ISTITUTO DI RICERCHE ECONOMICHE E SOCIALI - Ires

D’altra parte, anche la possibilità di formare gli allevatori fornendo loro il necessario
supporto per adempiere correttamente agli obblighi normativi ai quali devono attenersi per
poter “calare” il discorso della tracciabilità della filiera nella propria azienda risente molto
della generale scarsezza delle risorse economiche a disposizione.
Iniziative come la redazione di un ‘manuale di buone prassi’, predisposto da una
cooperativa che ha partecipato al focus-group con lo scopo di fare chiarezza sul tema
della presenza in azienda dell’auto-controllo (haccp), indirizzato a quasi tutti gli allevatori
del Lazio, vengono bloccate dall’assenza di fondi.
“Il manuale non è stato mai distribuito perché sono mancati propri i soldi. In pratica, il
manuale andava adattato e calato nelle singole realtà aziendali […] ma la cooperativa non si è
potuta assumere l’onere di pagare il tecnico e quindi il manuale è pronto ma è rimasto a noi”
[Tecnico della qualità del latte].
Pur in presenza di spirito d’iniziativa e buona volontà nell’affrontare la nuova sfida
della rintracciabilità della produzione di latte resta dunque centrale, a parere degli
intervistati, il problema delle risorse economiche.
“Le strutture ci sono, il problema è che non hanno i soldi. Il problema dei fondi c’è sempre”
[Azienda zootecnica].
7.3.2.2 La complessità delle norme
Tuttavia, è di fondamentale importanza aiutare gli allevatori a standardizzare i
processi in materia di rintracciabilità e di sicurezza, a causa della elevata complessità delle
norme che risultano loro di difficile interpretazione.
“Le norme sono giuste, ma anche molto complesse. Il piccolo produttore deve subire un
cambio di mentalità: da agricoltore a imprenditore. Queste norme non nascono nel mondo agricolo,
ma in settori molto diversi, industriali” [Azienda Romana Mercati].
Gli allevatori denunciano l’assenza di figure di riferimento che chiariscano una volta
per tutte cosa deve essere fatto. Rispetto, ad esempio, al tema dell’autocontrollo manca
una interpretazione condivisa anche tra gli stessi servizi veterinari. Il risultato è che molti
nell’indecisione preferiscono non prendere una posizione.
“A noi serve chiarezza perché in agricoltura spesso succede che magari domani mattina si
sveglia il maresciallo di turno dei nas o della forestale, va in azienda e sanziona. E quindi
bisognerebbe sapere cosa bisogna fare e allora l’allevatore con l’aiuto della cooperativa,
dell’associazione lo fa … perché spesso non sappiamo proprio che cosa bisogna fare” [Tecnico della
qualità del latte].
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