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Prof. Jean Paul Lieggi - Diocesi di Rimini

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Le Antiche Chiese Orientali 8<br />

e) L’invito rivolto al ministro della Chiesa assira<br />

È una <strong>di</strong>sposizione che merita <strong>di</strong> essere positivamente accolta per la rilevanza ecumenica<br />

che assume. Infatti, «da un punto <strong>di</strong> vista ecumenico, può essere un’espressione corretta <strong>di</strong> rispetto<br />

fraterno per i membri <strong>di</strong> altre Chiese che ricevono la Santa Comunione nella Chiesa assira<br />

dell’Oriente e sono abituati, secondo la tra<strong>di</strong>zione teologica e canonica della propria Chiesa, ad<br />

ascoltare la recita delle parole dell’Istituzione in ogni preghiera eucaristica» 19 .<br />

3.3. Una lezione per l’ecumenismo<br />

a) Non assolutizzare il proprio punto <strong>di</strong> vista e la propria prospettiva teologica<br />

La storia della recezione dell’Anafora <strong>di</strong> Addai e Mari mostra che i liturgisti e i pastori non<br />

furono in grado e non si preoccuparono <strong>di</strong> «spogliarsi della loro forma mentis incapace <strong>di</strong> mettersi<br />

alla scuola della lex oran<strong>di</strong>» 20 .<br />

b) Cogliere la <strong>di</strong>versità come ricchezza<br />

Particolarmente viva al riguardo resta la lezione conciliare <strong>di</strong> UR 17.<br />

Giovanni Paolo II se ne è fatto eco. Vent’anni dopo la promulgazione del Decreto<br />

conciliare, «nella visita alla chiesa <strong>di</strong> Bari il 26 febbraio 1984, incontrando il metropolita ortodosso<br />

<strong>di</strong> Myra Krisostomos Kostantini<strong>di</strong>s nella cripta della Basilica <strong>di</strong> san Nicola, il papa pronunciò un<br />

<strong>di</strong>scorso sulla vocazione ecumenica della Chiesa:<br />

Il Vescovo <strong>di</strong> Roma viene pellegrino al sepolcro del santo vescovo <strong>di</strong> Myra e in lui rende<br />

omaggio alla Chiesa d’Oriente. L’unità è il frutto maturo dello Spirito; essa è la forma che soltanto<br />

l’amore può dare alla vita: essa non è assorbimento e neppure fusione. Le due chiese sorelle, d’Oriente e<br />

d’Occidente, oggi comprendono che senza un ascolto reciproco delle ragioni profonde che sottendono in<br />

ciascuna la comprensione <strong>di</strong> ciò che la caratterizza, senza un dono reciproco dei tesori della genialità, <strong>di</strong><br />

cui ciascuna è portatrice, la Chiesa <strong>di</strong> Cristo non può manifestare la piena maturità <strong>di</strong> quella forma<br />

ricevuta all’inizio del Cenacolo. L’univa via percorribile passa per la <strong>di</strong>latazione della mente e del cuore,<br />

che ogni incontro presuppone.<br />

Il completamento auspicato nella con<strong>di</strong>visione della “<strong>di</strong>fferente interpretazione delle fonti<br />

comuni” (Y. Spiteris) non fa altro che porre in maggior risalto la sovrabbondante e multiforme<br />

ricchezza del mistero <strong>di</strong> Cristo» 21 .<br />

Una decina d’anni dopo, nella Lettera apostolica Orientale lumen ha ripreso il testo<br />

conciliare e l’ha commentato con meravigliosa profon<strong>di</strong>tà.<br />

19 L’Osservatore Romano, 26 ottobre 2001<br />

20 GIRAUDO, p. 120. La necessità che la teologia, e <strong>di</strong> conseguenza la prassi pastorale, si metta alla scuola della lex<br />

oran<strong>di</strong> è ben espressa nelle pagine seguenti dallo stesso Giraudo: «Possiamo affermare che, con questa <strong>di</strong>chiarazione, la<br />

sistematica occidentale del secondo millennio si arrende all’evidenza – ma si arrende con l’onore delle armi! –, quasi a<br />

<strong>di</strong>re: “Abbiamo esagerato con le nostre assolutizzazioni e incon<strong>di</strong>zionate certezze, con i nostri sistematici sospetti, con<br />

le nostre facili esclusioni. Abbandoniamo dunque la guida assoluta delle nostre teste pensanti, rimettiamoci con fiducia<br />

alla scuola della lex oran<strong>di</strong>! Sarà essa a <strong>di</strong>rci che cosa l’Eucaristia è, e come la Chiesa <strong>di</strong> sempre la fa”» (ivi, p. 123).<br />

21 J.P. LIEGGI, Elementi <strong>di</strong> una teologia ecumenica al servizio dell’incontro tra Oriente e Occidente, in Credere Oggi 29 (2009)<br />

n. 174, pp. 130-131.

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