madreterra numero 22 - ottobre 2011 - Madreterranews.it
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Anno II - Nr. <strong>22</strong> - Ottobre <strong>2011</strong> 24<br />
www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong><br />
www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong> 25<br />
Palmi&Dintorni<br />
MadreTerra<br />
ItInERARI<br />
stromboli<br />
di Gianfranco Lucente<br />
Il mio oltre …e’ la storia dei<br />
m<strong>it</strong>i greci, dello Stromboli e della<br />
sua antica civiltà eolica ed ….è la<br />
Fata Morgana.<br />
Il passato seme per il nostro futuro.<br />
Realizzare il progetto turistico<br />
delle Terre della Fata Morgana<br />
è, pensiero costante ed ossessivo<br />
che mi pervade e che spero si<br />
possa realizzare.<br />
Intimamente convinto che il<br />
nostro terr<strong>it</strong>orio si possa offrire<br />
ad un certo turismo di nicchia,<br />
di cultori del bello e sicuro che<br />
questo moderno viaggiatore possa<br />
rimanere affascinato dal clima<br />
m<strong>it</strong>e dei nostri l<strong>it</strong>orali e dall’aria<br />
rigeneratrice delle alture, dalle<br />
grandi distese di ulivi secolari e<br />
dalle armacie per la coltivazione<br />
dello zibibbo, dalla pesca antica<br />
del pescespada, dal r<strong>it</strong>mo,<br />
dall’allegria, dalla musica e dai<br />
s<strong>it</strong>i archeologici, dalla profonda<br />
religios<strong>it</strong>à e dalla passional<strong>it</strong>à<br />
innata della gente e soprattutto<br />
dall’osp<strong>it</strong>al<strong>it</strong>à e dall’amicizia, che<br />
una volta provati, non possono<br />
essere più dimenticati, inv<strong>it</strong>o altri<br />
a riflettere.<br />
La nostra vera ricchezza è a<br />
portata di mano, basta coglierla<br />
e osservare quanto ci circonda,<br />
con le aspettative e le prospettive<br />
dei nuovi giovani, che si accorgeranno<br />
presto della fattibil<strong>it</strong>à di<br />
questo progetto.<br />
“IL VERO VIAGGIO DI SCOPER-<br />
TA NON CONSISTE NEL CERCARE<br />
NUOVE TERRE MA NELL’AVERE<br />
NUOVI OCCHI” (Marcel Proust)<br />
In questo periodo va di moda<br />
un turismo osp<strong>it</strong>ale; il turista<br />
viene ricevuto quasi a casa ed<br />
edotto sulle virtù ancestrali del<br />
posto, sulla buona cucina di una<br />
volta, sui prodotti genuini e sulle<br />
peculiar<strong>it</strong>à alimentari, sulla storia<br />
e cultura, sul patrimonio paesaggistico<br />
ed arch<strong>it</strong>ettonico ed<br />
sul modo di vivere, di trascorrere<br />
la giornata.<br />
Dobbiamo informare questo<br />
moderno viaggiatore sulla Magna<br />
Grecia e sugli antichi greci nostri<br />
progen<strong>it</strong>ori ed inventori della civiltà<br />
occidentale, sulla v<strong>it</strong>a semplice<br />
e valoriale, sul modo puro<br />
e profondo di confrontarsi con la<br />
bellezza della natura.<br />
La m<strong>it</strong>ologia per i Greci era<br />
Vangelo e Corano e dai vari episodi<br />
dei m<strong>it</strong>i si estrapolano storie<br />
di v<strong>it</strong>a ed insegnamenti.<br />
Fillide, donna della Grecia<br />
aspettava trepidante sulla terrazza<br />
della Reggia il suo Acamonte,<br />
eroe che r<strong>it</strong>ornava dalla guerra<br />
di Troia.<br />
Vede la nave del suo sposo<br />
in prossim<strong>it</strong>à del porto,ma una<br />
tempesta in mare sconquassa la<br />
nave, che sembra inabissarsi.<br />
Affranta dal dolore Fillide muore<br />
e la Dea Era la trasforma in<br />
mandorlo.<br />
Acamonte si è intanto salvato<br />
dalla burrasca e sal<strong>it</strong>o di corsa<br />
sulla terrazza, vede Fillide trasformarsi<br />
in mandorlo e per farla<br />
r<strong>it</strong>ornare in v<strong>it</strong>a graffia con le<br />
d<strong>it</strong>a l’albero; dalla sua corteccia<br />
lacerata spuntano fiori bianchi,<br />
