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INDICE RISULTATI DELL’INDAGINE CONOSCITIVA Premessa Pag. 3 Metodologia di lavoro Pag. 5 Bovini Pag. 6 - L’allevamento dei bovini da latte in Toscana - Specifiche di metodo - <strong>Risultati</strong> - Conclusioni Ovini Pag. 14 L’allevamento degli ovini da latte in Toscana - Specifiche di metodo - <strong>Risultati</strong> - Conclusioni Allegati Pag. 21 - Allegato I: Principali normative di riferimento - Allegato II: Scheda di valutazione bovini da latte - Allegato III: Scheda di valutazione ovini da latte RASSEGNA BIBLIOGRAFICA Il benessere nella specie bovina Pag. 34 - Cenni di etologia - Management aziendale e personale - Sistemi di allevamento e stabulazione - Controllo ambientale - Alimentazione e acqua di bevanda - Igiene, sanità e aspetti comportamentali Il benessere nella specie ovina Pag. 47 - Cenni di etologia - Management aziendale e personale - Sistemi di allevamento e stabulazione - Controllo ambientale - Alimentazione e acqua di bevanda - Igiene, sanità e aspetti comportamentali Bibliografia consultata Pag. 59 SISTEMA DI VALUTAZIONE DEL BENESSERE Metodologia di lavoro Pag. 65 - Bovini - Ovini Considerazioni conclusive e spunti di riflessione Pag. 70 Allegati Pag. 71 - Allegato IV: Griglia di valutazione bovini da latte - Allegato V: Griglia di valutazione ovini da latte - Allegato VI: Proposta scheda di valutazione bovini da latte - Allegato VII: Proposta griglia di valutazione bovini da latte - Allegato VIII: Proposta scheda di valutazione ovini da latte - Allegato IX: Proposta griglia di valutazione ovini da latte 2
PREMESSA RISULTATI DELL’INDAGINE La tutela del benessere animale in allevamento ed il problema della sua valutazione rappresentano temi di attuale importanza sia per l’ambiente scientifico che per i tecnici, gli addetti e i consumatori. Già nel 2000, il Libro Bianco sulla Sicurezza Alimentare aveva affrontato la materia relativa al welfare animale definendolo come “fattore di legittimazione” delle produzioni. Con l’applicazione della Revisione Intermedia della PAC gli allevatori sono vincolati a dimostrare il rispetto di standard minimi di salute e di benessere animale per aver accesso sia alle compensazioni comunitarie, sia agli aiuti per gli investimenti aziendali, inserendosi così a pieno in una chiara etica della responsabilità nei confronti delle condizioni di vita delle specie allevate. Viene sempre più concordemente sentita la necessità di garantire, in allevamento, condizioni di benessere zootecnico, in grado di indurre la massima capacità produttiva quantitativa e qualitativa, senza provocare manifestazioni patologiche o turbe comportamentali che possano alterare l’equilibrio fisiologico degli animali. Il concetto di benessere animale ha subito negli anni una caratterizzazione sempre più accurata; in un primo momento l’attenzione è stata rivolta esclusivamente verso la condizione fisico-sanitaria degli animali allevati per poi prendere in esame anche quella “mentale” o psicologica, nonché l’armonia tra animale ed ambiente esterno. Le così dette Cinque Libertà proposte da Brambell e riassunte nel British Animal Welfare Council del 1979 toccano tutti i punti critici ritenuti indispensabili per la vita di ogni animale in un allevamento. Per quanto riguarda la valutazione del livello di benessere animale in azienda si rende necessario uno strumento di quantificazione del grado di omeostasi (condizione di “equilibrio interiore”) ed allostasi (“equilibrio interno” in relazione all’ambiente esterno) negli animali in allevamento basato sul rigore metodologico e in grado di fornire indicazioni utili per l’allevatore ed utilizzabile come mezzo di verifica di facile e rapida applicazione nella singola azienda o su larga scala. Molti sono stati i metodi proposti che prevedono una quantificazione numerica corrispondente ad un giudizio di merito di un allevamento, tra i quali è possibile ricordare il Tiergerechtheitsindex (TGI 200) di Sundrum e coll. (1994) per le bovine da latte, l’Animal Needs Index (ANI 35L) di Bartussek (1999) per i vitelli e gli avicoli, il Sistema Diagnostico Integrato (SDI) di Bertoni e coll. (1999) per le lattifere e il Sistema di valutazione a indice (IBA) proposto dal CRPA nel 2007. Di questi, alcuni sono incentrati sostanzialmente sull’analisi di fattori ambientali, condizioni stabulative e management aziendale (TGI 200; ANI 35L, IBA), mentre altri cercano di prendere in esame la massima quantità possibile di parametri, anche attraverso una valutazione 3
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