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L'orologio - Monza Club

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32 M C<br />

N.41<br />

WHAT’S ON<br />

Soroptimist<br />

Natale di<br />

solidarietà<br />

Una serata speciale che è coincisa<br />

con il sessantesimo anniversario<br />

della Dichiarazione dei Diritti<br />

dell’Uomo, base dell’impegno<br />

sociale dei Soroptimist<br />

di tutto il mondo<br />

dalla Redazione<br />

foto Marco Brioschi<br />

Lo Sporting <strong>Club</strong> di <strong>Monza</strong> lo scorso<br />

dicembre ha ospitato la tradizionale<br />

festa di Natale del Soroptimist <strong>Club</strong><br />

<strong>Monza</strong>; come da indicazione di Margaret Lobo,<br />

Presidente Internazionale, la serata, presentata dalla<br />

dottoressa Annarosa Geraci, presidente in carica<br />

del club cittadino, ha avuto come scopo principale<br />

la raccolta fondi per il progetto “Ricostruire la<br />

dignità delle donne etiopi” con l’intento di aiutare<br />

le donne affette da fistola post partum, curandole<br />

nell’Addis Abeba Fistula Hospital. L’impegno del<br />

Soroptimist <strong>Club</strong>, però, non è rivolto ad un solo<br />

progetto; durante la festa è stata organizzata una<br />

lotteria i cui proventi contribuiscono a sostenere<br />

una nuova iniziativa che il <strong>Club</strong> sta preparando<br />

in collaborazione con l’Ospedale di Carate<br />

Brianza: l’aiuto alle neomamme in difficoltà ed ai<br />

neonati attraverso la creazione di uno “sportello<br />

per bambini”, situato all’interno dell’ospedale o<br />

nelle sue vicinanze e dotato di ogni protezione a<br />

garanzia dell’anonimato, nel caso in cui le madri<br />

si trovino nella necessità di separarsi dal loro<br />

bambino. Questo progetto, di antica memoria<br />

(il primo ospedale degli orfani fu costruito nei<br />

primi del 1400 a Firenze da Filippo Brunelleschi),<br />

è stato ripreso con la nascita del primo “babyklappe”<br />

(letteralmente, cassette per bambini) nel<br />

2000, in Germania. Durante la serata il dottor<br />

Andrea Sterpa, Primario di Neonatologia presso<br />

l’Ospedale di Carate, ha voluto sottolineare l’utilità<br />

di questa iniziativa, garantendo ogni cura da parte<br />

del presidio per la realizzazione del progetto nel<br />

minor tempo possibile.<br />

Regione Lombardia<br />

Il fascino discreto della fede<br />

Luogo d’incontro tra arte e spiritualità, i centri religiosi nati<br />

in epoca medievale costituiscono ancora oggi un tesoro sconosciuto ai più<br />

di Francesco Pozzi - foto Marco Brioschi<br />

Al di fuori dei percorsi battuti, lontano<br />

dal rumore dei centri urbani, nei secoli<br />

cosiddetti “bui” del Medioevo fiorivano in<br />

Lombardia le abbazie. In questi luoghi si realizzava<br />

quel felice incontro tra cultura, commercio e arte<br />

che diede un enorme impulso alla crescita delle<br />

comunità lombarde. Consapevole di questo valore,<br />

l’assessorato alle Culture, Identità e Autonomie<br />

della Regione Lombardia, presieduto da Massimo<br />

Zanello, è impegnato in un’opera di riqualificazione<br />

e promozione dei percorsi legati alla spiritualità.<br />

Assessore Zanello, anche un territorio così<br />

fortemente legato all’operosità e alla ricchezza<br />

come la Lombardia può dirsi spirituale?<br />

«Certo, la Regione è ricca di percorsi religiosi: dalla<br />

Via Francigena che attraversa la pianura lombarda<br />

alle abbazie a sud di Milano. Tra queste quella di<br />

Morimondo, costruita agli inizi del XII secolo, su cui<br />

siamo recentemente intervenuti a fianco del Comune<br />

e delle istituzioni religiose per il restauro. Si tratta<br />

di uno dei complessi più amati di tutta la Regione e<br />

prevediamo di crearvi in futuro eventi e occasioni<br />

culturali. Inoltre, sulla scorta di quanto già avviene a<br />

<strong>Monza</strong>, siamo intenzionati a sviluppare sinergie con<br />

i musei diocesani che conservano patrimoni culturali e<br />

artistici, oltre che religiosi, enormi».<br />

Che fascino avverte lei entrando in questi complessi?<br />

«Visitare un’abbazia significa riconoscere e capire il<br />

valore sociale, religioso ma anche economico che la<br />

comunità monastica ha svolto sul territorio lombardo:<br />

molte aree paludose sono state bonificate dai monaci<br />

e rese coltivabili. Inoltre esse raccontano una storia<br />

di secoli, stabilendo una continuità tra il passato e il<br />

presente».<br />

La Brianza è ricca di luoghi segnati dalla religiosità…<br />

«Sì, qui ci sono opere meravigliose, ad esempio<br />

il Duomo di <strong>Monza</strong>, che spicca per maestosità ed<br />

importanza storica, ma non solo: ne esistono altri<br />

meno conosciuti ma non meno significativi. Penso alla<br />

Basilica di San Pietro ad Agliate: risalente al X secolo,<br />

è un edificio tutt’altro che monumentale, costruita<br />

nel rispetto assoluto della povertà e dell’attività<br />

contemplativa e che conserva ancora intatto il suo<br />

fascino. Questo complesso rappresenta un perfetto<br />

connubio tra arte e spiritualità, quella della gente<br />

semplice, della popolazione, che trovava e ancora oggi<br />

trova in questi luoghi pace e conforto».<br />

WHAT’S ON<br />

Sullo sfondo,<br />

l’interno e l’esterno<br />

della Basilica di Agliate.<br />

Sotto, l’assessore<br />

Massimo Zanello<br />

N.41<br />

M C<br />

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