Luigi Riccoboni, Il liberale per forza / L'italiano ... - irpmf - CNRS

46 – Valentina Gallo
alla guerra in Fiandra, e che essendo un mese in circa che ha avuto lettere di Ottavio, che a
momenti era di ritorno a casa, era venuto per rivederlo ed abbracciarlo, e stare un mese in
sua compagnia, ma essergli stato detto che non è ancora arivato. Pantalone lo ringrazia, e
dice che può ritornarsene subito, perché apunto in quel giorno ha avuto letere di suo fi glio,
che per tre anni non tornerà più a casa. Dice Lelio che certamente aveva pensato di subito
ritornarsene, ma che se gli sono affacciate due fanciulle su la porta, che lo hanno arrestato,
dicendo che sono di Ottavio sorelle, e che in mancanza del frattello vogliono loro compire
a ciò che farebbe Ottavio se fosse presente, e per forza lo hanno fatto scendere da cavallo, e
fatti mettere in stalla gli altri cavalli ancora del suo seguito, e condottolo in un apartamento
che gli hanno assegnato, e poi insinuato a presentarsi a lui, certissime che non vorrebbe
lasciarlo partire, ma prima aver voluto che le prometti di stare un mese in loro compagnia,
sicure che suo padre non si contenterà di questo ristretto termine, e vorrà trattenerlo di più.
Pantalone di quando in quando si arrabbia fra sé contro le fi glie, e non sa per civiltà negare,
né può per sua intenzione approvare, e passano fra loro molti lazi.
È questa una di quelle scene della Comedia Italiana delle qualli non può darsi il dettaglio di una certa
condotta, mentre riescano ad ogn’ora alterate e diverse.
SCENA XI
VIOLETTA poi MARIO e li sopra detti
Violetta dice che un Cavaliere che è alla caccia in quei contorni vol parlargli per un certo cane
che è fuggito nel suo parco. Pantalone lo fa venire, ed esce Mario, che li dice che seguitando
un lepre, un cane da lui molto amato è entrato nel suo parco, e gli chiede licenza di entrare
per cercarlo. Pantalone dice che si serva, e si consola che al meno non è uno che voglia
fermarsi in casa sua; in tanto Mario e Lelio si vedono, fi ngono una gran sorpresa, e corrono
ad abbracciarsi, l’uno chiamandosi conte, e l’altro marchese. Mario chiede come sia in quel
loco. Lelio dice essere in casa sua. Pantalone a parte fa suoi effetti. Mario chiede come ciò
sia. Lelio che quella è casa del padre del suo più grande amico, e che doppo lui non ama di
più nel mondo, glielo mostra, e glielo dipinge per un uomo il più liberale che sia in tutto
l’universo: gli racconta che essendo venuto per veder il di lui fi glio, che si credeva di ritrovare
ritornato a casa, non avendolo trovato, e pensando di partir subito, Pantalone, che è quello
che gli mostra, ha voluto trattenerlo per forza, e fargli promettere di star tre mesi in quella
sua casa di campagna. Pantalone fra sé dà nelle smanie: soggiunge Lelio a Mario, che quella
casa è il ricetto di tutti quei passagieri che vanno e vengono per quella strada, e che in fi ne
è sempre apparechiata la tavola, ed aperta la cantina: gli dice che vuole che facci amicizia
con quel buon vecchio, e lo presenta a Pantalone, al quale dice che quello è il conte Liquido,
cavaliere che merita la sua amicizia, e li fa abbracciare assieme. Pantalone forzatamente fa
quanto vuole, sempre però con dispetto. Per ultimo Lelio invita Mario a stare un mese con
lui per confi rmare la nuova amicizia contratta con Pantalone. Pantalone dà nelle smanie,
e vorrebbe contradire, ma Lelio sempre glielo impedisce, e lo fa affi rmare, poi soggiunge
al’amico che lo vol condure a vedere l’appartamento che gli hanno assegnato, e loda la
magnifi cenza della casa, e dice che apresso il suo vi è un appartamento che servirà per lui,
© IRPMF, 2008 – Les savoirs des acteurs italiens, collection dirigée par Andrea Fabiano