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febbraio <strong>2010</strong> – la <strong>Biblioteca</strong> <strong>di</strong> <strong>via</strong> <strong>Senato</strong> Milano 9<br />
A sinistra: Katsuma Ryusui Umi no<br />
sachi (La ricchezza del mare). Edo,<br />
1778; Lella e Gianni Morra Stampe e<br />
Libri giapponesi. A destra: Munari,<br />
Bruno-Le macchine <strong>di</strong> Munari. Einau<strong>di</strong>,<br />
1942. Antiquariat Hans Lindner<br />
lefonata, or<strong>di</strong>nazione, arrivo contrassegno,<br />
pagamento e finalmente<br />
il piacere <strong>di</strong> avere tra le mani il libretto<br />
riottoso. Imbolsito, piagato dall’usura,<br />
ma sostanzialmente ancora<br />
in buona salute.<br />
Un mese dopo. Trenta giorni. I<br />
milanesi la rammenteranno la libreria<br />
Einau<strong>di</strong> nella Galleria che ospita<br />
il Teatro Manzoni. Sven<strong>di</strong>ta per trasferimento locali. Da<br />
Torino avevano in<strong>via</strong>to anche fon<strong>di</strong> <strong>di</strong> magazzino. Ci vado<br />
per altra ricerca, una Storia della Gondola riccamente<br />
illustrata. E con la sicurezza svogliata <strong>di</strong> chi non deve più<br />
cercare. Ma i libri hanno un’anima e una volontà: sanno<br />
dove e da chi vogliono andare. E allora flash <strong>di</strong> un attimo,<br />
eccolo, sul quarto scaffale! Per prenderlo ci vuole la scala,<br />
ma è lui: INTONSO. Copertina e pagine perfette.<br />
Lui, il <strong>di</strong>abolico Francis Franklin che in risarcimento per<br />
tanta attesa mi fa un regalo: accanto, spudoratarnente<br />
Sotto: Andrea Pazienza, Glamour Bo<strong>ok</strong> 1984;<br />
Libreria Antiquaria Little Nemo, Torino<br />
<strong>di</strong>sinvolto, inclinato <strong>di</strong> sessanta gra<strong>di</strong>,<br />
quasi un gemello, saggetto sulla<br />
Rivoluzione Americana, a sua volta <strong>di</strong>spettosamente<br />
irreperibile.<br />
Ho fatto tombola!<br />
<br />
Una storia. Ne ho sentite raccontare<br />
<strong>di</strong> incre<strong>di</strong>bili da Armando<br />
Torno, Matteo Collura e Salvatore<br />
Carrubba, amici bibliofili .<br />
Quel primo catalogo della<br />
Mostra del Libro Antico, pubblicato<br />
dalle e<strong>di</strong>zioni Rovello, certamente<br />
potrebbe raccontarne <strong>di</strong><br />
strabilianti.<br />
Un bibliofilo convive con molti tormenti e qualche<br />
piacere. Il tormento dell’incertezza, il tormento <strong>di</strong><br />
sapere <strong>di</strong> non sapere. «Quanti libri tiene il mondo/ non<br />
saziar l’appetito mio profondo quanto ho mangiato! E<br />
del <strong>di</strong>giun pur moro» scriveva Tommaso Campanella<br />
nel sonetto Anima Immortale. Non esiste pozzo che<br />
possa placare la sete del bibliofilo. Autoinferta, trova<br />
appena sollievo nel contatto con una nuova scoperta.<br />
Piccolo piacere subito cancellato dall’ansia della ricerca<br />
<strong>di</strong> un nuovo, essenziale, tassello.