Zygmunt Bauman LA DECADENZA DEGLI ... - SEPHIROT
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della postmodernità, o che quest'ultima abbia confutato la validità della prima (ammesso che sia possibile<br />
confutare alcunché da un punto di vista rigorosamente postmoderno). Io sono interessato soltanto a<br />
capire le condizioni sociali nelle quali è stata possibile la comparsa dei due modi; e i fattori responsabili<br />
delle loro mutevoli vicende.<br />
Questo lavoro è stato completato grazie a un congedo di studio generosamente accordatomi<br />
dall'Università di Leeds.<br />
Nel corso della stesura, sono stato aiutato moltissimo dall'interesse, dalla critica e dalle idee avanzate da<br />
Judith Adler, Rick Johnston, Volker Meja, Barbara Neiss, Robert Paine, Paul Piccone, Peter Sinclair,<br />
Victor Zaslavsky e altri amici e colleghi della Memorial University, Saint John's, Newfoundland.<br />
Lo stimolo e l'incoraggiamento di Tony Giddens hanno assistito questo progetto fin dal suo<br />
concepimento.<br />
A tutti costoro sono grato.<br />
Z. B.<br />
Leeds-St John's<br />
Capitolo 1.<br />
UNA EZIOLOGIA <strong>DEGLI</strong> INTELLETTUALI.<br />
Le definizioni dell'intellettuale sono numerose e svariate. Esse hanno però un tratto in comune, che le<br />
rende anche diverse da tutte le altre: sono tutte autodefinizioni. In effetti, i loro autori sono membri di<br />
quella stessa specie rara che cercano di definire. Quindi ogni definizione che propongono costituisce un<br />
tentativo di tracciare il confine della loro propria identità. Ogni confine divide in due parti il territorio: di<br />
qua e di là, dentro e fuori, noi e loro. Ogni autodefinizione è in definitiva l'affermazione di una<br />
opposizione segnata dalla presenza di un elemento di distinzione da una parte del confine e dalla sua<br />
assenza dall'altra.<br />
La maggior parte delle definizioni, tuttavia, si astengono dal riconoscere la vera natura della loro impresa:<br />
per il solo fatto di definire due spazi sociali si ritengono in diritto di tracciarne il confine. Invece,<br />
sembrano soffermarsi su una parte sola del confine; pretendono di limitarsi a esprimere gli attributi<br />
presenti unicamente da una parte e tacciono sugli effetti necessariamente divisori dell'operazione. Quel<br />
che la maggior parte delle definizioni rifiuta di accettare è che la separazione dei due spazi (e la<br />
legalizzazione di un rapporto specifico tra loro) sia lo scopo e la "raison d'être" dell'esercizio definitorio,<br />
non il suo effetto collaterale.<br />
In tal modo gli autori della maggior parte delle definizioni conosciute tentano di elencare le<br />
caratteristiche degli intellettuali prima di fare qualsiasi riferimento al rapporto sociale esistente o<br />
supposto che distingue il gruppo definito dal resto della società. In tal modo si trascura il fatto che proprio<br />
questo rapporto, piuttosto che qualsiasi caratteristica speciale o attributo degli intellettuali come gruppo,