04.06.2013 Views

F FUNZIONI IMPLICITE MASSIMI E MINIMI VINCOLATI F1. Il ...

F FUNZIONI IMPLICITE MASSIMI E MINIMI VINCOLATI F1. Il ...

F FUNZIONI IMPLICITE MASSIMI E MINIMI VINCOLATI F1. Il ...

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Esempio F4.5. Determiniamo i punti della curva Γ = {(x,y,z)∈IR 3 /2x−z +1 = 0,<br />

2x 2 +y 2 = 8} aventi distanza minima o massima dall’origine (vedi l’Esempio F3.3).<br />

Si tratta di calcolare i punti di Γ nei quali è minima o massima la funzione f(x,y,z) =<br />

x 2 + y 2 + z 2 (1) . Si osserva che Γ è limitato; infatti, per ogni (x,y,z)∈Γ si ha che<br />

|x| ≤ 1<br />

√ 2<br />

2x 2 +y 2 = 1<br />

√2<br />

√ 8 = 2, |y| ≤ 2x 2 +y 2 = √ 8, |z| ≤ 2|x|+1 ≤ 5.<br />

Considerate le funzioni G1(x,y,z) = 2x−z+1 e G2(x,y,z) = 2x 2 +y 2 −8 ed osservato<br />

che Γ non ha punti singolari, si introduce la funzione L(x,y,z,λ,µ) = f(x,y,z) −<br />

λG1(x,y,z) − µG2(x,y,z) e si calcola che ∇L è nullo in corrispondenza dei punti<br />

3 ,−1 3 ). Dal confronto dei valori di f in questi punti si<br />

evince che min f = f(− Γ 2<br />

3 ,±8 3 ,−1 23 ) = 3 3 e max f = f(2,0,5) = 29.<br />

Γ<br />

(2,0,5), (−2,0,−3), (− 2<br />

3 ,±8<br />

•) Estremi di funzioni di tre variabili su vincoli bidimensionali.<br />

L’ultimo problema che vogliamo affrontare è quello della ricerca del min Σ f e del max Σ f<br />

(estremi di f vincolati a Σ), dove f : A → IR con A aperto di IR 3 e Σ = {(x,y,z)∈A/<br />

G(x,y,z) = 0} con G : A → IR, ed inoltre f,G∈C 1 (A).<br />

Se Σ si rappresenta parametricamente mediante l’applicazione φ ≡ φ(u,v), (u,v)∈D,<br />

con D ⊆ IR 2 , allora il problema si trasferisce alla funzione F(u,v) = f(φ(u,v)), (u,v)∈<br />

D, che è funzione di due variabili. Se ad esempio D è un dominio, la risoluzione del<br />

problema dovrà passare in genere attraverso la determinazione dei punti di estremo<br />

relativo di F interni a D e dei punti di estremo relativo di F vincolati a ∂D.<br />

Ma ora cerchiamo un metodo che coinvolga direttamente la funzione G; e, a tale scopo,<br />

fissiamo P0 punto regolare di Σ e cerchiamo una condizione necessaria affinché P0 sia<br />

punto di estremo relativo per f |Σ (punto di estremo relativo di f vincolato a Σ).<br />

Poiché ∇G(P0) = (0,0,0),ilvincoloΣè, inunintornodiP0, ilsostegnodiunasuperficie<br />

regolare φ ≡ φ(u,v), (u,v)∈B, con B aperto di IR 2 ; si sa inoltre che il vettore ∇G(P0)<br />

è normale a Σ in P0 e che, considerato (u0,v0)∈B tale che φ(u0,v0) = P0, i vettori<br />

φu(u0,v0) e φv(u0,v0) individuano il piano tangente a Σ in P0. Ne segue che:<br />

(P0 èpunto diestremo relativoper f |Σ )=⇒ ((u0,v0)èpunto diestremo relativoper F =<br />

f◦φ) =⇒ (Fu(u0,v0) = ∇f(P0)·φu(u0,v0) = 0 e Fv(u0,v0) = ∇f(P0)·φv(u0,v0) = 0)<br />

=⇒ (∇f(P0) è nullo o comunque normale a Σ in P0) =⇒ (∇f(P0) è nullo o comunque<br />

parallelo al vettore ∇G(P0)) =⇒ (∃λ0∈IR tale che ∇f(P0) = λ0∇G(P0)).<br />

(1) In verità la distanza dall’origine sarebbe x 2 +y 2 +z 2 , ma è noto che √ t è minima o<br />

massima quando il valore di t è rispett/te minimo o massimo.<br />

22

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!