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Di quel periodo ricor<strong>di</strong>amo le <strong>di</strong>scese<br />
degli sciatori dal Mottarone alla<br />
stazione "Borromeo", impiegando<br />
per la risalita in vetta i trenini,<br />
quali skilift. Infatti, conoscendo gli<br />
orari della tramvia, si partiva in<br />
gruppo sotto l'albergo "Eden" della<br />
famiglia Bertoletti, e filando<br />
velocemente lungo una ripida<br />
<strong>di</strong>scesa che portava alla penultima<br />
curva del trenino, verso la chiesetta<br />
<strong>di</strong> S.Eurosia, si attraversavano<br />
le rotaie, giungendo alla stazione.<br />
Da qui con una comoda risalita<br />
in carrozza, si riguadagnava<br />
la vetta della montagna, pronti<br />
per ricominciare il <strong>di</strong>vertimento.<br />
Infatti se la neve e gli orari lo<br />
permettevano, si riuscivano<br />
ad effettuare tre <strong>di</strong>scese.<br />
Nel 1935 alla stazione Borromeo<br />
lo Sci Club Mottarone allestì<br />
un posto <strong>di</strong> ristoro, denominato "<br />
Sci Rotto Pellegrino".<br />
Ricor<strong>di</strong>amo che il treno speciale<br />
da Milano portava oltre mille<br />
sciatori al Mottarone, e che lo Sci<br />
Club Milano impartiva le prime<br />
lezioni agli allievi sciatori<br />
nei campetti situati sotto la vetta<br />
della montagna, denominati in<br />
seguito i "Campetti dei Milanesi".<br />
Esisteva anche un laghetto artificiale<br />
per il pattinaggio, situato<br />
probabilmente nei pressi del<br />
"Grande Albergo Mottarone".<br />
giorno dopo iniziò il servizio regolare per il pubblico.<br />
Il 7 settembre 1911 alle ore 10 iniziarono i festeggiamenti per<br />
l'inaugurazione ufficiale della "Ferrovia elettrica <strong>Stresa</strong>-<br />
Mottarone", con il ricevimento alla Stazione F.S. <strong>di</strong> <strong>Stresa</strong> delle<br />
più importanti personalità politiche dell'epoca.<br />
Mezz'ora più tar<strong>di</strong> Francesco Saverio Nitti, ministro<br />
dell'Agricoltura, Industria e Commercio, prese posto con le altre<br />
autorità e i giornalisti sui se<strong>di</strong>li del treno speciale per il<br />
Mottarone.<br />
Dopo un'ora e <strong>di</strong>eci minuti arrivò in vetta: per gli ospiti la<br />
"Società Ferrovie Mottarone" aveva pre<strong>di</strong>sposto uno sfarzoso<br />
ricevimento al "Grand Hotel Mottarone".<br />
Durante tutta la giornata, sul lago i piroscafi della "Impresa <strong>di</strong><br />
Navigazione sul Lago Maggiore" intrapresero corse speciali, per<br />
consentire alla popolazione <strong>di</strong> assistere al memorabile evento. I<br />
festeggiamenti proseguirono l'8 e il 9 settembre con campionati<br />
<strong>di</strong> nuoto, concerti, congressi e regate organizzate dal "Regio<br />
Verbano Yacht Club" al Kursaal, situato al Lido <strong>di</strong> <strong>Stresa</strong>.<br />
La ferrovia del Mottarone nei primi anni d'attività conseguì un<br />
invi<strong>di</strong>abile successo d'esercizio, ma la Grande Guerra giunse inaspettata,<br />
interrompendo il movimento turistico, privando inoltre<br />
la linea della maggior parte del personale, richiamato alle armi.<br />
Nel 1915, dopo aver ottenuto la concessione settantennale da<br />
parte delle autorità, venne classificata come "tramvia extraurbana";<br />
questo comportava alcune facilitazioni per l'esercizio.<br />
Purtroppo i guai non erano ancora finiti: nel 1917, a <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong><br />
pochi mesi, morirono due personaggi chiave: l'ingegner<br />
Alessandro Scotti e il senatore Mangili. Il conte Giberto<br />
Borromeo, per salvare la tramvia, sospese il servizio viaggiatori,<br />
privilegiando il trasporto merci. Terminata la guerra, l'instabilità<br />
politica ed economica frenò ancora per anni i visitatori. Soltanto<br />
il traffico locale (sostenuto da particolari promozioni tariffarie)<br />
e il movimento merci impe<strong>di</strong>rono la chiusura della ferrovia. Il<br />
progetto per realizzare una <strong>di</strong>ramazione della linea tra Gignese e<br />
Orta, passando per Armeno, restò nel cassetto.<br />
In estate prendevano posto sui convogli i turisti, mentre in<br />
inverno salivano alla vetta del Mottarone gli sciatori, partiti da<br />
Milano con le "Ferrovie Nord", ed approdati all'Imbarcadero <strong>di</strong><br />
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