Il Treno 8017 Una Tragedia Dimenticata Balvano, 3 ... - Vesuvioweb
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G. DF. - S. A. per www.vesuvioweb.com<br />
Seconda puntata -<br />
del suo berretto. Quella notte, i due non<br />
18 marzo 1956, pagine 52-55<br />
avevano nessun motivo particolare per<br />
OGNI VIAGGIATORE SEDEVA<br />
interessarsi più del consueto al treno merci<br />
CADAVERE AL SUO POSTO<br />
Sotto la galleria delle Armi due<br />
locomotive emettevano fumo prodotto dalla<br />
combustione di cattivo carbone jugoslavo.<br />
<strong>Il</strong> treno <strong>8017</strong> si era appena fermato per<br />
insufficienze di calore. Un terribile errore:<br />
bisognava fare subito marcia indietro.<br />
Macchinisti e fuochisti asfissati per primi.<br />
Cinquecentoventuno persone passarono nel<br />
silenzio dalla vita alla morte<br />
I passeggeri «abusivi» del «merci» <strong>8017</strong><br />
erano quasi tutti addormentati quando il<br />
convoglio si arrestò sotto la galleria. Le<br />
loro salme furono allineate sul marciapiede<br />
della stazione, a un centinaio di metri dalla<br />
galleria.<br />
L'identificazione delle vittime fu iniziato<br />
subito. Non fu un'impresa facile. Molte di<br />
esse, per lo più piccoli trafficanti in borsa<br />
nera, erano prive di documenti.<br />
<strong>Il</strong> treno fu rimorchiato all'aperto la<br />
mattina del 3 marzo 1944.<br />
Angelo Caponegro è un manovale delle<br />
Ferrovie dello Stato; veste quasi sempre in<br />
borghese; un berretto col fregio che<br />
rappresenta due ali d'oro poggiate su un<br />
cerchio nel quale le lettere F e S sono<br />
ricamate l'una sull'altra indica la sua<br />
appartenenza alle Ferrovie; la visiera copre<br />
di una strana ombra i suoi occhi piccoli e<br />
acuti, sotto i quali un gran naso spicca sul<br />
volto onesto dell'uomo. Guarda lontano; si<br />
vede che, con la mente, si sforza di tornare<br />
indietro negli anni, che tenta di mettere a<br />
fuoco certi ricordi che vanno ormai, col<br />
trascorrere del tempo, diventando labili,<br />
imprecisi.<br />
La notte fra il 2 e il 3 marzo 1944 era di<br />
servizio alla stazione di <strong>Balvano</strong>-<br />
Ricigliano, insieme all'operaio di prima<br />
classe Vincenzo Biondi, il cui grado è<br />
rappresentato da una striscetta verticale<br />
d'oro che si trova ai due lati del sottogola<br />
<strong>8017</strong>, giunto da Napoli alle 0,12. Per i<br />
ferrovieri, un treno non rappresenta,<br />
naturalmente, un fatto umano; esso è solo<br />
un convoglio, contraddistinto da un numero<br />
convenzionale, dalla sua qualifica di treno<br />
rapido o diretto o accelerato o merci, dal<br />
numero dei suoi vagoni, dall'orario di<br />
arrivo e di partenza. Nessun treno attrae in<br />
modo particolare la loro attenzione, e a<br />
questa regola non sfuggì il merci <strong>8017</strong>.<br />
<strong>Il</strong> fatto che fosse gremito di passeggeri<br />
abusivi faceva parte anch'esso di una<br />
consuetudine che durava da più di un anno.<br />
Quando esso giunse alla stazione di<br />
<strong>Balvano</strong>, il suo carico umano era<br />
profondamente addormentato, in gran<br />
maggioranza. Adesso, può riuscirci difficile<br />
capire come si possa sprofondare nel sonno<br />
stando ammucchiati nei vagoni di un merci,<br />
nell'interno dei quali non v'è che il<br />
pavimento per adagiarvisi. Ma dodici anni<br />
fa la cosa era normale, o quasi,; ognuno di<br />
noi ricorderà di essersi addormentato in un<br />
rifugio, quando un allarme aereo si<br />
protraeva per lungo tempo: un fatto che<br />
oggi ci sembra impossibile.<br />
Nel treno merci che giunse, quella tale<br />
notte, a <strong>Balvano</strong>, tutti dormivano, meno i<br />
macchinisti delle due locomotive, i due<br />
fuochisti, e il frenatore del vagone di coda,<br />
Michele Palo. In questo fatto, è un altro<br />
segno della strana fatalità che si accanì sul<br />
lunghissimo convoglio. Se esso avesse<br />
dovuto percorrere di giorno i trentanove<br />
chilometri che separano <strong>Balvano</strong> da<br />
Potenza, senza dubbio il disastro non<br />
avrebbe assunto proporzioni tali da<br />
renderlo assolutamente eccezionale nella<br />
storia di tutte le ferrovie del mondo. In tal<br />
caso, quasi tutti avrebbero avvertito l'acre<br />
odore del monossido di carbonio che si<br />
sprigionava dai fumaioli delle due<br />
S. Argenziano. <strong>Balvano</strong> 1943. 02-<strong>Il</strong> Disastro dell’<strong>8017</strong> 7