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Luigi Riccoboni, Il liberale per forza / L'italiano ... - irpmf - CNRS

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2 – Valentina Gallo<br />

Nota al testo<br />

La storia editoriale del Nouveau théâtre italien è in qualche modo emblematica della estrema<br />

mobilità dell’editoria legata al teatro e ai suoi tempi – che sono poi quelli della prima rappresentazione<br />

e delle sue repliche; non a caso una prima stampa, di cui tuttavia non è restata traccia, del teatro dei<br />

comédiens italiens di <strong>Riccoboni</strong> fu quella approntata in previsione delle singole rappresentazioni come<br />

una sorta di libretto ad uso degli spettatori francesi degli argomenti delle o<strong>per</strong>e che venivano di volta<br />

in volta allestite 1 . A dire del successivo editore-raccoglitore del Nouveau théâtre italien, Briasson, che<br />

tra il 1729 e il 1736 sarà il più attento pubblicista del teatro degli Italiani, fu proprio il successo di<br />

tale iniziativa e la s<strong>per</strong>anza di poter così su<strong>per</strong>are il gap linguistico, a sollecitare in Lelio l’edizione dei<br />

suoi canovacci. Com’è noto tale progetto restò interrotto: nel 1716 <strong>Riccoboni</strong> stende ed edita presso<br />

Coustelier una Prefaccio/Préface e il Liberale <strong>per</strong> <strong>forza</strong>/Liberal malgré lui; l’anno successivo presso lo stesso<br />

editore consegna al suo pubblico un’ideale seconda puntata del Prefaccio/Préface intitolata più sobriamente<br />

Al lettore/Au lecteur e L’Italiano maritato a Parigi/L’Italien marié à Paris; infi ne nel 1718 ancora<br />

presso Coustelier due nuove edizione del Nouveau théâtre italien, che ripropongono nel primo tomo il<br />

Prefaccio/Préface del 1716 e il Liberale <strong>per</strong> <strong>forza</strong>/Liberal malgré lui; e vi accodano il corpus delle tragicommedie<br />

riccoboniane: Samson, Le prince jaloux, Griselde; mentre del secondo tomo (già una prima raccolta<br />

del re<strong>per</strong>torio degli Italiani) escono nello stesso anno due diverse edizioni, la prima include la Mérope<br />

di Maffei, Adamire tratta da Cicognini, La vie est un songe di Calderon, Le naufrage au Port-à-l’Anglais di<br />

Autreau; la seconda sostituisce al testo di Autreau una seconda e più affi dabile versione dell’Italiano<br />

maritato a Parigi/Italien marié à Paris e del suo paratesto.<br />

L’edizione del 1718 segna nella progettualità editoriale di Lelio un momento di svolta: se<br />

fi no a questo momento aveva investito risorse ed energie nell’edizione dei suoi canovacci, d’ora in<br />

avanti <strong>Riccoboni</strong> riverserà la sua ambizione autoriale unicamente sui testi teatrali regolari (s’intende<br />

dialogati), ad eccezion fatta dell’ultimo scenario disteso uscito dall’offi cina riccoboniana, Gli amanti<br />

diffi cili, di cui <strong>per</strong>ò Lelio si limitò a distendere il canovaccio in italiano, da un argomento offertogli da<br />

Sainte-Albine e Lamotte 2 . A spiegare questo cambiamento di rotta possono essere invocati diversi<br />

fattori: l’incontro e il consolidarsi dei rapporti intrattenuti con gli esponenti della république des lettres,<br />

l’ambizione autoriale ed attoriale di su<strong>per</strong>are i limiti della farce à l’italienne, l’incontro con Marivaux,<br />

ecc. Quel che è certo è che la stagione drammaturgica riccoboniana sul genere comico si conclude<br />

nel 1718 con la seconda edizione dell’Italiano/Italien e che da questo momento in poi è sul piano della<br />

tragicommedia che Lelio intende lavorare.<br />

Da qui la scelta della presente edizione di dare voce, in una prima fase che si s<strong>per</strong>a preluda<br />

all’edizione dell’intero teatro riccoboniano, alla prima es<strong>per</strong>ienza autoriale di Lelio: un unicum nella<br />

storia editoriale della Commedia dell’Arte, una forma distesa di canovaccio, in cui l’autore racconta scena<br />

<strong>per</strong> scena quanto accade sul teatro; è una testimonianza preziosissima, ma che va valutata appieno<br />

nella sua destinazione d’uso. I due canovacci distesi non sono strumenti del mestiere; né documento<br />

del proprio teatro; essi rientrano in una strategia avvolgente di <strong>Riccoboni</strong> tesa a guadagnarsi una maggiore<br />

popolarità presso il pubblico parigino, lavorando al contempo sul piano linguistico, offrendo un<br />

prodotto bilingue (e certo la scelta della traduzione avverte di una progettualità a lunga gittata, quasi<br />

che tali prodotti facessero parte di una pedagogia linguistica che <strong>Riccoboni</strong> riteneva indispensabile<br />

<strong>per</strong> il proprio successo), e su quello della drammaturgia d’attore: sottraendo l’effi mero dello spettacolo<br />

all’immediatezza della rappresentazione e cercando così di guadagnare al Teatro degli Italiani una<br />

1 Cfr. infra Avertissement du libraire sur cette édition, p. V. Ringrazio Andrea Fabiano e Silvia Spanu <strong>per</strong> il loro prezioso<br />

contributo nella revisione del testo francese.<br />

2 Cfr. X. DE COURVILLE, Un apôtre de l’art du théatre au XVIIIe siècle. <strong>Luigi</strong> <strong>Riccoboni</strong> dit Lélio, t. II (1716-1731).<br />

L’expérience française, Paris, Droz, 1945, pp. 113-118: il canovaccio apparirà alla fi ne del primo volume del Nouveau<br />

théâtre italien ou Recueil général des comédies représentées par les Comédiens Italiens ordinaires du Roi…, Paris, Briasson,<br />

1729, pp. 1-70; ma cfr. infra n. 8.<br />

© IRPMF, 2008 – Les savoirs des acteurs italiens, collection dirigée par Andrea Fabiano

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