"Sport in Piemonte" Ago - CONI Piemonte
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PSICOLOGIA<br />
Identità e professionalità dello psicologo<br />
Vorrei conoscere brevemente qual è il ruolo e chi può essere def<strong>in</strong>ito psicologo dello sport?<br />
Marta C. - Asti<br />
La psicologia dello sport è una discipl<strong>in</strong>a che si è sviluppata<br />
e diffusa negli ultimi quarant’anni, anche se le<br />
prime <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i scientifiche possono essere fatte risalire<br />
più <strong>in</strong> là nel tempo. I medici dello sport e gli psicologi<br />
che dimostravano una certa sensibilità a valutare non<br />
solo gli aspetti tecnici, ma anche la componente psicologica,<br />
furono i primi a promuovere la psicologia nel<br />
mondo dello sport.<br />
Oggi possiamo parlare di un approccio multidiscipl<strong>in</strong>are<br />
dove confluiscono diverse aree con le quali lo psicologo<br />
dello sport <strong>in</strong>teragisce. Se <strong>in</strong> Italia si stenta ancora a<br />
riconoscere un’identità certa e delle chiare l<strong>in</strong>ee guida,<br />
che attest<strong>in</strong>o un adeguato percorso formativo, <strong>in</strong> una<br />
prospettiva mondiale, <strong>in</strong> quest’ultimo trentennio, la<br />
psicologia dello sport ha visto sviluppare la sua crescita<br />
maggiore nell’area del Nord America e nell’Europa<br />
dell’Est. Il primo vero esempio di ricerca <strong>in</strong> quest’ambito<br />
fu quella condotto da Norman Triplett (1897), il quale<br />
studiò le prestazioni di ciclisti <strong>in</strong> varie condizioni di<br />
<strong>in</strong>terazione sociale e concluse che la presenza di atleti<br />
avversari era <strong>in</strong> grado di facilitare o accrescere la prestazione<br />
ciclistica. Il padre della psicologia dello sport<br />
<strong>in</strong> America fu Colemans Robert Griffith, il quale istituì il<br />
primo laboratorio di psicologia dello sport presso l’Università<br />
dell’Ill<strong>in</strong>ois nel 1935, nel quale venivano studiate<br />
le questioni <strong>in</strong>erenti lo sviluppo della capacità psicomotoria<br />
ed il rapporto tra personalità e prestazione.<br />
Durante gli Anni ‘60, negli USA s’<strong>in</strong>iziò a dist<strong>in</strong>guere<br />
tra psicologia dello sport e apprendimento psicomotorio,<br />
<strong>in</strong>teso come discipl<strong>in</strong>a dist<strong>in</strong>ta e separata. Nacquero<br />
i primi corsi sulla psicologia dello sport presso<br />
le Università della California - Berkeley, dell’Indiana, e<br />
dell’Università di Stato della Pensylvania. Nell’Europa<br />
dell’Est la psicologia dello sport veniva molto utilizzata<br />
ed applicata per enfatizzare il miglioramento della<br />
prestazione, grazie anche ai considerevoli f<strong>in</strong>anziamenti<br />
governativi che venivano erogati per migliorare<br />
lo sport di alto livello.<br />
Infatti molte ricerche possono essere ricondotte agli istituti<br />
per la cultura fisica di Mosca e Len<strong>in</strong>grado e all’istituto<br />
dello sport di Leipzig nell’ex Germania dell’Est.<br />
Anche nel resto d’Europa, a partire dagli Anni ‘60, si<br />
manifestò gradualmente la necessità di prepararsi ad<br />
affrontare le competizioni sportive anche sul piano psicologico.<br />
A Roma all’<strong>in</strong>izio degli Anni ‘60, nel corso di<br />
un Convegno della Federazione dei Medici dello <strong>Sport</strong>,<br />
che vide la partecipazione di più di 400 studiosi che<br />
provenivano da circa ventisette nazioni, fu fondata la<br />
prima società <strong>in</strong>ternazionale di psicologia dello sport<br />
Dott.ssa Sab<strong>in</strong>a Sereno<br />
(International Society of <strong>Sport</strong><br />
Psychology-ISSP), il cui primo<br />
presidente fu l’italiano Ferruccio<br />
Antonelli, medico ed esperto<br />
<strong>in</strong> psicologia dello sport. Lo<br />
scopo dell’associazione era di<br />
Prof.ssa L.Bal Filoramo<br />
promuovere e diffondere <strong>in</strong>formazioni<br />
riguardo la psicologia dello sport nel<br />
mondo, tramite la rivista “International Journal<br />
of <strong>Sport</strong> Psicology”. Tradizionalmente la psicologia<br />
dello sport si è diffusa <strong>in</strong> maniera significativa<br />
da quando è stata riconosciuta dal mondo sportivo<br />
come prezioso aiuto al miglioramento della<br />
prestazione sportiva degli atleti delle squadre nazionali.<br />
Basti pensare che durante le Olimpiadi di<br />
Los Angeles del 1984, ben venti psicologi canadesi<br />
lavoravano con atleti ed atlete e che nel 1988, a<br />
Seoul, la maggior parte delle rappresentative dei<br />
Paesi <strong>in</strong>dustrializzati comprendeva questa figura<br />
professionale all’<strong>in</strong>terno dello staff tecnico. Oltre<br />
a queste, anche nazioni <strong>in</strong> via di sviluppo, quali<br />
ad esempio, l’Algeria, la Nigeria, la Columbia e<br />
Cuba, utilizzavano psicologi dello sport per migliorare<br />
le prestazioni sportive dei propri atleti.<br />
In Italia la categoria dello psicologo dello sport,<br />
pur <strong>in</strong>iziando a diffondersi nelle varie discipl<strong>in</strong>e<br />
sportive, stenta ancora ad affermarsi, mentre sovente,<br />
è il s<strong>in</strong>golo professionista a essere stimato<br />
per le sue esperienza e ricercato per la sua competenza.<br />
Infatti ad oggi, non esiste un percorso di<br />
studi, dopo la laurea <strong>in</strong> psicologia, che caratterizzi<br />
<strong>in</strong> modo uniforme la formazione dello psicologo<br />
dello sport, lasciata per lo più alla serietà e alla<br />
responsabilità <strong>in</strong>dividuale. Questo fa sì che, mancando<br />
un riferimento comune, chiaro e preciso<br />
che attesti le competenze e le conoscenze specifiche<br />
nel settore, altre figure professionali possano<br />
presentarsi come esperti <strong>in</strong> psicologia dello sport,<br />
creando confusione di ruoli e di contesti.<br />
Per questo motivo appare utile dist<strong>in</strong>guere lo<br />
psicologo dello sport dal coach<strong>in</strong>g, <strong>in</strong>teso come<br />
consulente organizzativo o alla persona, che non<br />
può occuparsi di psicologia dello sport, <strong>in</strong> quanto<br />
non psicologo e per tanto non abilitato alla<br />
suddetta professione. In conclusione la psicologia<br />
dello sport richiede una professionalità ben def<strong>in</strong>ita,<br />
competenza, esperienza, serietà e un percorso<br />
di studi mirato, dopo la laurea magistrale<br />
<strong>in</strong> psicologia.