Approccio diagnostico e terapeutico alla degenerazione maculare ...
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I T A L I A N J O U R N A L O F P U B L I C H E A L T H<br />
Classic CNV Secondary to Age-Related Macular<br />
Degeneration) [30].<br />
Lo studio MARINA [28], condotto su 716<br />
pazienti con AMD e CNV minimamente classica o<br />
occulta randomizzati a ricevere o trattamento con<br />
0,3 o 0,5 mg/mese di ranibizumab intravitreale o<br />
placebo, ha dimostrato che, a 2 anni, il 92% e il<br />
90% dei pazienti con AMD essudativa, trattati<br />
rispettivamente con 0,3 mg e 0,5 mg di<br />
ranibizumab, aveva un’acuità visiva migliorata o<br />
stabile (perdita minore di 15 lettere), rispetto al<br />
52,9% dei pazienti trattati con placebo. Il<br />
trattamento si è inoltre dimostrato in grado di far<br />
guadagnare un numero di lettere uguale o<br />
superiore a 15 in circa il 25% e il 33% dei soggetti<br />
trattati con 0,3 mg e 0,5 mg di ranibizumab<br />
rispetto al 5% del gruppo di controllo.<br />
Lo studio ANCHOR, che ha considerato soggetti<br />
con AMD e CNV prevalentemente classica [29], a<br />
24 mesi ha riportato che il 90% e l’89,9% dei<br />
pazienti che avevano ricevuto, rispettivamente,<br />
0,3 mg e 0,5 mg di ranibizumab avevano perso<br />
meno di 15 lettere contro il 65,7% di coloro<br />
trattati con PDT-V. Inoltre il 34,3% e il 41% dei<br />
soggetti trattati con 0,3 o con 0,5 mg di<br />
ranibizumab avevano guadagnato più di 15 lettere<br />
rispetto al 6,3% di coloro trattati con PDT-V.<br />
Lo studio PIER [30], condotto su 184 pazienti<br />
con AMD e CNV di tutti i tipi, randomizzati a<br />
ricevere 0,3 mg o 0,5 mg di ranibizumab<br />
intravitreale o una sham injection ogni mese, per i<br />
primi 3 mesi, e, successivamente, ogni 3 mesi per<br />
2 anni, ha dimostrato che, a 12 mesi, l’83,3% e il<br />
90,2% dei pazienti trattati con ranibizumab (0,3 e<br />
0,5 mg rispettivamente) avevano perso meno di<br />
15 lettere rispetto al 49,2% del gruppo di<br />
controllo; l’11,7% e il 13,1% dei pazienti trattati<br />
Tabella 1. Protocolli di trattamento. Tempistica e indagini prescritte per il controllo del trattamento.<br />
JPH - Year 7, Volume 6, Number 2, Suppl. 3, 2009<br />
con 0,3 mg e 0,5 mg di ranibizumab avevano<br />
guadagnato 15 o più lettere rispetto al 9,5% dei<br />
pazienti trattati con sham.<br />
Maggiori dettagli sugli studi di efficacia del<br />
ranibizumab verranno comunque descritti nel<br />
capitolo successivo.<br />
Nel 2006 e nel 2007, rispettivamente la FDA e la<br />
EMEA hanno approvato l’utilizzo di questo<br />
farmaco per la terapia dell’AMD neovascolare,<br />
sulla base dei dati prodotti d<strong>alla</strong> ricerca scientifica<br />
[31].<br />
Compliance al trattamento<br />
La compliance al trattamento costituisce un<br />
elemento che potrebbe potenzialmente<br />
influenzare l’efficacia delle terapie descritte. Essa<br />
dipende sia da aspetti legati alle modalità di<br />
somministrazione del farmaco e alle precauzioni e<br />
indicazioni da seguire prima, durante e dopo lo<br />
svolgimento del trattamento, sia da aspetti più<br />
strettamente correlati al paziente, di tipo<br />
comportamentale e caratteriale.<br />
Per la fotocoagulazione laser, gli elementi che<br />
potrebbero influenzare la compliance sono<br />
relativamente pochi. Infatti, il trattamento è<br />
eseguito a livello ambulatoriale, previa dilatazione<br />
pupillare e anestesia oculare con collirio, e ha una<br />
durata di 15-20 minuti. Il trattamento è poco<br />
doloroso e, nella maggioranza dei casi, è<br />
immediatamente possibile riprendere le attività<br />
quotidiane già dal giorno dopo. Le cure locali<br />
post-operatorie si limitano all’instillazione di<br />
gocce anti-infiammatorie [32].<br />
Nella terapia fotodinamica, in considerazione<br />
della natura fotosensibile della verteporfina,<br />
occorre che il paziente eviti l’esposizione <strong>alla</strong> luce<br />
solare diretta o <strong>alla</strong> luce artificiale intensa per 24-<br />
C A P I T O L O 2 S 1 7