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16 la <strong>Biblioteca</strong> <strong>di</strong> <strong>via</strong> <strong>Senato</strong> Milano – febbraio <strong>2010</strong><br />
gli una flessibilità amorale, un fiuto innato per sapersi<br />
barcamenare nelle situazioni più scabrose, laddove<br />
prevale invece in lui una sorta d’in<strong>di</strong>fferenza minerale<br />
<strong>di</strong> fronte alle passioni che dominano gli uomini e le folle.<br />
La sua traiettoria apparentemente on<strong>di</strong>vaga <strong>di</strong>venta<br />
così <strong>di</strong> una razionalità impeccabile e ci obbliga a rendere<br />
omaggio allo stoicismo, la parola non sembra eccessiva,<br />
che egli ha mostrato nel coltivare il suo personaggio<br />
fin sul letto <strong>di</strong> morte. Malaparte è stato un condottiero<br />
senza truppe, un eterno bastian contrario, un uomo<br />
<strong>di</strong> minoranza permanentemente alla ricerca del<br />
consenso e permanentemente frustrato <strong>di</strong> non trovarne<br />
abbastanza.<br />
Come Truman Capote, è sempre pronto a giocarsi<br />
un amico per una battuta, ma anche a rispondere alla<br />
battuta altrui con un’ingiuria o con una sfida a duello<br />
(ne collezionerà una ventina, e nessuno per motivi sentimentali).<br />
Per tutta la vita, lui che pur sapeva essere un<br />
fine <strong>di</strong>plomatico quando voleva, è stato dominato dal<br />
demone dell’esibizione e della polemica. Non stupisce,<br />
allora, che nessuna delle sue passate famiglie politiche,<br />
<strong>di</strong> destra come <strong>di</strong> sinistra, gli abbia reso l’onore delle ar-<br />
mi e voglia annoverarlo oggi nel salotto buono dei propri<br />
precursori.<br />
<br />
Il primo tempo è quello del fuoco della passione<br />
e degli ideali. Precoce in tutto, il quattor<strong>di</strong>cenne<br />
Kurt Suckert (quasi mai la polizia fascista, che gli ha de<strong>di</strong>cato<br />
decine <strong>di</strong> rapporti, <strong>di</strong>ligentemente rubricati all’Archivio<br />
Centrale dello Stato, riuscirà a ortografarne<br />
correttamente il cognome: è forse anche per questo che<br />
Mussolini gli suggerì nel 1926 <strong>di</strong> scegliersi uno pseudonimo<br />
“italico”?) ha già trovato tra i banchi dell’esclusivo<br />
liceo Cicognini e nelle agitazioni della Prato operaia e<br />
socialista, l’ideale a cui rimarrà sempre legato: repubblicano<br />
e antiborghese, soprattutto anticonservatore e,<br />
malgrado la “conversione” finale, anticlericale. L’interventismo<br />
è il passo successivo, che lo condurrà nel 1914 a<br />
fuggire <strong>di</strong> casa per arruolarsi come volontario garibal<strong>di</strong>no<br />
in Francia. Anche se è dubbio che abbia avuto allora il<br />
battesimo del fuoco, rischiava comunque la fucilazione,<br />
se catturato dai tedeschi, in quanto sud<strong>di</strong>to del Kaiser<br />
non ancora naturalizzato italiano. Dal 1915 al 1918 farà