madreterra numero 22 - ottobre 2011 - Madreterranews.it
madreterra numero 22 - ottobre 2011 - Madreterranews.it
madreterra numero 22 - ottobre 2011 - Madreterranews.it
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong> 33<br />
II bambini e il gioco. Un singolare<br />
episodio che, ha attirato<br />
la curios<strong>it</strong>à di chi scrive, si è verificato<br />
in un popolato quartiere<br />
di Palmi. I bambini, dopo che un<br />
escavatore aveva demol<strong>it</strong>o una<br />
vecchia casa, per essere successivamente<br />
ricostru<strong>it</strong>a, senza<br />
perdere tempo, hanno occupato<br />
il suo spazio, tracciando nel massetto,<br />
con il gesso, un occasionale<br />
“campetto” da calcetto, sotto<br />
il livello della strada, in segu<strong>it</strong>o,<br />
purtroppo poco utilizzato, per<br />
via della prosecuzione dei lavori.<br />
E’ un episodio che la dice lunga<br />
sull’esigenza dei bambini di giocare<br />
all’aperto. Si registra che la<br />
nostra c<strong>it</strong>tà, è sempre meno (a<br />
parte qualche organizzata manifestazione<br />
sportiva) a misura<br />
di bambino, il quale, non gioca<br />
più all’aperto e sente quindi, la<br />
necess<strong>it</strong>à d’ indipendenza motoria<br />
e “autonomia decisionale”,<br />
indispensabile per la sua cresc<strong>it</strong>a,<br />
fuori dagli sguardi apprensivi<br />
e vigili degli adulti. Una volta, i<br />
rioni di Palmi pullulavano di ragazzini.<br />
Le strade, i cortili, le<br />
piazze, i marciapiedi, le campagne,<br />
erano i luoghi d’incontri e di<br />
giochi spontanei, senza regole,<br />
dove l’avventura e il rischio era-<br />
IntORnO AllO sPORt<br />
no all’ordine del giorno. Purtroppo,<br />
oggi, per fare giocare i bambini,<br />
molti gen<strong>it</strong>ori, forse anche<br />
egoisticamente, perché si sentono<br />
più tranquilli, iscrivono i loro<br />
figli in luoghi specializzati, come<br />
palestre, ludoteche, ecc.., spazi<br />
protetti, ma pur sempre vigilati<br />
dagli adulti. Sembra sia scomparso<br />
il tempo libero e la possibil<strong>it</strong>à<br />
di uscire da casa, da soli, per incontrarsi<br />
con gli amici e scegliere<br />
con loro il gioco e il luogo. Essi,<br />
non vivendo momenti autonomi,<br />
che solo il gioco libero può<br />
garantire, non conoscono l’esperienza<br />
dell’ostacolo, del rischio,<br />
del successo. Ecco perché si dovrebbe<br />
dar loro l’opportun<strong>it</strong>à di<br />
giocare all’aperto, allontanandoli<br />
dalla “prigione” di case piene di<br />
gadget e, per ev<strong>it</strong>are anche, che<br />
diventino sempre più obesi e infelici.<br />
Bisognerebbe far riscoprire<br />
ai bambini i giochi di una volta,<br />
quelli che hanno aperto la mente<br />
d’intere generazioni, formatisi,<br />
facendo la lotta che insegnava<br />
il senso del lim<strong>it</strong>e, arrampicandosi,<br />
rincorrendosi, giocando<br />
al pallone in mezzo alle strade,<br />
alla corda, al nascondino, alla<br />
“si loca”, alle gare di veloc<strong>it</strong>à,<br />
o ai salti dal primo piano delle<br />
case in costruzione, sulla sabbia<br />
fresca scaricata a terra. Chi non<br />
ricorda quelle merende fatte di<br />
pane e pomodoro, consumate<br />
fuori di casa per non sottrarre<br />
