Quali risposte all'abbandono del Sud Quali risposte all ... - cerca - Fiba
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Diritto a maturare<br />
qualifiche superiori<br />
Segnaliamo <strong>all</strong>’attenzione<br />
dei nostri lettori una interessante<br />
ed innovativa sentenza<br />
<strong>del</strong>la Corte di Cassazione<br />
che amplia le tutele in<br />
talune ipotesi di svolgimento<br />
di mansioni superiori. La<br />
Corte, infatti, ha dato una<br />
interpretazione ampia <strong>del</strong>la<br />
portata <strong>del</strong> diritto a maturare<br />
la qualifica superiore,<br />
estendendolo anche <strong>all</strong>e<br />
ipotesi di assegnazioni reiterate,<br />
non caratterizzate d<strong>all</strong>’elemento<br />
<strong>del</strong>la continuità<br />
temporale, singolarmente<br />
di durata inferiore al termine<br />
contrattuale o legale ma<br />
complessivamente superiore<br />
ad esso nella somma dei<br />
diversi periodi.Tuttavia per<br />
la Corte il diritto non è assoluto<br />
e non opera se la<br />
condotta <strong>del</strong> datore di lavoro<br />
è stata resa necessaria da<br />
effettive e comprovate ragioni<br />
organizzative (cassazione<br />
sezione lavoro n. 18720 <strong>del</strong> 15<br />
settembre 2005).<br />
Il fatto<br />
Un dipendente <strong>del</strong>l’Acea, inquadrato<br />
nel livello retributivo C1<br />
<strong>del</strong> contratto collettivo <strong>del</strong>le<br />
aziende elettriche municipalizzate,<br />
nell’arco di tempo tra il 29<br />
febbraio 1988 e il 27 agosto<br />
1994 è stato adibito <strong>all</strong>e mansioni<br />
superiori di “idraulico provetto<br />
capo turno” di seconda fascia<br />
per nove periodi, inferiori ciascuno<br />
a 90 giorni. Egli ha chiesto al<br />
Pretore di Roma il riconoscimento<br />
<strong>del</strong> suo diritto <strong>all</strong>’inquadramento<br />
nella categoria B1 in<br />
base <strong>all</strong>’art. 2103 cod. civ. secondo<br />
il quale l’assegnazione a mansioni<br />
superiori diviene definitiva<br />
ove sia durata tre mesi. Egli ha<br />
fatto presente che l’azienda aveva<br />
eluso la legge, provvedendo <strong>all</strong>a<br />
copertura <strong>del</strong> posto di capo<br />
turno mediante l’impiego a rotazione<br />
di lavoratori di livello inferiore<br />
per periodi di poco inferiori<br />
a tre mesi. L’azienda si è difesa<br />
eccependo che il ricorso al ripetuto<br />
impiego <strong>del</strong> lavoratore in<br />
mansioni superiori era stato reso<br />
necessario d<strong>all</strong>a lunghezza e laboriosità<br />
<strong>del</strong>le procedure concorsuali<br />
previste dal contratto<br />
collettivo per la copertura <strong>del</strong><br />
posto di capo turno. Il Pretore ha<br />
rigettato la domanda <strong>del</strong> lavoratore,<br />
che invece è stata pienamente<br />
accolta in grado di appello<br />
dal Tribunale di Roma. Il diritto<br />
<strong>del</strong> lavoratore al superiore inquadramento<br />
– ha affermato infatti il<br />
Tribunale – può derivare da distinte<br />
e reiterate assegnazioni<br />
provvisorie caratterizzate da sistematicità<br />
e frequenza, a prescindere<br />
d<strong>all</strong>a prova di un intento<br />
fraudolento <strong>del</strong> datore di lavoro;<br />
il carattere obbligatorio <strong>del</strong>le selezioni<br />
non può giustificare il ricorso<br />
continuo e sistematico <strong>all</strong>e<br />
assegnazioni provvisorie; gli ultimi<br />
due incarichi conferiti al lavoratore<br />
non erano concomitanti<br />
con alcuna procedura di concorso,<br />
anzi l’ultima sua utilizzazione<br />
come capo turno era stata disposta<br />
in vista <strong>del</strong> completamento<br />
<strong>del</strong> processo di gestione telecomandata<br />
che avrebbe comportato<br />
l’abolizione dei turni continui.<br />
L’azienda ha proposto ricorso<br />
per cassazione censurando la<br />
decisione <strong>del</strong> Tribunale di Roma<br />
