madreterra numero 22 - ottobre 2011 - Madreterranews.it
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Anno II - Nr. <strong>22</strong> - Ottobre <strong>2011</strong> 36<br />
www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong><br />
www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong> 37<br />
Palmi&Dintorni<br />
MadreTerra<br />
PARlAnDO DI MUsICA PARlAnDO DI MUsICA<br />
XXXV edizione del Concorso di esecuzione musicale<br />
FRANCESCO CILEA di Antonio Gargano<br />
Il Concorso nazionale di Esecuzione Musicale<br />
è nato, per iniziativa del Comune di Palmi<br />
che lo ha organizzato fino ad oggi, nel 1976 per<br />
onorare il ricordo del suo più importante musicista,<br />
Francesco Cilea, e si è contraddistinto<br />
fin dall’inizio per la sua struttura inconsueta. La<br />
competizione fu infatti riservata a due categorie<br />
all’epoca assolutamente trascurate: il flauto e<br />
la musica d’insieme. A distanza di trentacinque<br />
anni la formula è rimasta vincente collocando<br />
sicuramente il “Cilea”, come affettuosamente<br />
viene chiamato il concorso, come la più antica e<br />
prestigiosa rassegna <strong>it</strong>aliana del settore.<br />
La selettiv<strong>it</strong>à delle prove, garant<strong>it</strong>a dal susseguirsi<br />
di giurie di alto prestigio, ha poi permesso<br />
di esprimere un “albo d’oro” che annovera alcuni<br />
fra gli artisti che ancora oggi rappresentano<br />
il meglio del concertismo <strong>it</strong>aliano: la sezione<br />
flauto ha premiato quasi tutti i maggiori flautisti<br />
oggi in attiv<strong>it</strong>à sia come solisti che come prime<br />
parti nelle maggiori orchestre <strong>it</strong>aliane, quella<br />
di musica d’insieme ha espresso molti fra i più<br />
prestigiosi concertisti <strong>it</strong>aliani, vanto della nostra<br />
scuola nel mondo.<br />
Questa del <strong>2011</strong> rappresenta la trentacinquesima<br />
edizione e, ancora una volta, si presenta<br />
in linea con le aspettative del mondo musicale<br />
<strong>it</strong>aliano.<br />
Alcuni cenni sulla giuria: Presidente è il compos<strong>it</strong>ore<br />
Fabrizio De Rossi Re, di Roma, autore<br />
di composizioni esegu<strong>it</strong>e dalle più prestigiose orchestre<br />
e complessi <strong>it</strong>aliani e stranieri; componenti,<br />
tre flautisti, antonio amenduni, di Bari,<br />
già primo flauto (a 23 anni) dell’Orchestra del<br />
Teatro dell’Opera di Roma e ora chiamato come<br />
primo flauto nelle maggiori orchestre <strong>it</strong>aliane<br />
ed europee nonché solista e didatta celebrato;<br />
massimo mercelli, di Bologna, già vinc<strong>it</strong>ore<br />
dell’edizione 1979 del Cilea, ora svolge un’intensa<br />
attiv<strong>it</strong>à concertistica in tutto il mondo nelle<br />
maggiori sale da concerto che alterna con impegni<br />
in organizzazione di alto profilo, essendo<br />
direttore artistico dell’Emilia Romagna Festival;<br />
michele mo, di Torino, primo flauto e Presidente<br />
dell’Orchestra Filarmonica di Torino, autorevole<br />
didatta e concertista di grande livello; ed<br />
ancora angelo giovagnoli, romano, cornista e<br />
direttore d’orchestra, direttore artistico della<br />
Dig<strong>it</strong>al Record e della neonata Orchestra Stabile<br />
del Molise, nonché vinc<strong>it</strong>ore di ben due Oscar<br />
e quindici David come coordinatore musicale;<br />
Vincenzo Balzani, milanese, esecutore eccelso<br />
in oltre mille concerti, t<strong>it</strong>olare di cattedre di<br />
perfezionamento pianistico in Italia e all’estero<br />
e direttore artistico di vari concorsi nazionali e<br />
internazionali; ed infine, cristiano rossi, fiorentino,<br />
violinista fra i più celebrati, esecutore<br />
acclamato nelle più importanti sale da concerto<br />
del mondo, ma per noi con una nota particolare<br />
in più che oggi ce lo fa salutare con particolare<br />
calore: faceva parte della prima giuria del nostro<br />
concorso nel lontano 1976, quando aveva<br />
solo ventinove anni.<br />
Il Concorso si è svolto presso la prestigiosa<br />
sede della Casa della Cultura “Leonida Repaci”<br />
di Palmi, iniziando mercoledì cinque <strong>ottobre</strong> con<br />
le eliminatorie della sezione flauto, proseguendo<br />
poi con quelle per la musica d’insieme, con<br />
le semifinali e le finali, per concludersi venerdì<br />
otto con la prova con orchestra.<br />
Il concerto finale, presentato al pubblico degli<br />
appassionati e degli intend<strong>it</strong>ori i vinc<strong>it</strong>ori, si è<br />
tenuto sabato nove alle ore 18, sempre presso<br />
l’Aud<strong>it</strong>orium della Casa della Cultura. L’occasione<br />
è stata anche opportuna, per presentare l’ultima<br />
opera per orchestra di Domenico Giannetta,<br />
