Fig. 86. Stile dell’abbigliamento dei personaggi rappresentati (valori percentuali) Base dati: 1138 casi A questi dati possiamo aggiungere il riferimento al tipo d’inquadratura prevalente, un’informazione utile per rilevare la diffusione di primi piani e dettagli di porzioni di corpi maschili o femminili che contribuiscono a oggettivare gli individui ripresi. L’analisi rivela che a prevalere sono soprattutto le mezze figure e i primi piani, inquadrature che tendono a enfatizzare i particolari (anche espressivi) e permettono di mettere a fuoco i personaggi. Seguono, nell’ordine, il piano americano, la figura intera e il campo medio, lungo o lunghissimo (Cfr. Fig. 87). Non è trascurabile la quota del dettaglio come tipologia di inquadratura prevalente di determinati personaggi, un risultato che, associato alla frequenza dei primi piani, rivela l’attenzione per porzioni di corpo, più che per figure intere. Considerando, in estrema sintesi e con qualche semplificazione, le funzioni dei diversi tipi di inquadratura, ossia quella di ambientazione tipica dei campi lunghi, quella di narrazione dei piani medi e quella di valorizzazione dell’espressione dei piani stretti, l’alta ricorrenza dei primi piani, concentrati su viso e spalle, lascia intendere il desiderio di esaltare l’espressività del soggetto, di valorizzarne le peculiarità estetiche del volto, ma soprattutto di enfatizzarne le espressioni rivelatrici di emozioni e sentimenti che, presumibilmente, si vuole sollecitare nel destinatario o riversare sul prodotto o il brand. In assonanza con questo risultato è il dato relativo all’emotività esibita dai personaggi. Poiché gli studi di Goffman e dei suoi epigoni lasciavano intendere la ricorrente associazione, in <strong>pubblicità</strong>, tra figure femminili ed emotività, abbiamo cercato di registrare, in prima battuta, il grado di sensibilità mostrata dai diversi personaggi a prescindere dal loro genere. Per farlo abbiamo usato una scala a sei livelli, in cui il grado di emotività esibita è stato fissato considerando il valore 1 come quello massimo, equivalente a un tasso di emotività accentuata e frequente, e il valore 6 come quello minimo, corrispondente al totale controllo. L’analisi ha rilevato la prevalenza di personaggi piuttosto emotivi, il cui valore medio è pari a 3, un risultato vicino al centro, ma sbilanciato verso il polo dell’esibizione più accentuata e frequente di sensazioni e sentimenti. <strong>La</strong> raffigurazione grafica degli esiti dell’analisi, poi, lo rivela ancora più chiaramente (Cfr. Fig. 88). Prevalgono, infatti, valori intermedi, ma sbilanciati verso il polo dell’emotività. 40
In ogni caso, oltre il 60% dei personaggi esibisce le proprie emozioni in modo evidente e con una certa frequenza. Fig. 87. Inquadrature prevalenti dei personaggi rappresentati (valori percentuali) Base dati: 1179 casi Fig. 88. Grado di emotività esibita dai personaggi (valori percentuali) Base dati: 1179 casi 41
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