Risultati - Zootecnia
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Molto interessante è osservare l’ordine di precedenza che si instaura tra le bovine che si<br />
dirigono verso la sala di mungitura: questo è ben preciso e solitamente capeggiato dalla leader.<br />
I principali atteggiamenti anomali che si possono manifestare negli animali in allevamento<br />
sono quelli aggressivi, di coesione, stereotipie o errati movimenti nell’assumere la posizione eretta.<br />
Le stereotipie (quali leccare o mordere sbarre o strutture, bere urina, giocare con la lingua),<br />
sono eventi facilmente osservabili negli animali confinati, possono essere considerati un indicatore<br />
di scarso benessere e destare preoccupazione se presenti in più del 5% degli animali (Redbo, 1990;<br />
Canali e coll., 1998; Bertoni e coll. 1999; Capdeville e Veissier, 2001; Mattiello e coll., 2005). In<br />
una serie di studi condotti da Redbo (1990; 1992; 1993) è stato dimostrato che gli animali legati alla<br />
posta impiegano il 25% della giornata in movimenti stereotipati e che il trasferimento degli animali<br />
al pascolo riduce l'incidenza di questi fenomeni. Gli animali vecchi indirizzano generalmente i<br />
comportamenti anomali verso se stessi, mentre quelli giovani verso le strutture. La maggiore<br />
suscettibilità a malattie condizionate degli animali confinati è stata dimostrata anche dall’aumento<br />
del colesterolo nel plasma e nell’urina. (Redbo, 1993).<br />
Management aziendale e personale<br />
La gestione dell’allevamento delle bovine da latte è molto complessa e la presenza regolare e<br />
programmata di figure professionali specializzate, come il tecnico alimentarista e il veterinario,<br />
possono risultare fondamentali per il raggiungimento di obiettivi produttivi quanti-qualitativi elevati<br />
nel rispetto del benessere animale.<br />
Le informazioni relative al proprietario e/o alle figure professionali coinvolte nella gestione<br />
dell’azienda sono importanti in quanto il loro livello di preparazione e tipo di esperienza influiscono<br />
sulla professionalità e quindi sulla qualità del lavoro svolto. Nell’ambito di studi condotti da Tosi e<br />
coll. (2003b) è emerso come i livelli produttivi migliori si ottengano nelle aziende in cui gli<br />
operatori hanno un alto grado di scolarizzazione e, analogamente, laddove sono regolarmente<br />
frequentati corsi di formazione. Si rivela quindi utile la partecipazione degli operatori a corsi di<br />
aggiornamento per il conseguimento di conoscenze teorico-pratiche, tra cui fondamentali quelle<br />
etologiche (Hemsworth e Coleman, 1998; Passillé De e Rushen, 2005) e l’acquisizione di una forte<br />
motivazione per la presa di coscienza della responsabilità assunta nella vigilanza dello stato di<br />
salute e di benessere degli animali (Tosi e coll., 2003b).<br />
L’età dell’allevatore può incidere sulla propensione ad effettuare scelte manageriali che<br />
prevedano nuovi investimenti. Il comparto agricolo, purtroppo, è caratterizzato da un certo grado di<br />
invecchiamento legato alle necessarie rinunce che i duri ritmi di vita dell’azienda agro-zootecnica<br />
impongono.<br />
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