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sotto i due figli a donna - Una città

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sommario<br />

aprile 2010<br />

SOTTO I DUE FIGLI A DONNA. In Cina la politica del <strong>figli</strong>o<br />

unico, lʼinurbamento e lʼaccesso alle analisi prenatali in<br />

questi decenni hanno portato a un grave sbilancio tra maschi<br />

e femmine, dagli effetti ignoti; il caso della Corea, dove<br />

ora il trend si sta invertendo e quello dei paesi dellʼAmerica<br />

Latina, che iniziano a registrare, per la prima volta, meno di<br />

<strong>due</strong> <strong>figli</strong> per <strong>donna</strong>; una tendenza globale che verosimilmente<br />

nella seconda metà del secolo ci porterà un giorno a<br />

dire: “Questʼanno la popolazione mondiale non è cresciuta”;<br />

i cambiamenti in atto nel nostro paese dove oggi le donne<br />

del nord che lavorano fanno più <strong>figli</strong> di quelle del sud fuori<br />

dal mercato del lavoro; intervista a Massimo Livi Bacci (da<br />

pag. 3 a pag. 5).<br />

DA ITALIANO, TORNO VIA... Gli amici Chiara Frugoni e<br />

Donato Cioli ci hanno consigliato di intervistare Papa Chissokho,<br />

un loro amico senegalese che si appresta a lasciare<br />

lʼItalia dopo 19 anni; per presentare lʼintervista riportiamo le<br />

parole di Chiara: “Lui, Papa, lʼho incontrato giovanissimo a<br />

Pisa che vendeva gli accendini e dormiva anche per strada.<br />

Molto intelligente, bravo, onestissimo, piano piano si è conquistato<br />

una posizione, si è sposato con una moglie (assai<br />

bella e intelligente) che lo ha raggiunto a Bergamo ed è divenuta<br />

infermiera; hanno <strong>due</strong> <strong>figli</strong>. Ora tutta la famiglia ha la<br />

cittadinanza italiana. Ma, a giugno, tornano per sempre in<br />

Senegal, per i continui e troppi insulti ricevuti a Bergamo,<br />

Papa e Alima, e i loro <strong>figli</strong>, Farma e Modou, a scuola. Tornano<br />

vincenti, in un certo senso, perché Papa ha intenzione di<br />

aprire una società di import-export di macchinari (intestata<br />

a lui e alla moglie: musulmani illuminati ce ne sono) ma è<br />

lʼItalia che perde una famiglia che avrebbe arricchito la nostra<br />

società, per ottusità” (da pag. 6 a pag. 10).<br />

DOPO DUE VERSI DI LEOPARDI... Un mestiere che si<br />

continua ad amare perché è bello veder crescere i propri allievi,<br />

ma che con gli anni sta diventando sempre più impegnativo:<br />

i ragazzini di oggi sono più svegli, sanno più cose,<br />

anche se in modo disordinato, e però non riescono a mantenere<br />

lʼattenzione e poi non riconoscono lʼautorità formale,<br />

danno del tu fin dalle elementari e a volte sembrano così<br />

fragili; il problematico rapporto con genitori spesso assenti<br />

o comunque disorientati e però quasi sempre dalla parte<br />

dei <strong>figli</strong>; lʼimpressione che questi ragazzini in realtà soffrano<br />