bellissimi.<br />
Il mandorlo e’ l’unico albero<br />
che produce i fiori prima delle<br />
foglie.<br />
Da questo illustre passato nasce<br />
l’ultima nostra speranza di<br />
cambiare il futuro.<br />
Nulla può essere imposto ed<br />
organizzato dall’alto, ma deve<br />
essere fiore bianco bellissimo<br />
della corteccia del mandorlo,<br />
regalo offerto agli altri dal nostro<br />
dolore,da una terra che ha<br />
sempre sofferto ed ha avvert<strong>it</strong>o<br />
il senso profondo della v<strong>it</strong>a e del<br />
vivere.<br />
La Magna Grecia ci ha trasmesso<br />
il sacro principio dell’osp<strong>it</strong>al<strong>it</strong>à,<br />
la sua filosofia, l’importanza<br />
dell’ agorà, intesa come partecipazione<br />
di tutti ai programmi<br />
della polis,il sentire come aspirazione<br />
al sacro, la realizzazione<br />
del bello.<br />
Solo percorrendo questi splendidi<br />
terr<strong>it</strong>ori e percependo un’estasi<br />
estetica nel camminare e nel<br />
ricercare sensazioni,sentimenti e<br />
desideri, si può comprendere di<br />
aver percorso una magnifica ed<br />
insperata avventura interiore.<br />
Non priviamo il moderno viaggiatore<br />
di questa gioia e lottiamo<br />
insieme affinchè la natura non<br />
subisca l’assalto forsennato delle<br />
regole consumistiche e delle<br />
mode, che di quelle regole sono<br />
il veicolo più efficace.<br />
Manteniamo quindi,un giusto<br />
equilibrio fra l’uomo e la natura,<br />
preservando il più possibile<br />
questo nostro patrimonio; tutti<br />
quanti dobbiamo contribuire ad<br />
impedire una cementificazione<br />
sfrenata, uno sconvolgimento<br />
ambientale, che una carta od un<br />
veleno, una nostra cattiva educazione<br />
ecologica e civica, possano<br />
allontanare il nostro sogno.<br />
Rendiamoci promotori di un<br />
Parco del Tracciolino da Taureana<br />
ai piani della Corona ed impediamo<br />
che altri possano modificare<br />
quanto predisposto dalla bellezza<br />
del nostro ambiente.<br />
Procuriamoci tutti un totem<br />
condiviso, un riferimento che ci<br />
inv<strong>it</strong>i a partecipare ed a renderci<br />
protagonisti per ev<strong>it</strong>are che il<br />
nostro sogno cada nel silenzio e<br />
nell’oblio.<br />
Tutti noi dobbiamo diventare<br />
protagonisti e nuovi prometei.<br />
Nella m<strong>it</strong>ologia Prometeo e’ un<br />
t<strong>it</strong>ano, amico degli uomini e desideroso<br />
di favorirli, ruba il fuoco<br />
agli Dei dentro ad una canna e<br />
Zeus lo punisce incatenandolo ad<br />
una roccia ed a lui un’aquila divora<br />
il fegato che continuamente<br />
ricresce ma è colui che per primo<br />
infonde nei mortali la consapevolezza<br />
della loro grandezza e delle<br />
loro capac<strong>it</strong>à.<br />
In Platone è per la prima volta<br />
manifestata, in questo m<strong>it</strong>o, la<br />
concezione del fuoco rubato da<br />
Prometeo come energia spir<strong>it</strong>uale<br />
che anima gli uomini consentendo<br />
loro di vivere e di gettare<br />
le basi della futura società civile.<br />
Nell’Accademia di Atene<br />
dove bruciava la fiamma sacra,<br />
prendeva inizio la corsa delle<br />
fiaccole,nella quale gli efebi ateniesi,<br />
accese le loro fiaccole,le<br />
portavano, gareggiando, nella<br />
corsa scambiandosele vicendevolmente,<br />
r<strong>it</strong>uale propiziatorio<br />
del continuo rinnovarsi della c<strong>it</strong>tà.<br />
Il prossimo anno nella corsa<br />
d’Agosto portiamo le nostre fiaccole<br />
in piccole maratone fino al<br />
lungomare di Reggio Calabria e<br />
nell’anf<strong>it</strong>eatro diamo corpo ed<br />
azione ai nostri intenti, discussi e<br />
condivisi nell’agorà di Palmi, nella<br />
casa Repaci o nell’anf<strong>it</strong>eatro di<br />
Taureana.<br />
ItInERARI<br />
Anno II - Nr. <strong>22</strong> - Ottobre <strong>2011</strong><br />
