European Ph.D. on Social Representations and Communication ...

nelle interazioni ed aiutano l’ulteriore comunicazione fra gli individui ed i
gruppi (Moscovici, 1981).
Secondo Potter e Litton (1985), nella teoria delle rappresentazioni sociali si ha
a che fare con un eufemismo perché mentre da una parte i gruppi possono
essere distinti fra loro, perché hanno rappresentazioni sociali diverse, dall’altra
gli stessi gruppi possono essere identificati come gruppi, perché hanno
rappresentazioni diverse. Per i due autori questo circolo vizioso deriva dal
concetto del consenso non elaborato, in quanto la teoria prende come dato il
consenso e non lo verifica. Non si può identificare le rappresentazioni sociali
come entità legate in modo essenziale ai gruppi sociali, ma è meglio parlare di
repertori interpretativi presenti nel linguaggio. Secondo Bellelli (1994) è
limitante ed è fuorviante trattare il carattere sociale delle rappresentazioni (il
consenso) come unanimità delle opinioni in un gruppo, poiché così si ottiene
un concetto di rappresentazione legata alla frequenza e basata sulla diffusione.
Mentre, è possibile che gruppi sociali diversi abbiano opinioni simili, e
troviamo un alto grado di variabilità delle opinioni all’interno dello stesso
gruppo; o ancora che lo stesso individuo attivi rappresentazioni diverse in
situazioni diverse, come nel caso della polifasia cognitiva di Moscovici
descritta sopra (Fraser, C. 1994; Mugny, G. & Carugati, F. 1989; Potter, J. &
Litton, J. 1985).
I gruppi possono essere circoscritti come reti di comunicazione emotivamente
sature, che permettono la condivisione consensuale dei significati. Anzi,
diventeranno oggetto della comunicazione quei significati che gli individui
ritengono importanti e non si ha ancora un consenso più o meno forte sul loro
contenuto. I media oggi presentano interpretazioni della realtà da vari punti di
vista e spesso molto eterogenee fra loro, che poi diventano parte integrante
della complessa eredità culturale degli individui. Così diventa possibile la
condivisione fra i gruppi di svariati temi ed opinioni, anche perché ogni
persona appartiene a più gruppi e categorie sociali e questa appartenenza
multipla influenza anche le proprie visioni. In questo modo, dipende dal
contesto situazionale quale parte della nostra appartenenza entri in vigore e
questa quali rappresentazioni avvantaggi rispetto alle altre. Anzi, ogni
situazione sociale è contrattuale, richiede la negoziazione e l’argomentazione
di opinioni differenti. Più si satura emotivamente un’appartenenza categoriale
attivata e maggiori sono le implicazioni che porta nella vita dell’individuo,
maggiore sarà l’impegno di far propria l’opinione legata a quella categoria.
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