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La Stolta Superbia e la soave umiltà

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doni miei e di cui andate tanto superbi, vanno<br />

in polvere per ricordarvi che Io solo sono Dio.<br />

Quello che è mio resta. Né l’uomo, né il<br />

demonio lo possono distruggere. Il cielo e le<br />

stelle sono intoccabili come Me. I fiori dei<br />

colli e le verdi foreste risorgono da ogni <strong>la</strong>bile<br />

morte portata dall’uomo, come Io sono risorto<br />

dal<strong>la</strong> breve morte che l’uomo mi aveva inflitta.<br />

Le piante stroncate, le erbe calpestate dal<strong>la</strong><br />

guerra torneranno a riprodursi come le avevo<br />

fatte il primo giorno. Le vostre opere, no! Non<br />

torneranno mai più a rivivere le opere di arte,<br />

chiese e cupole, pa<strong>la</strong>zzi e monumenti dei quali<br />

vi gloriate, fatti nei secoli passati e periti in un<br />

attimo per il vostro castigo!<br />

Le opere del progresso cadono lo stesso in<br />

briciole insieme col vostro stolto orgoglio che<br />

si crede un dio perché le inventò. Anzi, vi si<br />

rivoltano contro, aumentando <strong>la</strong> distruzione e<br />

il dolore. <strong>La</strong> mia Creazione resta e più bel<strong>la</strong>,<br />

perché <strong>la</strong> sua immutabilità che nessun ordigno<br />

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