Palmi&Dintorni<br />
MadreTerra<br />
il mandorlo di fillide...e lo stromboli<br />
Devo queste poesie ad un totem<br />
ed ho raccolto in questo monte sacro<br />
qualche cosa di antico<br />
le civilta’ delle Lipari ed il nostro passato<br />
Lo Stromboli e’ di colore roseo al mattino<br />
ed e’ gioia e terra ed e’ eterno<br />
E’ la speranza di un mondo sempre uguale<br />
puro ed umano<br />
Lo Stromboli e’ verde e v<strong>it</strong>a<br />
ed e’ il trascorrere della giornata<br />
Lo Stromboli richiama barche e reti<br />
E’ gente che lavora e che crede in una pesca miracolata<br />
Lo Stromboli e’ veder passare<br />
navi container di mondi lontani<br />
Lo Stromboli e’ una piccola barca gialla<br />
che pulisce la nostra spiaggia<br />
Lo Stromboli e’ una serie di piccole stradine<br />
che si inerpicano verso una piazzetta<br />
Lo Stromboli sono piccole case con tozzetti di ceramica<br />
e reti appese alle finestre<br />
La c<strong>it</strong>tadina Ginostra di Stromboli e’ costellata di pigne verdi<br />
ai margini delle terrazze,babbaluchi della v<strong>it</strong>a semplice<br />
Lo Stromboli e’ terra nera che ti sporca<br />
ma tu rinasci nel colore blu del mare<br />
Lo Stromboli e’ un piccolo bar<br />
dove si assapora il pass<strong>it</strong>o<br />
nella dolce attesa di un pomeriggio fatto di niente<br />
Lo Stromboli e’ terrazze colorate con colonne bianche coloniali<br />
E profumo di zagara<br />
In giardini osp<strong>it</strong>ali<br />
Lo Stromboli e’ la donna del Sud<br />
con i suoi scialli neri<br />
che come rondini portano lontano i pensieri<br />
Lo Stromboli e’ come la ginestra<br />
che erompe della lava<br />
ed e’ simile all’ibiscus ed al boucanville<br />
del giardino della mia casa<br />
Lo Stromboli accoglie navi di turisti<br />
ma si svela solo in una piccola stradina verde<br />
Lo Stromboli sono trabiccoli Ape colorati<br />
Nelle spiagge nere e disab<strong>it</strong>ate<br />
Acamonte,foglio di Teseo,dilania le mie carni<br />
perche’ possa vivere fiore bianco bellissimo<br />
Nella mia terrazza di farfalle bianche<br />
intorno al una sedia a sdraio vuota,simbolo della sol<strong>it</strong>udine<br />
seduto sopra il cotto<br />
ho scoperto il dolore<br />
Tu mandorlo grazie alle mie preghiere<br />
sei diventato Stromboli<br />
e Stromboli ha i colori della v<strong>it</strong>a<br />
Amigdala mia adorata<br />
Sei r<strong>it</strong>ornata a vivere<br />
prima degli altri a marzo<br />
ed io ho grattato la corteccia<br />
malgrado Era<br />
Acamonte,figlio di Teseo<br />
tu hai creato un fiore<br />
io dopo tante stagioni<br />
ho conservato un amore<br />
Lo Stromboli e’ la sciara<br />
tempesta di lapilli e lava<br />
in uno sfolgorio di fuochi d’artificio per la festa<br />
Lo Stromboli sono le colonne di Hiram<br />
con i sacri r<strong>it</strong>i<br />
Il triangolo di Stromboli ha insegnato a P<strong>it</strong>agora<br />
che la matematica e’ nella natura<br />
Lo Stromboli e’ ricerca<br />
e’ il Dio buono tanto cercato<br />
Lo Stromboli si tinge di verde<br />
per quelli che r<strong>it</strong>ornano<br />
Lo Stromboli e’ trottola o nave oneraria<br />
e’ come lo vedi nella Serra di Vancura<br />
Lo Stromboli nelle sere d’Agosto<br />
si colora d’arancione<br />
per una v<strong>it</strong>a che si reincarnera’<br />
Santino come posso cambiare<br />
il t<strong>it</strong>olo di parole e poesie<br />
Ho nelle carni le mani di Acamonte<br />
che ha dilaniato la mia corteccia nel dolore<br />
e sono apparsi piccoli fiori bianchi<br />
nell’albero senza foglie<br />
ed io sono il mandorlo<br />
Nella fragil<strong>it</strong>a’ del vivere<br />
arriva un giorno<br />
che tutto e’ in frantumi e tu lo senti<br />
Nelle notti chiare non lo vedi ma gli parli<br />
o meglio faccio parlare il silenzio<br />
Il mio obiettivo e’ sempre lo stesso riproporre