l´ecosistema urbano a Bologna - Arpa
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Scarichi produttivi in acque superficiali, impianti di depurazione,<br />
quantità e qualità dei reflui urbani in acque superficiali<br />
Nella tabella di Fig. 1 è riportato l’elenco degli scarichi idrici che si trovano in provincia<br />
di <strong>Bologna</strong>, suddivisi per tipologia; il totale è di 745 nel 2006 e 920 nel 2008: si nota quindi<br />
un netto incremento negli ultimi due anni. Il numero di scarichi nei comuni dell’ecosistema<br />
di <strong>Bologna</strong> è di 264 nel 2008 (Fig. 2). Il comune con il maggior numero di scarichi (50) è<br />
Zola Predosa, seguito da <strong>Bologna</strong> e Sasso Marconi.<br />
I depuratori dell’ecosistema di <strong>Bologna</strong>, con una portata superiore ai 10 mila abitanti equivalenti,<br />
al 2006, sono cinque (Fig. 3). Per ognuno è specificata la portata annua e la loro<br />
capacità. L’impianto maggiore è quello di <strong>Bologna</strong> Corticella con una portata di oltre 40<br />
milioni di m 3 /anno e 900.000 abitanti equivalenti.<br />
La qualità del refluo depurato è descritta in Fig. 4 dove sono riportati per ogni depuratore<br />
i parametri che ne certificano la qualità: le percentuali di abbattimento per BOD (Domanda<br />
Biologica di Ossigeno), COD (Domanda Chimica di Ossigeno), SST (Solidi Sospesi Totali), il Fosforo<br />
totale e l’Azoto totale.<br />
Da una prima analisi dei dati di BOD, COD, SST si può vedere come, nel depuratore di <strong>Bologna</strong><br />
Corticella, la percentuale di Solidi Sospesi Totali abbattuti sia diminuita fra il 2005 e<br />
il 2007. Questo si spiega con il fatto che l’impianto è stato al limite del proprio carico: da<br />
gennaio 2008 è in fase di adeguamento, con lavori che si protrarranno fino al 2011.<br />
L’impianto di Calderara di Reno presenta invece un netto miglioramento di esercizio, che<br />
si può spiegare con l’entrata in servizio di una nuova linea di depurazione a membrane.<br />
Osservando i dati di Fosforo totale (media annua), il cui limite per un impianto delle dimensioni<br />
come quello di <strong>Bologna</strong> è 1 mg/l, è ampiamente superato nel 2007; per gli altri<br />
quattro impianti tale valore sale a 2 mg/l, limite completamente rispettato solo dall’impianto<br />
di Calderara di Reno.<br />
Anche per l’Azoto totale si evidenziano problemi simili.<br />
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qualità e gestione della risorsa idrica