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La donna usata dalla pubblicità_Panarese - Aiart

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Certo è una campagna ironica e surreale, per i suoi stessi autori. Ironica perché invita mamme e<br />

mogli a non scongelare i piatti pronti pur avendo l’intento di farglielo fare. Surreale nel senso di «oltre il<br />

reale», perché concepita e disegnata come quelle fra gli anni Cinquanta e Sessanta, con vecchi font e colori<br />

e una solida rappresentazione della <strong>donna</strong> nel ruolo di casalinga, moglie e mamma che cucina. Nonostante<br />

l’ambizione ironica, la campagna non fa sorridere del tutto. Richiama, piuttosto, blocchi sociali,<br />

cristallizzazioni e modalità di comunicazione che, pur puntando sull’ironia, giocano su cliché ancora troppo<br />

diffusi per riderci su. 43<br />

E non è certamente il caso peggiore di spot rintracciabile nella tv analizzata o in quella degli ultimi<br />

giorni. Spicca per volgarità e uso certamente discutibile della figura femminile, raffigurata nel ruolo di pura<br />

esca sessuale, una <strong>pubblicità</strong> delle Vernici Fernovus di Saratoga 44 . Il commercial mostra una moglie<br />

elegante e ammiccante e una cameriera sexy che dipingono con il prodotto reclamizzato una voliera, sotto<br />

lo sguardo compiaciuto del marito e padrone di casa. Il contesto in cui i personaggi sono inseriti, per<br />

immagini, inquadrature, sguardi e tono delle voci, sembra il preludio di un ménage à trois in un film porno.<br />

Qualunque sia il modello di <strong>donna</strong> pubblicitaria considerato e qualunque ne sia la modalità di<br />

rappresentazione, la nostra ricerca rivela che certamente la <strong>pubblicità</strong><br />

«è femmina perché è ancora alla <strong>donna</strong> che si rivolge la maggior parte degli spot e delle <strong>pubblicità</strong> di largo<br />

consumo. <strong>La</strong> <strong>pubblicità</strong> è femmina perché femminile è il volto più largamente usato per i soggetti pubblicitari. <strong>La</strong><br />

<strong>pubblicità</strong> è femmina perché seduce come una femmina». 45<br />

È, tuttavia, una femmina piuttosto distante da quelle reali e certamente poco realistica. Banalizzata,<br />

probabilmente, <strong>dalla</strong> natura ipersintetica della forma comunicativa che la ospita. Una figura utilizzata <strong>dalla</strong><br />

<strong>pubblicità</strong> a suo uso e consumo, molto lontana <strong>dalla</strong> complessità delle donne che popolano il mondo.<br />

43 Cfr. http://blog.adci.it/?tag=4-salti-in-padella.<br />

44 Si veda il video su youtube all’indirizzo: http://www.youtube.com/watch?v=nug7o4aH7Wk<br />

45 Brancati D., op. cit. p 5.<br />

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