European Ph.D. on Social Representations and Communication ...

1987). Questa ricerca di omogeneità all’interno del proprio gruppo e il
tentativo di stabilire una forte coesione potrebbero essere descritti come
processo di difesa, di protezione della propria identità sociale ed esigenza di
valorizzare l’appartenenza comune.
Di questi processi sopradescritti ne sono esempi lampanti l’ungheresità e la
zingarità, o ancor di più l’italianità e la zingarità, che hanno elementi
d’identificazione contraddittori e competitivi fra loro. In Ungheria la
rappresentazione sociale degli ungheresi sulla zingarità accentua
l’incompatibilità fra i valori dei due gruppi, saturata da un’emotività
fortemente negativa, spesso con atteggiamenti aggressivi. La coscienza
ungherese racchiude in sé la rappresentazione sociale della zingarità
pienamente condivisa dalla società maggioritaria, il che implica un bivio per
chi appartiene al gruppo di minoranza. Una delle due possibilità per chi
appartiene al gruppo di minoranza è di sovrapporre l’identità nazionale a quella
etnica, identificandosi così con questa rappresentazione sociale, dove le
immagini negative della società maggioritaria diventano parti costituenti della
propria identità personale e sociale. L’altra possibilità è di resistere a questa
assimilazione, questo però comporta il pieno rifiuto della propria identità
nazionale. La possibilità di scelta è puramente illusoria. Questi pregiudizi e
stereotipi negativi legati al proprio gruppo inevitabilmente entrano a far parte
dell’identità personale e sociale degli zingari.
Nel caso degli italiani i muri non sono psicologici, ma fisici e reali. Gli zingari
nati in Italia non vengono neanche considerati come minoranza nazionale,
quindi come cittadini italiani. Non esiste il bisogno di differenziazione da parte
del gruppo maggioritario, poiché i valori rappresentati dal gruppo etnico non
costituiscono una minaccia psicologica della propria identità nazionale. Il muro
è così forte intorno a questo gruppo etnico, che l’unica via che rimane loro e
per la loro integrità nel conservare la propria identità è di aumentare la propria
coesione, creare forti norme interne e non accettare differenze individuali o
tentativi di cambiamento all’interno.
Possiamo reagire in vari modi alle minacce e alla stigmatizzazione, possiamo
usare varie forme di coping . Secondo Lazarus e Folkman (1984)
genericamente, il coping è uno sforzo comportamentale e cognitivo in continuo
cambiamento per fronteggiare e trattare esigenze esterne e/o interne, che la
persona valuta come eccessivi per i propri fonti. Le strategie di coping sono
stati divisi in due gruppi: quelli con focus emotivo e quelli con focus sulla
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