il compos<strong>it</strong>ore palmese che va ormai affermandosi<br />
come uno delle più qualificate giovani<br />
leve <strong>it</strong>aliane.<br />
di Daniele Gagliardo<br />
La luce si dirada all’orizzonte<br />
imbrunendo le sagome<br />
attorno a me. L’automobile scorre<br />
veloce in corsia di sorpasso,<br />
quasi avesse fretta di arrivare a<br />
destinazione. Il mio amico Osvaldo<br />
mi aspetta al posto prefissato<br />
perché anche lui, come me,<br />
ha sete di buona musica. Sale in<br />
macchina per dirigerci assieme<br />
verso Tropea, dove si terrà la<br />
quarta serata del Blues Festival<br />
che quest’anno vanta la sua settima<br />
edizione. Giunti sul posto,<br />
ci si muove con disinvoltura tra<br />
le stradine accoglienti di questa<br />
c<strong>it</strong>tadina, baciata dal sole e dal<br />
mare, raggiungendo facilmente<br />
la piazzetta dove si terrà il<br />
primo concerto della serata. Ad<br />
aprire le danze la band “Walking<br />
Trees”. L’atmosfera è quasi surreale<br />
in quanto, senza palco, ad<br />
un tiro di schioppo dagli artisti,<br />
in piedi e gom<strong>it</strong>o a gom<strong>it</strong>o con<br />
gli altri spettatori, si assapora in<br />
toto la bellezza della serata. Il<br />
concerto ha inizio e si passa dal<br />
Rock al Blues, con intermezzi di<br />
Southern Rock, e con altre variazioni<br />
sonore che confermano<br />
l’eclettic<strong>it</strong>à di questi artisti che<br />
menziono in ordine: Teresa Auddino<br />
(voce), Enzo Tropepe (ch<strong>it</strong>arra),<br />
Franco Pezzano (basso) e<br />
Giancarlo Alessi (batteria). E’ la<br />
prima volta che li ascolto dal vivo<br />
e posso affermare ad alta voce<br />
che danno l’anima nella loro performance,<br />
malgrado gli inconvenienti<br />
tecnici che non mancano e<br />
che fanno di tutto per ostacolare<br />
il proseguo della serata. Il loro<br />
sound è graffiante, rude, sa di<br />
sudore e di stivali impolverati,<br />
di fumo di sigaretta ed adrenalina,<br />
di cuoio e moto rombanti. Si<br />
tocca con mano il loro desiderio<br />
di trasmettere agli altri un messaggio<br />
musicale che contiene la<br />
voglia di evadere da una realtà<br />
troppo stretta, ancorata a vecchi<br />
stereotipi. Il luogo del concerto<br />
quindi diventa un’isola dove, ciascuno<br />
di noi, vive e realizza in<br />
quei momenti la propria voglia di<br />
libertà. Sulla ch<strong>it</strong>arra le d<strong>it</strong>a del<br />
“Guru” Tropepe (da me così battezzato<br />
sia per l’aspetto che per<br />
la bravura con la quale maneggia<br />
lo strumento) scorrono veloci,<br />
quasi sfiorando le corde, tra riffs<br />
ed assoli trascinanti che coinvolgono<br />
alla grande noi, pubblico<br />
presente. Difficilmente si riesce<br />
a stare fermi ascoltando questo<br />
r<strong>it</strong>mo, tanto da accennare quasi<br />
un pogare con il proprio vicino.<br />
La voce solista femminile che<br />
accompagna i pezzi, particolare<br />
nella sua timbrica, porta indietro<br />
nel tempo, rivivendo una nuova<br />
Woodstock e facendoci capire<br />
che, dalla nostra Terra, possono<br />
nascere progetti interessanti che<br />
vale davvero la pena sostenere.<br />
Questo perché i Walking Trees<br />
sono calabresi D.O.C. e per noi<br />
deve rappresentare un vanto. La<br />
batteria, martello e metronomo,<br />
ed il basso, con il suono corposo<br />
e pieno, scandiscono alla perfezione<br />
questi r<strong>it</strong>mi, accompagnandoci<br />
per mano in un piacevole<br />
viaggio musicale, contribuendo<br />
non poco a rendere grem<strong>it</strong>a l’accogliente<br />
piazzetta di Tropea. La<br />
Anno II - Nr. <strong>22</strong> - Ottobre <strong>2011</strong><br />
Palmi&Dintorni<br />
MadreTerra<br />
loro musica, che non stanca, è<br />
un fiume in piena tra pezzi del<br />
passato ed ined<strong>it</strong>i della band.<br />
Dei brani proposti durante il concerto<br />
ne menziono uno su tutti,<br />
considerata la buona esecuzione:<br />
Jim Beam Blues. Alla fine dello<br />
show, special guest della serata<br />
Mary Birch, madrina del Festival<br />
che, a conclusione, improvvisa<br />
un brano mettendo una ciliegina<br />
su questa gradevole torta. A lei<br />
ed ai suoi collaboratori un plauso<br />
per aver organizzato una kermesse<br />
così importante che ogni<br />
anno annovera musicisti rinomati.<br />
Il concerto finisce e si r<strong>it</strong>orna<br />
alla quotidian<strong>it</strong>à. La musica di<br />
qual<strong>it</strong>à ancora una volta ha prevalso.<br />
I Walking Trees, promossi<br />
a pieni voti, hanno dimostrato di<br />
esistere in questa jungla musicale<br />
dove, non sempre, chi propone<br />
buona musica viene ricompensato.<br />
Nel mio piccolo credo,<br />
anzi ne sono convinto, di aver<br />
reso anch’io splendenti questi<br />
gioielli nostrani.