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Cenni Storici - Comune di Stresa

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Nel 1599 il duca Carlo Emanuele<br />

<strong>di</strong> Savoia si ritirò sull’isola<br />

in quarantena, per sfuggire<br />

al contagio della peste.<br />

Si prepararono gli alloggiamenti<br />

anche per la Corte, e Carlo<br />

Emanuele, conquistato dalla<br />

bellezza dei luoghi, <strong>di</strong>sse<br />

al conte che, per possederla,<br />

avrebbe dato ben volentieri<br />

in cambio la sua città, Torino.<br />

Renato I come risulta da una carta del 1596, chiamò presso <strong>di</strong> sé<br />

da Maderno, sul lago <strong>di</strong> Garda, un certo Giovanni Antonio<br />

Maffezzoli, noto giar<strong>di</strong>niere, perchè sistemasse il parco «...ed<br />

avesse cura dei fagiani ed altri uccelli, che vi aveva introdotti...».<br />

In seguito <strong>di</strong>ede le <strong>di</strong>rettive per la costruzione <strong>di</strong> un porto, fornito<br />

<strong>di</strong> darsena, e cambiò il nome dell’isola in Isola Renata, in<br />

suo nome.<br />

Come scrisse il Morigia, «...questa giace nel mezzo del Lago. Et è<br />

tutta murata d’ogni intorno, che cinge in circonferenza lo spacio<br />

d’un miglio. E sopra si vede fabricato un palazzo Signorile, con li<br />

suoi appartamenti, e commo<strong>di</strong>, degno d’un Duca, con la sua<br />

Chiesa, la qual non serve se non à Signori padroni, quando ci<br />

vanno a piacere. Et è luogo sanissimo, per la bontà dell’aria, la<br />

qual è temperatissima. Oltre ch’ella è tutta delitiosa. Onde quivi si<br />

veggono un numero innumerabile <strong>di</strong> piante, <strong>di</strong> Naranzi, Limoni,<br />

Cedri, Pomi Adamo, e altri sorti de fruti rari, e soavi, con li pergolati<br />

<strong>di</strong> tal nobiltà <strong>di</strong> piante, che cuoprono le vie, e le rendono<br />

ombrose, per passeggiarvi sotto per fuggire il caldo.... Appresso<br />

prendono questi illustri molto piacere ancora nel Lago, quando è<br />

bonaccia barcheggiando e facendo le pescagioni. Et v’è un porto<br />

sicuro dove fanno retirata le barche né tempi pericolosi...».<br />

Nel 1599 il duca Carlo Emanuele <strong>di</strong> Savoia si ritirò sull’isola in<br />

quarantena, per sfuggire al contagio della peste. Si prepararono<br />

gli alloggiamenti anche per la Corte, e Carlo Emanuele, conquistato<br />

dalla bellezza dei luoghi, <strong>di</strong>sse al conte che, per possederla,<br />

avrebbe dato ben volentieri in cambio la sua città, Torino.<br />

Renato I riuscì anche a liberare dall’enfiteusi tutte le proprietà<br />

dell’isola, cedendo il 6 <strong>di</strong>cembre 1600, a tale scopo, un suo<br />

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