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le sino a Sovazza, e cioè fino alla valle<br />
dell'Agogna.<br />
Non mancherebbe che il tratto <strong>di</strong> strada<br />
Gignese-Sovazza, <strong>di</strong> 6 km. <strong>di</strong> lunghezza,<br />
<strong>di</strong> non <strong>di</strong>fficile esecuzione.<br />
Se il Righi svizzero fa affari d'oro tra<br />
Viznau, paesuccio <strong>di</strong> poca importanza,<br />
ed Arth Goldau, la cui unica attrattiva è<br />
<strong>di</strong> essere stazione sulla Linea internazionale<br />
del Gottardo, immaginiamo<br />
quali affari farebbe il Righi italiano<br />
quando col Tram elettrico unisse due<br />
incantevoli località, due noti centri<br />
popolatìssimi <strong>di</strong> villeggianti e forestieri,<br />
con <strong>Stresa</strong> situata sulla Linea internazionale<br />
del Sempione".<br />
La relazione terminava con queste parole:<br />
"L'incantevolezza del panorama che si<br />
gode dalla vetta del Mottarone, ben a<br />
ragione chiamato il Righi Italiano, prodotta<br />
dalla sua posizione speciale <strong>di</strong> isolamento,<br />
sì che tutto intorno l'occhio<br />
spazia in una variatissima successione <strong>di</strong><br />
naturali bellezze che si offrono in modo<br />
meraviglioso allo sguardo stupefatto dell'ammiratore,<br />
ha già fatto tante volte<br />
pensare al modo <strong>di</strong> rendere la sua salita<br />
più facile, comoda e possibile anche a chi<br />
<strong>di</strong>videndo l'entusiasmo per le bellezze<br />
delle nostre montagne, proprio dell'alpinista,<br />
non ha come questi la volontà o la<br />
forza <strong>di</strong> consumare fatiche per godere<br />
dello spettacolo affascinante che offre lo<br />
splen<strong>di</strong>do, superbo quadro, che si svolge<br />
dal Mottarone.<br />
Appunto per questo, io scriveva nella mia<br />
prima relazione del 1888 e nelle successive,<br />
era sorta l'idea della costruzione <strong>di</strong><br />
una Ferrovia, che ci portasse lassù in quel<br />
vero Para<strong>di</strong>so.<br />
1905, approvato nella seduta del 15 giugno 1906 dal Consiglio<br />
Superiore dei Lavori Pubblici, con voto n.584, l'anno successivo<br />
la "Société d'Electricité Alioth" <strong>di</strong> Basilea portò a compimento il<br />
progetto definitivo della ferrovia <strong>Stresa</strong>-Mottarone, con l'adozione<br />
d'un sistema misto a dentiera e ad aderenza naturale.<br />
Il 12 ottobre 1908 a Milano, in piazza Cordusio, in una saletta<br />
della <strong>di</strong>rezione centrale del "Cre<strong>di</strong>to Italiano", si riunì per la<br />
prima volta il consiglio <strong>di</strong> amministrazione della "Società<br />
Ferrovie del Mottarone", che tra i primi atti societari conferì la<br />
carica <strong>di</strong> presidente al conte Giberto Borromeo.<br />
Tra i presenti Cesare Mangili, senatore del Regno e consigliere<br />
delegato dell'"Impresa <strong>di</strong> Navigazione per il Lago Maggiore",<br />
Enrico Rava, rappresentante dell'istituto <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to ospitante,<br />
Tommaso Ta<strong>di</strong>ni e gli ingegneri Vittorio Ottolenghi e Alessandro<br />
Scotti.<br />
La famiglia Borromeo mise a <strong>di</strong>sposizione della società terreni <strong>di</strong><br />
sua proprietà per il tracciato ed i piazzali delle stazioni.<br />
La società emise regolari azioni. Tra i sottoscrittori delle azioni<br />
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