tempo al gioco, o quelle epiche<br />
part<strong>it</strong>e a calcio che duravano<br />
ore e ore. Non importava se ci<br />
si sporcava o se si giocava sotto<br />
l’acqua. Si era talmente scaltri<br />
che, rientrando a casa, si riusciva<br />
a eludere anche il controllo dei<br />
gen<strong>it</strong>ori. Erano tutti giochi scelti<br />
e organizzati dagli stessi bambini<br />
che, non si lim<strong>it</strong>avano solo<br />
al gioco, ma allargavano le loro<br />
esperienze, auto-costruendo,<br />
esplorando materiali di fortuna,<br />
come carcasse di auto, baracche<br />
diroccate e quant’altro. Oggi i rioni<br />
di Palmi sono silenziosi, non<br />
si sente più il vociare allegro dei<br />
bambini (sembra siano scomparsi)<br />
ma l’assordante rumore delle<br />
macchine che occupano strade e<br />
spazi liberi. Oggi i divieti da parte<br />
dei gen<strong>it</strong>ori, sono tanti: quello<br />
di giocare a pallone perché rovinano<br />
le scarpe; di fare rumore;<br />
di fare merenda nelle scalinate;<br />
di saltare; di rotolarsi perché si<br />
sporcano i vest<strong>it</strong>i; di andare in<br />
bicicletta perché possono cadere<br />
e farsi male; di strillare per<br />
non disturbare le persone adulte.<br />
Qualche concessione può essere<br />
fatta a patto che “giocate, ma in<br />
silenzio”. E’ consequenziale poi,<br />
che il bambino, pur di non sentire<br />
i continui richiami dei gen<strong>it</strong>ori, e<br />
Anno II - Nr. <strong>22</strong> - Ottobre <strong>2011</strong><br />
Palmi&Dintorni<br />
MadreTerra<br />
L’escavatore demoLisce<br />
e... i bambini “s’impossessano” deLLo spazio<br />
di Rocco Cadile<br />
Lo scavo, sub<strong>it</strong>o trasformato dai bambini, in campo da calcio. Da qui si percepisce appieno l’esigenza di spazi di gioco!<br />
per non far rumore, è costretto<br />
a guardare la televisione o giocare<br />
alla playstation. Palmi, negli<br />
anni, ha fatto un passo indietro,<br />
“rubando” ai ragazzi molti dei<br />
loro spazi, privilegiando scelte<br />
che, poco hanno a che fare con le<br />
esigenze e i bisogni dei ragazzi.<br />
Ricordo che ogni rione aveva una<br />
piazzetta o un’ area, alla quale, i<br />
bambini erano indissolubilmente<br />
legati e dove trascorrevano nella<br />
spensieratezza, le loro giornate.<br />
Che tristezza, non vedere<br />
giocare più bambini alla “chiesa<br />
Matrice”, al campetto del Carmine,<br />
adib<strong>it</strong>o a orto, nelle piazze<br />
del centro super affollate di<br />
macchine (perché non destinarli<br />
a isole pedonali?), nei cortili delle<br />
scuole, ormai inaccessibili, nel<br />
piazzale Mauro, Lo Sardo, Piave,<br />
Rione Pille, Trodio, Agraria, S.<br />
Leonardo, C<strong>it</strong>tadella, ecc. L’amministrazione<br />
locale ha la responsabil<strong>it</strong>à<br />
e il dovere ist<strong>it</strong>uzionale<br />
di pensare agli spazi destinati<br />
all’infanzia, per far nascere<br />
nei bambini la voglia di giocare<br />
autonomamente, a confrontarsi<br />
con i coetanei, a misurare le proprie<br />
forze, a esorcizzare le proprie<br />
paure. La civiltà di un paese<br />
si misura, anche, dalla capac<strong>it</strong>à<br />
di accogliere i bambini, poiché<br />
sono loro la risorsa e il futuro<br />
della nostra c<strong>it</strong>tà.