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Il Treno 8017 Una Tragedia Dimenticata Balvano, 3 ... - Vesuvioweb

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G. DF. - S. A. per www.vesuvioweb.com<br />

«LÀ SONO TUTTI MORTI»<br />

RIUSCÌ A DIRE IL FRENATORE<br />

La drammaticità della tragedia è adesso<br />

acuita, ai nostri occhi, da un altro elemento:<br />

il silenzio. Un naufragio, uno scontro, un<br />

crollo, una battaglia sono rumorosi. La<br />

gente grida, impazzisce, si lamenta. Nella<br />

galleria delle Armi questo pathos che<br />

precede di solito un dramma fu del tutto<br />

assente. Nemmeno una voce commentò<br />

l'accaduto.<br />

Tutti passarono dal sonno alla morte,<br />

tutti quelli che morirono, perché non<br />

morirono tutti. L'ultimo vagone, infatti, non<br />

fu sommerso anch'esso dalla nuvola di<br />

fumo, per fortuna; non lo fu, perché rimase<br />

per metà all'aperto, come in bilico fra la<br />

vita e la morte, in parte dentro e in parte<br />

fuori della galleria.<br />

Che cosa avvenne dei suoi passeggeri,<br />

che quando si svegliarono, più tardi, quasi<br />

impazzirono per il terrore, non siamo<br />

riusciti a saperlo. Essi rientrarono nella vita<br />

di ogni giorno, con quel pesante ricordo nel<br />

cuore; poiché non esisteva ovviamente una<br />

lista di nomi che potesse metterci in<br />

condizioni di rintracciarli, non abbiamo<br />

potuto raccoglierne le testimonianze.<br />

Abbiamo tentato di metterci in contatto con<br />

chi visse, magari in uno stupefatto<br />

dormiveglia, quegli attimi in cui stavano<br />

per varcare la soglia dell'ignoto; ma<br />

inutilmente; ci deve essere, in costoro, un<br />

sentimento che deve portarli a fuggire<br />

quanto più è possibile dal ricordo di quei<br />

momenti di incubo.<br />

L'unico degli occupanti l'ultimo vagone<br />

che non poteva estraniarsi alla tragedia, per<br />

la sua funzione, fu il frenatore Michele<br />

Palo. Egli non aveva certo azionato i freni,<br />

cosa che viene effettuata quando, con una<br />

richiesta convenzionale, espressa con un<br />

fischio dai macchinisti, i frenatori vengono<br />

avvertiti della necessità di manovrare la<br />

ruota che serve a bloccare la vettura in cui<br />

si trovano.<br />

Michele Palo stava riscaldandosi,<br />

quando avvenne il disastro, con un<br />

fuocherello fatto accendendo alcuni<br />

giornali strettamente strizzati, un artifizio<br />

messo in atto di solito dai frenatori per far<br />

durare il fuoco più a lungo. Non pensava<br />

assolutamente a niente, tranne che a<br />

combattere il freddo umido della notte con<br />

quel fuocherello sul quale si era come<br />

accartocciato. Non pensò nemmeno a<br />

guardare l'orologio, quando si avvide che il<br />

treno si era fermato, e perciò non possiamo<br />

conoscere l'ora esatta in cui la tragedia<br />

ebbe inizio. Egli rimase tanto stupefatto<br />

dell'inconsueto accaduto (non si era potuto<br />

rendere conto di quello che era avvenuto<br />

nelle due locomotive) che non pensò ad<br />

altro se non a scendere per vedere che<br />

diamine era successo, perché fosse stato<br />

necessario arrestare, senza chiedere la sua<br />

opera, il treno. Si avviò, quindi, verso<br />

l'interno della galleria. Percorso che ebbe<br />

qualche metro, si sentì aggredire alla gola<br />

dall'aspro odore del monossido di carbonio.<br />

Barcollò per un attimo, sopraffatto dalla<br />

nausea e dalla tremenda rivelazione, si<br />

voltò verso l'imbocco del budello, e si mise<br />

a correre.<br />

Tornato all'aria aperta, le gambe gli si<br />

paralizzarono sotto. Rimase, così, fermo,<br />

per qualche istante, mentre una massa di<br />

confusi pensieri gli sconvolgeva la mente.<br />

<strong>Il</strong> tremendo silenzio di morte che gli era<br />

alle spalle gli parve dovesse raggiungere,<br />

implacabile, anche lui. <strong>Il</strong> pensiero della<br />

morte evocò per contrasto subito, nella sua<br />

mente, quello della vita: a <strong>Balvano</strong> era la<br />

vita, qui alla galleria delle Armi, la morte;<br />

doveva raggiungere al più presto <strong>Balvano</strong>.<br />

Michele Palo riuscì a scuotersi dal torpore<br />

che lo aveva come irrigidito. Emise un<br />

terribile grido, e si precipitò, seguendo i<br />

binari, verso <strong>Balvano</strong>.<br />

S. Argenziano. <strong>Balvano</strong> 1943. 02-<strong>Il</strong> Disastro dell’<strong>8017</strong> 12

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