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Approccio diagnostico e terapeutico alla degenerazione maculare ...

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JPH - Year 7, Volume 6, Number 2, Suppl. 3, 2009<br />

I T A L I A N J O U R N A L O F P U B L I C H E A L T H<br />

frequentemente impiegate.<br />

La tabella di Snellen (Figura 1) è stampata con<br />

11 linee di acutezza e impiega le 9 lettere C, D, E,<br />

F, L, O, P, T, Z [3]. La prima linea consiste in una<br />

grande lettera E mentre, in ogni ulteriore linea, le<br />

lettere aumentano in numero e diminuiscono in<br />

dimensione. L’ultima linea che può essere letta<br />

restituisce l'acutezza visiva in quell'occhio. In ogni<br />

riga, l’ampiezza delle linee che compongono le<br />

lettere sottende un angolo di un minuto di arco a<br />

una specifica distanza: essa è pari a 60 m per la<br />

lettera nella prima riga, 36 m per la seconda e via<br />

via decrescente fino all’ultima riga. L’acuità visiva<br />

è espressa come rapporto tra un numeratore che<br />

indica la distanza <strong>alla</strong> quale solitamente il test<br />

viene condotto (6 m in Europa, 20 piedi in USA) e<br />

un denominatore che si riferisce <strong>alla</strong> grandezza<br />

delle lettere dell’ultima riga chiaramente<br />

distinguibile, misurata come distanza <strong>alla</strong> quale,<br />

comunemente, tale lettera riesce a essere letta [4].<br />

Tra i limiti di questo ottotipo ritroviamo il tipo<br />

di progressione che, secondo la formula di Snellen,<br />

è matematica o geometrica e la presenza di un<br />

diverso numero di lettere per riga che determina<br />

un affollamento incostante [4].<br />

Figura 1. Tavola di Snellen.<br />

Gli ottotipi di ricognizione ETDRS (Early<br />

Treatment for Diabetic Retinopathy Study) (Figura<br />

2) utilizzano le lettere SLOAN: ogni linea contiene<br />

cinque lettere di uguale difficoltà visiva [2]. Esso<br />

può essere fornito in schede di 62x64 cm e viene<br />

utilizzato con il proprio dispositivo di retro<br />

illuminazione, anche se esistono schede che<br />

possono essere illuminate frontalmente. Il test<br />

viene eseguito a una distanza variabile di 1, 2 o 4<br />

metri, con tavola di conversione Snellen per<br />

S 1 2 C A P I T O L O 2<br />

equivalente acuità fino a 6 metri [2]. Essi<br />

consentono uno scoring lettera per lettera<br />

piuttosto che riga per riga, come nei classici<br />

ottotipi di ricognizione, e, quindi, misurazioni più<br />

accurate e ripetibili. Proprio per tale ragione gli<br />

ottotipi ETDRS sono comunemente impiegati<br />

nella valutazione del treatment outcome<br />

nell’ambito degli studi clinici [3]. La rilevazione<br />

dell’acuità visiva con ETDRS consente di definire<br />

quante lettere il paziente ha perso o guadagnato<br />

nel corso del trattamento.<br />

I test di acuità visiva sono fondamentali per<br />

valutare:<br />

1.numero di lettere mantenute o perse rispetto al<br />

baseline;<br />

2.numero di lettere guadagnate rispetto al<br />

baseline;<br />

3.acuità visiva media;<br />

4.cambiamento medio dell’acuità visiva.<br />

Figura 2. Ottotipo ETDRS.<br />

Test di Amsler<br />

Il test di Amsler (Figura 3) è un semplice test<br />

che consente di sospettare precocemente l’AMD,<br />

ma che viene anche impiegato nel follow up del<br />

trattamento come precocemente indicativo di<br />

eventuali peggioramenti del visus. L’esame si<br />

esegue utilizzando un quadrilatero quadrettato,<br />

posto <strong>alla</strong> distanza di 30 cm, e la correzione per<br />

lettura. Dopo aver coperto con la mano un occhio,<br />

il paziente deve fissare con l’occhio scoperto il<br />

punto nero centrale del reticolo. Se le linee<br />

appaiono ondulate, deformate o discontinue o se<br />

il paziente constata una modifica della loro<br />

percezione rispetto all’ultima volta in cui il test è<br />

stato eseguito è necessario eseguire ulteriori<br />

indagini al fine di diagnosticare la presenza o il

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