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European Ph.D. on Social Representations and Communication ...

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CAPITOLO 2.<br />

IDENTITÀ E CULTURA<br />

2.1. IDENTITÀ PERSONALE<br />

L’identità prima di tutto è l’identità di un uomo che possiede un corpo. Il corpo<br />

umano mentre crea la c<strong>on</strong>tinuità della vita umana, segna anche somiglianze e<br />

differenze, e attraverso esse partecipa attivamente ai processi di<br />

identificazi<strong>on</strong>e. L’identità umana si crea in base agli attributi comuni o<br />

facilmente ric<strong>on</strong>oscibili come somiglianti del corpo umano. Il principio di ciò è<br />

la c<strong>on</strong>vinzi<strong>on</strong>e antropologica che ognuno di noi è membro di un'unica specie, e<br />

come tali siamo capaci di azi<strong>on</strong>i pers<strong>on</strong>ali finalizzate alla sopravvivenza e allo<br />

sviluppo della specie (Erős, F. 2001). Eppure la definizi<strong>on</strong>e dell’identità umana<br />

n<strong>on</strong> è indipendente da fattori storici, ec<strong>on</strong>omici, politici, sociali e di<br />

c<strong>on</strong>seguenza da fattori ideologici. La moltitudine delle entità spirituali,<br />

sopranaturali e naturali, gli umani in pelle d’animale, presenti nelle mitologie,<br />

nelle religi<strong>on</strong>i, nei science ficti<strong>on</strong> e nella letteratura fantastica segnano che le<br />

specificità fisiologiche e morfologiche umane n<strong>on</strong> s<strong>on</strong>o una c<strong>on</strong>dizi<strong>on</strong>e<br />

necessaria dell’attribuzi<strong>on</strong>e di un’identità umana, e che i limiti dell’identità<br />

s<strong>on</strong>o infinitamente allargabili. Altrettanto è presente storicamente la tendenza<br />

di restringere questi limiti. Ne s<strong>on</strong>o bu<strong>on</strong> esempio i malati, gli h<strong>and</strong>icappati,<br />

tramite la stigmatizzazi<strong>on</strong>e dei corpi diversi dal “normale”, o soprattutto<br />

tramite il razzismo che divide l’umanità in “razze inferiori” e “superiori”. La<br />

c<strong>on</strong>seguenza finale del razzismo n<strong>on</strong> è solo di negare ai membri appartenenti<br />

alla “razza inferiore” l’appartenenza all’umanità, ma anche di togliergli la vita,<br />

perché “n<strong>on</strong> vale di essere vissuta” (Erős, F. 2001).<br />

Luckmann da una prospettiva antropologica definisce l’identità pers<strong>on</strong>ale come<br />

forma di vita specifica della specie umana. L’identità pers<strong>on</strong>ale è il prodotto<br />

dell’evoluzi<strong>on</strong>e biologica. L’identità in questo caso necessita della coscienza<br />

riflessiva intesa come capacità di all<strong>on</strong>tanarsi dal rapporto diretto che si ha c<strong>on</strong><br />

il “qui ed ora” dell’ambiente e c<strong>on</strong> le dirette esperienze, per vivere l’ambiente<br />

circostante e mutabile nei termini di un m<strong>on</strong>do di oggetti e qualità tipiche, il<br />

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