per difetto di motivazione e violazione<br />
di legge.<br />
La decisione<br />
La Suprema Corte ha rigettato<br />
il ricorso proposto d<strong>all</strong>’Acea<br />
con le motivazioni che riportiamo<br />
di seguito, in estrema sintesi,<br />
operando però un distinguo.<br />
Con riferimento <strong>all</strong>e assegnazioni<br />
disposte durante lo svolgimento<br />
<strong>del</strong>le procedure concorsuali – ha<br />
affermato la Corte – si deve<br />
escludere la maturazione <strong>del</strong> diritto<br />
<strong>all</strong>a qualifica superiore in considerazione<br />
<strong>del</strong> principio per cui, nel<br />
caso di successive applicazioni di<br />
uno o più lavoratori ad un posto di<br />
lavoro che implichi lo svolgimento<br />
di mansioni superiori, ipotesi caratterizzata<br />
dal fatto che ciascuna<br />
applicazione ha durata inferiore al<br />
termine contrattuale o legale pre-<br />
LEGALE<br />
a cura di Luigi Verde<br />
visto per l’acquisizione <strong>del</strong> diritto<br />
<strong>all</strong>a qualifica corrispondente, ma<br />
superiore ad esso se sommate, la<br />
circostanza che tali applicazioni<br />
siano effettuate in concomitanza<br />
con lo svolgimento <strong>del</strong>la procedura<br />
concorsuale – prevista come obbligatoria<br />
d<strong>all</strong>a contrattazione collettiva<br />
– per la copertura di quel posto,<br />
non implica, di per sé, una presunzione<br />
di preordinazione utilitaristica,<br />
salvo prova contraria, e costituisce<br />
anzi una presunzione che<br />
la condotta <strong>del</strong> datore di lavoro sia<br />
determinata da un’esigenza organizzativa<br />
reale, idonea in quanto<br />
tale a mantenere l’effetto interruttivo<br />
<strong>del</strong>la revoca <strong>del</strong>l’assegnazione<br />
<strong>all</strong>e mansioni superiori e ad evitare,<br />
pertanto, che maturi il diritto al<br />
superiore inquadramento. Infatti –<br />
ha precisato la Corte – l’ottemperanza<br />
<strong>all</strong>’obbligo contrattuale di<br />
bandire un concorso costituisce di<br />
per sé una reale esigenza di organizzazione<br />
<strong>del</strong>la produzione, ed<br />
esclude, in assenza di ulteriori elementi<br />
diversificatori <strong>del</strong>la fattispecie,<br />
che il fine <strong>del</strong> comportamento<br />
sia rivolto ad eludere la legge ed a<br />
locupletare la maggiore professionalità<br />
<strong>del</strong> lavoratore incaricato di<br />
svolgere quelle mansioni.<br />
Tale principio, che la sentenza impugnata<br />
ha preso in considerazio-<br />
Lavoro Bancario e Assicurativo - ottobre/novembre 2005<br />
20<br />
ne e dal quale, nella sostanza, non<br />
si è discostata – ha osservato la<br />
Corte – non può però giovare <strong>all</strong>a<br />
ricorrente nel caso concreto<br />
perché esso non è idoneo a legittimare<br />
le ulteriori assegnazioni avvenute<br />
al di là <strong>del</strong>le esigenze <strong>del</strong>le<br />
procedure concorsuali, così come<br />
accertate dal giudice di merito.<br />
In conclusione, così argomentando,<br />
la Corte, vale la<br />
pena ribadirlo, ha stabilito il<br />
principio che, in tutti i casi in<br />
cui le ripetute assegnazioni,<br />
con le caratteristiche sopra<br />
descritte, non siano giustificate<br />
da reali esigenze organizzative,<br />
vadano considerate,<br />
al fine <strong>del</strong>la maturazione<br />
<strong>del</strong> diritto <strong>all</strong>’inquadramento<br />
superiore, cumulativamente.<br />
Vi segnaliamo che il Servizio Legale<br />
Nazionale ha curato l’inserimento,<br />
nell’apposita sezione <strong>del</strong><br />
Portale (www.fiba.it) denominata<br />
“servizio legale”, <strong>del</strong>le principali<br />
leggi in materia di lavoro (raccolta<br />
in via di aggiornamento), di una<br />
rassegna commentata di alcune<br />
significative sentenze <strong>del</strong>la Cassazione<br />
nonché di approfondimenti<br />
su alcune tematiche riguardanti il<br />
rapporto di lavoro.