della mancanza di un vero dialogo con il mondo adulto; intervista<br />

a Laura Ortensi, Annalisa Piazzesi, Chiara Vocetti e<br />

Gianpiero Da Costa (da pag. 11 a pag. 14).<br />

IL PROFILO PERSONALE. Le politiche attive, nate per promuovere<br />

le risorse autonome dei lavoratori, attraverso<br />

lʼorientamento e la formazione, nonostante le pressioni e i<br />

vincoli europei, nel nostro paese stentano a essere riconosciute<br />

nella loro portata; il difficile passaggio dal collocamento<br />

meccanico ai centri per lʼimpiego, il cui obiettivo è un accompagnamento<br />

personalizzato degli utenti; lʼimportante innovazione<br />

del “patto di servizio” che sancisce un rapporto di<br />

mutua responsabilità tra chi cerca lavoro, i servizi per lʼimpiego<br />

e le imprese; il timore che gli interventi anticrisi, tutti<br />

centrati su politiche passive, in assenza di una visione strategica,<br />

abbiano effetti ulteriormente depressivi sullʼeconomia;<br />

intervista a Concetto Maugeri (da pag. 15 a pag. 19).<br />

PER OTTO MINUTI! Il 13% delle donne che lavoravano allʼinizio<br />

della gravidanza si dimette entro il primo anno di vita<br />

del bambino; dietro questa decisione tanti pregiudizi e la talora<br />

incomprensibile ostilità delle aziende ad accogliere<br />

quella minima flessibilità indispensabile alle donne per poter<br />

realizzare il loro doppio desiderio di stare nel mercato del lavoro<br />

e anche col proprio bambino; lʼinadeguatezza di un sindacato<br />

fermo al modello fordista con unʼidea del part time<br />

residuale e pauperista; le “buone pratiche” adottate da alcu-<br />

2<br />

una <strong>città</strong><br />

ne aziende senza peraltro stravolgere la propria organizzazione;<br />

intervista a Marina Piazza (da pag. 20 a pag. 23).<br />

LUOGHI. Nelle centrali, il piccolo campo nomadi di Via Cavriana<br />

a Milano.<br />

LA LINGUA Eʼ LA STESSA. Paolo Bergamaschi ci parla di<br />

una Bosnia Erzegovina segnata ancora da una forte litigiosità<br />

tra musulmani, serbi e croati, che i patti di Dayton anziché<br />

attutire hanno esasperato; un paese che stenta a ripartire,<br />

la cui unica industria che tira è quella della politica che<br />

sforna centinaia di amministratori; gli ostacoli, quasi insormontabili,<br />

lungo la strada per Bruxelles (a pag. 26-27).<br />

LORENZO Eʼ MORTO A 19 ANNI. A Rossosch, cittadina di<br />

campagna a <strong>due</strong> giorni di viaggio da Mosca, dove nellʼinverno<br />

del 1943 iniziò la drammatica ritirata dellʼArmir, allʼinizio<br />

degli anni 90 gli alpini sono tornati con lʼidea di costruire<br />

qualcosa che rimanesse a beneficio della popolazione e a<br />

ricordo di coloro che non sono più tornati: un asilo per i nipoti<br />

dei nemici di un tempo; diario di viaggio di Silvia Golfera<br />

(da pag. 28 a pag. 30).<br />

LA CHIERICHETTA. La ricerca, fin da bambina, del proprio<br />

posto in una chiesa tutta declinata al maschile; la passione<br />

per una lettura femminista dei testi; uno spirito libero e battagliero,<br />

che quando sente toccata la propria dignità non<br />

esita ad assumersi anche dei rischi, come quando fece riscrivere<br />

al “femminile” il contratto per il nuovo lavoro; intervista<br />

a Sara Manzoni (da pag. 31 a pag. 33).<br />

LA FISICA DELLA SECONDA NATURA. La fisica della <strong>città</strong>,<br />

la possibilità cioè di affrontare lo studio della complessità<br />

della <strong>città</strong>, con il suo intreccio di flussi, informazioni, forme,<br />

con una nuova scienza che metta insieme fisica, matematica,<br />

sociologia, urbanistica, eccetera; la mobilità dei cittadini<br />

simulata come un gas di atomi intelligenti; lʼipotesi,<br />

per ora confermata, che in un sistema complesso lʼauto-organizzazione<br />

funzioni meglio della coercizione centralizzata;<br />

il grande legame fra scienza, <strong>città</strong> e democrazia; intervista<br />

a Bruno Giorgini (da pag. 34 a pag. 38).<br />

IL PROBLEMA SOCIALISTA... Pubblichiamo alcune lettere<br />

della corrispondenza fra Aldo Capitini e Guido Calogero<br />

scritte negli anni, cruciali per lʼItalia, dellʼimmediato secondo<br />

dopoguerra, quando si decisero le sorti di alcuni partiti,<br />

in particolare del Partito dʼAzione e, forse, anche del Partito<br />

socialista (da pag. 39 a pag. 41).<br />

RICORDARSI. <strong>Una</strong> cartolina dal primo maggio del 1945.<br />

LA LETTERA DALLA CINA, di Ilaria Maria Sala, è a pag. 45.<br />

LA VISITA è alla tomba di Primo Mazzolari.<br />

APPUNTI DEL MESE. Si parla dei risultati elettorali e di Sylos<br />

Labini, degli effetti psicologici della disoccupazione, della<br />

Serbia, che forse più per opportunismo che in seguito al<br />

rimorso, ha infine riconosciuto i crimini commessi a Srebrenica;<br />

di come Facebook e Google stiano mettendo in crisi,<br />

sul piano morale e deontologico, tanti terapeuti e psichiatri;<br />

di una cena a Long Beach, del sedicesimo suicidio avvenuto<br />

questʼanno nelle carceri italiane; della vita nei campi della<br />

Striscia di Gaza dove i bambini fanno i compiti a lume di<br />

candela, del sostituto dʼimposta eccetera eccetera (da pag.<br />

44 a pag. 47).<br />

AI LETTORI. “Questo che oggi diamo alle stampe è lʼultimo<br />

numero de II Mondo. Esso non differisce dal primo apparso<br />

diciotto anni orsono: la stessa veste, lo stesso impegno politico<br />

e culturale hanno conservato costante il suo indirizzo<br />

nel corso di una lunga ed attiva esistenza”. Per il “reprint”<br />

dellʼultima, pubblichiamo lʼeditoriale non firmato, scritto da<br />

Mario Pannunzio, apparso su “Il Mondo” dellʼ8 marzo<br />

del1966, annunciante la chiusura del settimanale.<br />

IN COPERTINA: Varanasi, India, aula scolastica.

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