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Il Treno 8017 Una Tragedia Dimenticata Balvano, 3 ... - Vesuvioweb

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G. DF. - S. A. per www.vesuvioweb.com<br />

Terza puntata - 25 marzo 1956, pagine<br />

37-41<br />

IN PUNTA DI PIEDI I FERROVIERI<br />

SI AVVICINARONO AL TRENO DEI<br />

MORTI<br />

* Nessuno si preoccupò del ritardo: in<br />

quei tempi accadeva spesso che per<br />

percorrere sette chilometri fossero<br />

necessarie più di due ore<br />

* Cosa succedeva nelle stazioni di<br />

partenza e di arrivo mentre 521 persone<br />

morivano sotto la galleria delle Armi<br />

* <strong>Il</strong> «merci» fu raggiunto alle quattro del<br />

mattino, tre ore dopo la sua partenza da<br />

<strong>Balvano</strong>. Del gas omicida non rimaneva<br />

alcuna traccia<br />

* Soltanto sull'ultimo vagone, fermo a<br />

metà fuori della galleria, qualche<br />

viaggiatore respirava ancora. <strong>Il</strong> resto del<br />

treno era immerso nel silenzio<br />

* Abbiamo potuto rintracciare due<br />

superstiti. Uno ha perso la ragione, l'altro,<br />

da allora, ha i capelli bianchi.<br />

Domenico Miele è uno dei superstiti.<br />

Deve la vita alla sciarpa di lana, che porta<br />

sempre al collo, come un portafortuna. E'<br />

un giovane: nella notte della tragedia i suoi<br />

capelli incanutirono.<br />

Che cosa accadeva nelle stazioni di<br />

<strong>Balvano</strong>-Ricigliano e di Bella-Muro mentre<br />

il merci <strong>8017</strong> era fermo sotto la galleria<br />

delle Armi, dove il monossido di carbonio<br />

sprigionato dal carbone iugoslavo stava<br />

asfissiando quasi tutti i viaggiatori che<br />

avevano preso irregolarmente posto nel<br />

convoglio?<br />

Alle 0,50 del 3 marzo del 1944, subito<br />

dopo la sua partenza, il telegrafista della<br />

stazione di <strong>Balvano</strong> trasmise a Bella-Muro<br />

il regolamentare avviso di «partito»<br />

relativo al treno <strong>8017</strong>. Esso avrebbe dovuto<br />

giungere a Bella-Muro al più tardi in una<br />

mezz'ora: non vi giunse, abbiamo già visto<br />

perché. Nonostante questo fatto, Bella-<br />

Muro non entrò in allarme; e nemmeno<br />

entrò in allarme la stazione di <strong>Balvano</strong>, che<br />

non ebbe da Bella-Muro il segnale di<br />

«giunto».<br />

Un giornale che, nel 1951, fece una<br />

breve cronaca del disastro scrisse che<br />

questo fu, in un certo senso, l'aspetto più<br />

fosco ed inspiegabile della sciagura; e<br />

asserì che il personale delle due stazioni<br />

non si preoccupò di chiedere in qualche<br />

modo notizia del «convoglio fantasma». Un<br />

fatto gravissimo, secondo quel giornale. E<br />

davvero lo sarebbe, se non ci fosse una<br />

qualche spiegazione della cosa; davvero il<br />

fatto getterebbe una luce sinistra sui<br />

ferrovieri delle due stazioni, i quali<br />

avrebbero preferito andarsene<br />

tranquillamente a riposare, senza pensare,<br />

dato il grave ritardo, alla possibilità di un<br />

disastro.<br />

Ma in realtà, come ricordammo nella<br />

prima puntata di questa nostra<br />

rievocazione, dodici anni fa, nell'Italia<br />

meridionale, i treni partivano forse in<br />

orario, ma per la strada perdevano di vista<br />

questo orario, e accumulavano ritardi<br />

assolutamente incredibili.<br />

Come risultò durante il procedimento<br />

giudiziario che seguì la tristissima vicenda,<br />

il tratto <strong>Balvano</strong>-Bella-Muro, benché la<br />

distanza fra le due stazioni fosse solo di<br />

sette chilometri, veniva compiuto talvolta,<br />

dai treni che lo percorrevano, anche in 120<br />

minuti.<br />

Questo è un dato di fatto che può<br />

spiegare l'apparente disinteresse dei<br />

funzionari delle due stazioni, un<br />

disinteresse che solo per un caso assunse,<br />

più tardi, l'aspetto di una trascuratezza<br />

colpevole.<br />

A <strong>Balvano</strong>, la notte fra il 2 e il 3 marzo<br />

1944, il capostazione titolare Vincenzo<br />

Maglio, dopo aver dato il segnale di<br />

partenza al merci <strong>8017</strong>, se ne andò a casa a<br />

dormire, nella massima tranquillità di<br />

S. Argenziano. <strong>Balvano</strong> 1943. 02-<strong>Il</strong> Disastro dell’<strong>8017</strong> 14

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