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Luigi Riccoboni, Il liberale per forza / L'italiano ... - irpmf - CNRS

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34 – Valentina Gallo<br />

avuta la sorte, nel’uno e nel’altro genere, di sentire non disaprovato qualche d’uno de’<br />

miei proggetti teatrali; onde ho stabilito massima che: buon senso <strong>per</strong> immitar la natura<br />

sia la grand’arte che deve studiare ogn’uno che in questo mare s’ingolfa.<br />

[30] Non vorrei in tanto essermi dilungato dal mio camino, già che parlando di regole<br />

poetiche ho scordato che l’italiana comedia non ha bisogno di tante prevenzioni, non<br />

volendo, né potendo essa comparire una delicata immitatrice della natura, ma solo cercando<br />

in qualche sua deformità di non riuscir mostruosa. [31] Eccovi dunque, oh spiritosi e<br />

virtuosissimi genii della Francia, il primo tomo del mio teatro italiano composto di vecchie<br />

comedie rimodernata da me, di tutte nuove e, qualunque siassi, di mio intiero lavoro, ed<br />

altre nuove di immitazione antica, di quel’antico che abbiamo, doppo i Latini, in quei<br />

celebri auttori italiani che da’ Latini e da’ Greci hanno preso i loro argomenti; né averete<br />

il solo soggetto non già nella forma che noi dietro la scena del nostro teatro affi ssiamo in<br />

un canto <strong>per</strong> sa<strong>per</strong>e il tempo di sortire ed entrar degli attori, mentre poco vi servirebbe<br />

<strong>per</strong>ché troppo ristretto; ma con diligenza disteso e toccati tutti li motivi che poi dal comico<br />

vengano maneggiati a suo capriccio, o secondo il maggiore o minor talento, o secondo<br />

la giornaliera disposizione del’attore d’essere di buono o cativo umore: uso che qualche<br />

volta rende la comedia italiana men debole e qualche volta poco buona; ma nell’uno e<br />

nell’altro esito sempre di molto impegno <strong>per</strong> il comico, quando massime si sovenga tutto<br />

il suo dovere con l’uditorio. [32] Di questa mia fatica, espressamente fatta <strong>per</strong> compiacere<br />

il publico, io né s<strong>per</strong>o, né desidero ricavarne lode o fama; se avessi dovuto seguitare il solo<br />

mio pensiero non lo averei fatto, o <strong>per</strong> lo meno non averei a questa raccolta innestate le<br />

cose mie, quali con un poco di riposo pensavo di dare un giorno alla stampa, compite<br />

con tutto il dialoghismo distesso in forma che potesse recitarle qual si voglia accademia<br />

volendo; questo <strong>per</strong>ò non dis<strong>per</strong>o di fare un giorno, quando la molta fatica che al presente<br />

mi dà il teatro sarà minorata, come <strong>per</strong> lo meno nel corso di un anno mi lusingo possa<br />

avvenire, doppo che averò ben conosciuto il gusto della nazione, ed assicurato un certo<br />

numero di comedie dal’uditorio ricevute, e sopra le quali possa fondare il mio corso <strong>per</strong><br />

travagliare posatamente intorno alle nuove che pensarò mettere sul teatro.<br />

© IRPMF, 2008 – Les savoirs des acteurs italiens, collection dirigée par Andrea Fabiano

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