ISTITUTO DI RICERCHE ECONOMICHE E SOCIALI - Ires
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Alimentazione degli animali<br />
Lo stoccaggio dei diversi alimenti zootecnici autoprodotti e/o acquistati deve<br />
essere eseguito curandone la dislocazione e la corretta conservazione al fine di<br />
mantenere un corretto apporto nutritivo ma anche per assicurare le loro caratteristiche<br />
igienico-sanitarie (assenza di muffe, tossine…). Prima di procedere alla raccolta/sfalcio<br />
dei prodotti in campo, è indispensabile accertarsi che siano garantiti i tempi di carenza<br />
dei prodotti fitosanitari eventualmente utilizzati per il trattamento insetticida o contro le<br />
specie crittogame.<br />
La corretta conservazione implica che i prodotti vengano conservati il più possibile<br />
all’asciutto, in luoghi puliti (silos o magazzini) e eventualmente sanificati e/o disinfestati<br />
periodicamente.<br />
In particolare al momento della corretta costipazione delle trincee o dei cumuli di<br />
insilati è indispensabile curare la corretta costipazione del prodotto proveniente dal<br />
campo e la sua completa copertura con teloni di plastica affinché si creino i processi di<br />
fermentazione lattica necessari per una corretta conservazione e trasformazione del<br />
prodotto stesso. Per quanto concerne i fieni e la paglia, essi devono essere stoccati al<br />
coperto e protetti dalla pioggia e dal sole.<br />
I mangimi comprati sfusi, possono essere scaricati o in silos verticali<br />
(generalmente chiusi) o in mucchi conservati al coperto o conservati in sacchi su<br />
apposite pedane e protetti da pioggia e sole. I mangimi al momento dell’accettazione<br />
devono essere muniti di apposito cartellino che ne riepiloga le caratteristiche principali e<br />
il personale deve verificare che il prodotto non sia (almeno visivamente) eccessivamente<br />
umido. Al momento dello scarico, il personale deve controllare che venga rispettato un<br />
ordine di prelievo tale per cui il medesimo prodotto eventualmente ancora residuo da una<br />
precedete consegna, possa essere consumato prima di avviare l’impiego del nuovo lotto<br />
consegnato. Sempre all’atto dello scarico, il personale dovrebbe richiedere un campione<br />
(meglio tre campioni, uno per l’azienda, uno per il trasportatore e uno per il fornitore)<br />
che sono necessari nel caso in cui dovessero successivamente emergere particolari non<br />
conformità sul prodotto.<br />
Trattamenti farmacologici<br />
In conformità con quanto definito nel DPR 54/97, gli operatori dovranno avere<br />
cura di escludere dalla mungitura quegli animali che:<br />
- presentino sintomi di malattie infettive trasmissibili all’uomo<br />
- siano suscettibili di trasmettere al latte caratteristiche organolettiche anormali<br />
- rivelino problemi evidenti e/o malattie del tratto genitale con scolo, enteriti con<br />
diarrea accompagnate da febbre o infiammazioni individuabili nella mammella<br />
- presentino ferite della mammella tali da potere alterare il latte<br />
- non abbiano una resa pari almeno a due litri al giorno<br />
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