European Ph.D. on Social Representations and Communication ...

idotto all’individuo in questione, oppure essere solo presa in considerazione
come un costrutto culturale e storico. L’identità sociale può essere definita
esclusivamente in termini comparativi e così i membri di un gruppo producono
comparizioni sociali a livello collettivo fra il loro ingroup e gli outgroup
rilevanti per loro. Quando un’identità sociale diventa saliente per qualcuno,
ogni processo e ogni costrutto in relazione al sé complesso deve essere messa
in relazione al sé collettivo rilevante. Ne è esempio concreto il concetto di
autostima: essa viene messa in gioco quando i membri del gruppo cercano di
ottenere un’identità sociale positiva e distinta, che deve essere considerata
come stima in relazione alla valutazione della categoria presa in considerazione
(Reicher, S.; 2004).
Il bisogno delle persone di ottenere un’identità sociale positiva e distinta, per
cui appartenere a gruppi di status elevato è uno degli assunti di base della
teoria. Per determinare lo status relativo del gruppo e il valore ad esso associato
nell’ampio contesto sociale i membri cercheranno di effettuare confronti
sociali tra il proprio gruppo e altri gruppi. In contesti percepiti stabili e
legittimi il confronto sociale avviene in relazione a gruppi percepiti simili al
proprio gruppo, poiché il confronto deve portare ad una differenziazione fra i
gruppi. Secondo Tajfel è il bisogno di differenziarsi, o almeno stabilire una
distinzione psicologica fra i gruppi che porta i migliori risultati nella sequenza
categorizzazione sociale, identità sociale, comparazione sociale (Tajfel, H.
1995). La somiglianza con un outgroup rilevante viene percepito dai membri di
un gruppo come pericolo, perciò motiverà la differenziazione intergruppi
(Jetten, J., Spears, R. & Manstead, A.S.R. 1996, 1997, 1998, Jetten, J.; Spears,
R.; Hogg, M.A. & Manstead, A.S.R., 2000)
Esistono però anche confronti con gruppi di status molto diverso, una possibile
scelta del gruppo, che è in stretta relazione con la percezione della
leggittimà/illeggittimità e stabilità/instabilità del sistema sociale e delle
relazioni prevalenti fra i gruppi. Percepire come stabile un sistema equivale a
non avere “alternative cognitive” alla situazione sociale esistente, e così
all’accettazione di tale sistema. La percezione della leggittimità del sistema
esistente implicherà l’acettazione delle differenze di status fra i gruppi.
Certamente la percezione dell’instabilità e dell’illeggittimità è strettamente
correlata. Appena esistono “alternative cognitive” si può questionare la
leggittimità dello stato attuale. I due fattori insieme creano quel che Tajfel
chiama “l’identità sociale insicura” (1995).
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