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L’HOTEL BORROMÉES<br />
E I FRATELLI OMARINI<br />
I figli <strong>di</strong> Carlo Omarini (Giuseppe,<br />
Giovanni, Antonio e Luigi), pionieri del<br />
turismo nel lago Maggiore, nacquero all’isola<br />
Bella nella prima metà dell’Ottocento.<br />
Il padre, pescatore, con l’aiuto dei familiari<br />
gestiva l’antico Albergo Delfino, situato<br />
in uno stabile <strong>di</strong> casa Borromeo. Gli intraprendenti<br />
“Omarini Frères” dopo aver<br />
imparato il mestiere all’estero, iniziarono<br />
nel 1861 la costruzione del “Grand Hotel<br />
et des Iles Borromées”, che per quei tempi<br />
rappresentava un sogno per i primi turisti,<br />
così fornito <strong>di</strong> tutte le como<strong>di</strong>tà, con 128<br />
camere, saloni, parco esteso, servizio <strong>di</strong>ligenze<br />
e bancario. Nel 1868 venne aperto<br />
nel piccolo e<strong>di</strong>ficio situato sulla destra<br />
dell’albergo il primo ufficio telegrafico<br />
della zona. L’albergo era «...una casa che,<br />
per la signorile ospitalità e la grande frequenza<br />
<strong>di</strong> forestieri, gareggiava coi più<br />
rinomati alberghi della Svizzera»; così<br />
scriveva don Vincenzo De Vit nel 1872.<br />
Nell’autunno del 1907, Giuseppe e Luigi<br />
vendettero l’albergo alla Società <strong>di</strong> Gran<strong>di</strong><br />
Alberghi che nel 1923 fu assorbita dalla<br />
Compagnia Italiana Gran<strong>di</strong> Alberghi <strong>di</strong><br />
Venezia (C.I.G.A.). Ma sino a quell’anno,<br />
gli Omarini restarono come gestori alla<br />
testa della loro azienda, fondata oltre 60<br />
anni prima. Tra gli avvenimenti degni <strong>di</strong><br />
nota, la prima riunione del comitato promotore<br />
per la costruzione della ferrovia<br />
del Sempione, svoltasi il 16 marzo 1884,<br />
così come la memorabile «Conferenza <strong>di</strong><br />
<strong>Stresa</strong>» dell’aprile 1935 con Mussolini,<br />
Mac Donald e Laval: l’ultimo tentativo per<br />
scongiurare la Seconda Guerra Mon<strong>di</strong>ale.<br />
La storia e le vicende della grande Casa si<br />
intrecciano e si confondono con gli avvenimenti<br />
<strong>di</strong> <strong>Stresa</strong>. Il Cav. Giuseppe fu per<br />
25 anni presidente dell’Asilo, mentre Luigi<br />
entrò a far parte per molti anni del<br />
Consiglio Comunale stresiano.<br />
ri, sportivi ed impren<strong>di</strong>tori del “bel mondo”.<br />
Tra gli ospiti illustri a <strong>Stresa</strong> ricor<strong>di</strong>amo: il re d’Italia Umberto II<br />
con la consorte Maria José del Belgio, Elisabetta e la principessa<br />
Margareth d’Inghilterra, la regina <strong>di</strong> Romania, la duchessa <strong>di</strong><br />
Genova, Re Alfonso XIII <strong>di</strong> Spagna, re Hussein <strong>di</strong> Giordania, re<br />
Faruk d’Egitto, il principe Leopoldo II del Belgio, Eleonora Duse<br />
e Gabrele d’Annunzio, George Bernard Shaw, il re e la regina del<br />
Portogallo, l’Agha Khan, Mussolini, Toscanini, Steinbeck, Clark<br />
Gable, Andrew Carnegie e Charlie Chaplin.<br />
Anche lo scrittore americano Ernest Hemingway giunse a <strong>Stresa</strong><br />
per la prima volta nel settembre del 1918, all’età <strong>di</strong> 19 anni, in<br />
convalescenza per una ferita <strong>di</strong> guerra. Il giovane giornalistareporter<br />
del Kansas City Star, conducente delle ambulanze della<br />
Croce Rossa italiana al fronte della Grande Guerra, nei 10 giorni<br />
trascorsi a <strong>Stresa</strong> impiegò il tempo giocando a bigliardo nella<br />
saletta dell’albergo.<br />
Non rinunciò a raggiungere la vetta del Mottarone sul giallo trenino<br />
della Ferrovia <strong>Stresa</strong>-Mottarone per osservare «seven Italian<br />
lakes». Il 1 ottobre 1948 giunse a <strong>Stresa</strong> per la seconda volta,<br />
firmò il Libro d’Oro dell’hotel Borromées aggiungendo la frase<br />
«un vecchio cliente» («an old client»). Dormì probabilmente<br />
nella camera 105, la «presidential suite».<br />
In un giorno d’estate del 1932 il conte Manolo Borromeo venne<br />
invitato dal podestà <strong>di</strong> <strong>Stresa</strong> a ricevere un suo pari: il principe<br />
<strong>di</strong> Galles. Arrivò all’imbarcadero con un impeccabile doppiopetto<br />
blù, nonostante il caldo insopportabile, mentre Edoardo si presentò<br />
sportivamente in maglietta da tennis e pantaloni bianchi.<br />
Proseguirono insieme sul lungolago, raggiungendo il Borromees.<br />
Come riportava un opuscolo della «Pro <strong>Stresa</strong>», pubblicato nel<br />
1921, «...la fondazione del Collegio Rosmini, il soggiorno <strong>di</strong> S.A.R.<br />
la Duchessa <strong>di</strong> Genova madre, l’apertura del Grand Hotel et des Iles<br />
Borromées e del Regina Palace Hotel, e poi i miglioramenti e<strong>di</strong>lizi<br />
e della viabilità, la ricchezza dei negozi, il fiorire del commercio,<br />
l’impulso dato dalla ferrovia del Sempione e il sorgere <strong>di</strong> ville ed<br />
alberghi, ... favorirono lo sviluppo, crearono la fama <strong>di</strong> <strong>Stresa</strong>, che<br />
sul Lago Maggiore è oggi il punto più ammirato e ricercato dai<br />
forestieri, ed è il centro più aristocratico <strong>di</strong> villeggiatura...».<br />
In quel periodo gli alberghi stresiani elencati nella guida, oltre<br />
al Regina e al Borromées, erano l’Hotel Milan, l’Hotel d’Italie et<br />
Pension Suisse, l’Hotel Pension <strong>Stresa</strong>, l’Hotel Savoy, l’Hotel<br />
Continental e il S.Gotthard: i turisti trovavano ospitalità anche<br />
nelle pensioni Croce Bianca, al Collegio, alla Speranza, Simplon<br />
e Moderno.<br />
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Il Grand Hotel Regina Palace e il lungolago nel 1910.