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l´ecosistema urbano a Bologna - Arpa

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Numero di superamenti e valore medio annuo<br />

del biossido di azoto (NO 2 )<br />

La formazione del biossido di azoto (NO 2 ) è legata principalmente ai processi di<br />

combustione.<br />

Si forma anche come prodotto secondario per reazione del monossido di azoto (NO) con<br />

l’aria in presenza di ozono, soprattutto in estate. La sua presenza ha come conseguenze:<br />

irritazione di occhi e vie respiratorie, capacità di legarsi con l’emoglobina del sangue.<br />

Inoltre, il biossido di azoto contribuisce alla formazione delle piogge acide e questo ha<br />

conseguenze importanti sugli ecosistemi terrestri ed acquatici.<br />

Le richieste legislative del DM 60 del 2002 relative al NO 2 , sono le seguenti:<br />

-Il valore limite orario per la protezione della salute umana è di 200 µg/m 3 , aumentato<br />

del margine di tolleranza pari a 20 µg/m 3 per l’anno 2008, che non doveva essere superato<br />

più di 18 volte per anno civile.<br />

-Il valore limite annuale per la protezione della salute umana è invece di 40 µg/m 3 , aumentato<br />

del margine di tolleranza pari a 4 µg/m 3 per l’anno 2008.<br />

Le medie annuali del 2008 (Fig. 1) superano il valore richiesto dalla normativa (44 µg/m 3 )<br />

in tutte le postazioni dell’ecosistema <strong>urbano</strong> di <strong>Bologna</strong> (eccetto Monte Cuccolino, stazione<br />

posta in zona collinare immediatamente a sud dell’area urbana di <strong>Bologna</strong>); tali medie<br />

risultano comunque inferiori rispetto ai valori del 2007, ad esclusione delle centraline di<br />

Borgo Panigale e Giardini Margherita.<br />

L’analisi degli indicatori utilizzati conferma una criticità di tale inquinante: il confronto dei<br />

valori medi annui nel periodo 2002-2008 mostra che i livelli di biossido di azoto continuano<br />

a mantenersi su valori relativamente elevati rispetto al valore limite di 40 µg/m 3 , in<br />

particolare nell’agglomerato di <strong>Bologna</strong>, mentre si confermano non critiche le stazioni di<br />

Monte Cuccolino e Granarolo dell’Emilia. Tale parametro risulta ancora oggi tra gli inquinanti<br />

più significativi per il territorio dell’ecosistema <strong>urbano</strong>.<br />

In Fig. 2 sono mostrati i superamenti del valore limite di 200 µg/m 3 per tutti gli anni senza<br />

considerare i relativi margini di tolleranza, per un miglior confronto dei dati nel tempo.<br />

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qualità dell’aria

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