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F FUNZIONI IMPLICITE MASSIMI E MINIMI VINCOLATI F1. Il ...

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Esempio F4.2. La superficie di una scatola di forma cilindrica<br />

senza coperchio ha area uguale a 12π. Determiniamo il raggio di<br />

base x e l’altezza y tali che la capacità sia massima, ritenendo<br />

certo che la scatola di capacità massima esiste e non è degenere.<br />

Poiché il volume della scatola è πx 2 y, e l’area della superficie è<br />

πx 2 +2πxy, il problema è quello di determinare i valori di x ed y<br />

che rendono massima la funzione f(x,y) = x 2 y sul vincolo<br />

Γ = {(x,y)∈IR 2 /x 2 +2xy = 12, x,y > 0}.<br />

Posto G(x,y) = x 2 +2xy −12 e osservato che ∇G(x,y) = (0,0)<br />

nei punti di Γ, si introduce L(x,y,λ) = x 2 y −λ(x 2 +2xy −12)<br />

e si calcola che (2,2) è l’unico punto stazionario di f vincolato a Γ.<br />

Si conclude che la scatola di capacità massima ha raggio di base 2<br />

ed altezza 2.<br />

Esempio F4.3. Calcoliamo i punti della curva Γ = {(x,y)∈IR 2 /x 2 +2y 2 −2xy−1 = 0<br />

x,y ≥ 0} per i quali è minima o massima la somma delle distanze dagli assi.<br />

Si tratta di calcolare i punti di minimo e di massimo su Γ della fun-<br />

zione f(x,y) = x+y. Posto Γ ∗ = {(x,y)∈Γ/x,y > 0}, si vede che<br />

Γ ∗ è l’insieme degli zeri della funzione G(x,y) = x 2 +2y 2 −2xy −1<br />

nell’aperto A = {(x,y)∈IR 2 /x,y > 0}. Appurato che Γ ∗ non ha pun-<br />

ti singolari, si introduce la funzione L(x,y,λ) = f(x,y)−λG(x,y) e<br />

si calcola che il gradiente di L è nullo in corrispondenza del punto ( 3 √ 5 , 2<br />

√ 5 ) ∈ Γ ∗ .<br />

Dal confronto dei valori che f assume nel punto trovato e negli estremi (1,0) e (0, 1 √ )<br />

2<br />

di Γ, si scopre che min f = f(0, Γ 1 √ ) =<br />

2 1 √ e max f = f(<br />

2 Γ 3 √ ,<br />

5 2 √ ) =<br />

5 √ 5.<br />

Esempio F4.4. Per calcolare gli estremi della funzione f(x,y) = y 4 − x 2 + 3y sulla<br />

curva Γ = {(x,y)∈IR 2 /x 2 = y 3 }, un metodo efficace è quello di ricondursi allafunzione<br />

F(t) = f(γ(t)) = t 8 −t 6 +3t 2 , dove γ ≡ (t 3 ,t 2 ), t∈IR. Del resto la riduzione ad una<br />

sola variabile si può ottenere anche osservando che sui punti di Γ, dove x 2 = y 3 , i valori<br />

di f sono quelli della funzione h(y) = y 4 −y 3 +3y, y∈[0,+∞[.<br />

Volendo comunque applicare il metodo dei moltiplicatori di Lagrange,<br />

si osserva che il gradiente della lagrangiana L(x,y,λ) = y 4 −x 2 +3y−<br />

λ(x 2 −y 3 ) non è mai nullo in corrispondenza dei punti di Γ, cosicché<br />

il confronto risolutivo va fatto soltanto fra il valore di f nel punto (0,0), che è singolare<br />

per Γ, e il limite di f per (x,y) tendente all’infinito su Γ, dato che Γ non è limitato.<br />

In ogni caso si conclude che min Γ f = f(0,0) = 0, che f non ha massimo su Γ e che<br />

sup f = lim Γ (x,y)→∞ f (x,y) = lim<br />

|Γ y→+∞ (y4−y 3 +3y) = +∞.<br />

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