"Sport in Piemonte" Ago - CONI Piemonte

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lo sportello
dello sport
Avv. Stefano Comellini
Redazione, Editore e
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NOVALIS srl
Corso Svizzera 185/bis, 10149 Torino
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Barbara Masi
Coordinatore Editoriale:
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LEGGE
Le figure professionali e il D.LGS. 81/08
Nella predisposizione di un impianto e nella ordinaria gestione dell’attività sportiva è necessario
valutare anche gli aspetti correlati alle norme di sicurezza sul lavoro, oppure il mondo dello
sport rimane escluso da tali obblighi?
Silvio G. - Alessandria
Come è noto, il D.Lgs. n. 81/2008 (cd. Testo Unico
della Sicurezza) ha rimodellato l’intera materia della
tutela della salute e della sicurezza nei luoghi dei
lavoro.
Per valutare appieno l’operatività in ambito sportivo
di detta normativa si consideri che alla luce delle
dimensioni assunte dal fenomeno “sport” nella società
attuale, un impianto o un centro sportivo rientrano
tra i luoghi in cui si può svolgere una vera e
propria attività lavorativa.
Se è vero, infatti, che una gran parte delle mansioni,
soprattutto nelle realtà sportive dilettantistiche di
minore rilevanza, si basa ancora sul volontariato -
anche se, come vedremo, la volontarietà e l’attività
retribuita non comportano sostanziali divergenze
rispetto agli oneri connessi alla sicurezza - non vi è
dubbio che, nelle strutture più articolate o con finalità
più strettamente commerciali, siano impiegati
soggetti la cui primaria occupazione è costituita
proprio da incarichi lavorativi in ambito sportivo.
Ciò premesso, stante la varietà delle mansioni sportive,
è necessario individuare ogni specificità per
determinare nei confronti di chi vadano adottate le
prescritte tutele.
È bene precisare, infatti, che ai sensi del primo comma
lett. a) dell’art. 2 del detto D.Lgs 81/08, e ai fini
dell’applicabilità della norma, per lavoratore si intende
ogni “persona che, indipendentemente dalla
tipologia contrattuale, svolge un'attività lavorativa
nell'ambito dell'organizzazione di un datore di lavoro
pubblico o privato, con o senza retribuzione,
anche al solo fine di apprendere un mestiere, un'arte
o una professione, esclusi gli addetti ai servizi domestici
e familiari”.
Collaboratori:
Marco Ansaldo
Marco Avena
Livio Berruti
Roberto Bertellino
Patrizia Bertolo
Franco Bocca
Elis Calegari
Roberto Condio
Monica Ghio
Massimo Gramellini
Pier Luigi Griffa
Domenico Latagliata
Roberto Levi
Domenico Marchese
Fabio Marzaglia
Matteo Musso
Gian Paolo Ormezzano
La norma fa poi seguire a tale definizione un lungo
elenco di tipologie assimilate, quali, appunto, volontari,
“tirocinanti” e “lavoratori socialmente utili”.
Non si ritiene, pertanto, anche in considerazione del
tenore complessivo del Decreto, che gli atleti possano
rientrare, in senso soggettivo, nell’ambito di
applicazione delle prescrizioni sulla sicurezza del lavoro,
essendo la causa del rapporto con il gestore
dell’impianto, o dell’associazione, l’attività ludica e
sportiva e non quella strettamente lavorativa.
Più complesso e non agevolmente riconducibile
all’attività ludico-sportiva, l’attività degli istruttori,
soprattutto quelli i cui compensi vengono qualificati
da prestazione sportiva dilettantistica ai sensi
dell’art. 67 del TUIR.
In questi casi, infatti, la finalità ludica è meno evidente,
e comunque in posizione subordinata a quella
più prettamente lavorativa, intesa come foriera
di reddito.
Elemento quest’ultimo che, tuttavia, non può costituire
scriminante, sol che si consideri che nella
nozione di “lavoratore” rientrano tutti i prestatori
d’opera volontaria “con o senza retribuzione”.
Si può concludere, pertanto, che siano ricomprese
nell’ambito di applicazione della disciplina della sicurezza
sul lavoro anche i rapporti di prestazione
d’opera in ambito sportivo, con la sola esclusione
delle attività agonistiche.
Rimane, invece, non ancora sufficientemente determinato
l’aspetto della compiuta individuazione dei
rischi e delle cautele da adottare in ambito sportivo,
per cui saranno necessari appositi Decreti Ministeriali
di attuazione.
Luca Rolandi
Carlo Romeo
Myriam Scamangas
Giancarlo Spadoni
Lorenzo Tanaceto
Stefano Tarolli
Alfredo Trentalange
Stefano Tubia
Giorgio Viberti
Enrico Zambruno
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il Tribunale di Torino N. 27 del 05.05.2009