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La Stolta Superbia e la soave umiltà

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mezzi più inetti. Non puoi credere quanto io<br />

goda nel far<strong>la</strong> da Salvatore. E’ mio compito, è<br />

tutto il mio contento e faccio i più bei capo<strong>la</strong>vori<br />

con anime che ho tirato più dal basso, dal<br />

fango. Il mio Cuore non solo compatisce, ma<br />

si rallegra quando ha molto da riparare, purché<br />

non ci sia malizia. <strong>La</strong> principale cosa da sapere<br />

è che sono tutto amore. <strong>La</strong> maggiore pena<br />

che si possa infliggere al mio Cuore è di dubitare<br />

del<strong>la</strong> mia bontà” (a Suor Benigna<br />

Ferrero).<br />

“Segui questa rego<strong>la</strong>: ogni volta che ti<br />

vedrai caduta in qualche colpa, picco<strong>la</strong> o grande,<br />

anche se commessa quattromi<strong>la</strong> volte e<br />

sempre volontariamente: di non turbarti con<br />

fastidiosa amarezza, di non inquietarti né trattenerti<br />

a scrutinarti (a esaminarti).<br />

Riconoscendo con <strong>umiltà</strong> <strong>la</strong> tua fragilità e<br />

mancanza, rivolgiti immediatament, filialmente<br />

al Signore dicendogli: “Ecco, Signore, ho<br />

fatto da pari mio! Non si poteva aspettare altro<br />

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