Prof. Jean Paul Lieggi - Diocesi di Rimini
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Le Antiche Chiese Orientali 3<br />
Una minoranza delle Chiese alessandrine e antiochene accolse il concilio: i<br />
fedeli furono definiti melkiti per l’accettazione della linea dell’imperatore e<br />
<strong>di</strong>edero vita al patriarcato greco-ortodosso <strong>di</strong> Alessandria e <strong>di</strong> Antiochia.<br />
Nel V secolo, sulla tomba del monaco Marone, sorge la chiesa maronita, <strong>di</strong><br />
tra<strong>di</strong>zione siro-occidentale, che «rappresentò in Oriente l’unico caso <strong>di</strong><br />
un’opzione calcedonese non fagocitata dal rito bizantino» 4 . Questa chiesa<br />
non ha mai rotto la comunione con la Chiesa <strong>di</strong> Roma.<br />
1.3. Precisazione dell’identità e sviluppo <strong>di</strong> queste Chiese<br />
a) Le Chiese alessandrine e siro-occidentali<br />
Nel 542 o 543 il patriarca <strong>di</strong> Alessandria Teodosio or<strong>di</strong>nò Giacomo Baradeo vescovo <strong>di</strong><br />
Edessa e questi viaggiò per tutto l’Oriente per provvedere ai bisogni pastorali dei noncalcedoniani<br />
or<strong>di</strong>nando numerosi vescovi (per questo tale Chiesa fu anche denominata giacobita) 5 .<br />
La conquista dell’Egitto da parte degli arabi nel 641-642 (nel 635 era caduta nelle loro<br />
mani la Persia e nel 636 Antiochia) mise fine ad ogni tentativo <strong>di</strong> recuperare i non-calcedonesi.<br />
b) Le altre Chiese <strong>di</strong> tra<strong>di</strong>zione alessandrina: la Chiesa etiopica e quella eritrea<br />
c) La Chiesa assira<br />
d) Le Chiese in In<strong>di</strong>a<br />
I fedeli in<strong>di</strong>ani che aderirono al cristianesimo per l’attività missionaria che la Chiesa<br />
persiana realizzò in Malabar, soprattutto nel VI e VII secolo, furono anche detti “cristiani <strong>di</strong> san<br />
Tommaso” ed erano legati canonicamente e liturgicamente alla Chiesa siro-orientale.<br />
Nel XVI secolo i missionari portoghesi imposero l’interruzione dei rapporti <strong>di</strong> queste<br />
Chiese con la Chiesa assira, l’adozione del rito latino e la soppressione dello stato metropolitano<br />
autonomo della sede dei cristiani <strong>di</strong> san Tommaso (sinodo <strong>di</strong> Diamper nel 1599).<br />
Dopo <strong>di</strong>verse traversie, il 20 febbraio 1700 papa Innocenzo XII eresse il vicariato<br />
apostolico <strong>di</strong> Malabar per i cattolici orientali, ponendoli sotto la giuris<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> “Propaganda<br />
Fide”. Prima <strong>di</strong> quella data, «arrivate a Roma notizie sugli eventi tragici [che si stavano<br />
consumando in In<strong>di</strong>a], papa Alessandro VII (1655-1667) mandò due commissari apostolici italiani:<br />
padre Giuseppe <strong>di</strong> Santa Maria (Sebastiani) e padre Giacinto <strong>di</strong> San Vincenzo, entrambi<br />
carmelitani scalzi […] il 22 febbraio 1659 Giuseppe <strong>di</strong> Santa Maria raggiunse Roma e sottopose a<br />
“Propaganda Fide” il suo rapporto sulla chiesa in<strong>di</strong>ana. Su raccomandazione della Congregazione<br />
il papa decise <strong>di</strong> nominarlo vescovo titolare <strong>di</strong> Hierapolis e <strong>di</strong> rimandarlo in Malabar come<br />
commissario apostolico […] concedendogli ampie facoltà per affrontare la situazione in loco. […]<br />
Falliti tutti i tentativi <strong>di</strong> riconciliazione, l’1 febbraio 1663 mons. Giuseppe pubblicamente e<br />
definitivamente scomunicò il falso vescovo Mar Tommaso dalla chiesa cattolica» 6 . Tommaso negli<br />
anni 1648-1649, quando era arci<strong>di</strong>acono dei cristiani <strong>di</strong> San Tommaso, aveva scritto delle lettere a<br />
Roma e ad alcuni patriarchi orientali, descrivendo i torti subiti; non ricevendo alcun cre<strong>di</strong>to, il 3<br />
gennaio 1653 decise, con un gruppo <strong>di</strong> sacerdoti e fedeli, <strong>di</strong> non obbe<strong>di</strong>re più al vescovo latino e il<br />
22 maggio dello stesso anno fu consacrato metropolita da do<strong>di</strong>ci sacerdoti che gli imposero le<br />
mani. Dopo la scomunica del 1663, Mar Tommaso allacciò «rapporti con il patriarca della chiesa<br />
siro-ortodossa <strong>di</strong> Antiochia, chiamata nel corso della storia monofisita, pre-calcedonese, giacobita,<br />
antica orientale e siro-occidentale» 7 e nacque così la chiesa ortodossa malankarese. Il suo primo<br />
vescovo consacrato validamente fu Mar Tommaso VI, consacrato nel gennaio 1772 da due vescovi<br />
siro-ortodossi, che dopo la consacrazione prese il nome <strong>di</strong> Mar Dionisio I.<br />
4 CARCIONE, p. 14.<br />
5 Cf. M. AL-JAMIL, Le Chiese <strong>di</strong> tra<strong>di</strong>zione siro-occidentale, in CredOg, p. 58.<br />
6 P. PALLATH, Le Chiese Orientali dell’In<strong>di</strong>a, in CredOg, pp. 101-102.<br />
7 Ivi, p. 105.