Risultati - Zootecnia
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Possono essere utilizzate rastrelliere auto-catturanti che limitano la competizione alimentare, il<br />
trascinamento del foraggio e risultano vantaggiose da un punto di vista igienico-sanitario (Rossi e<br />
coll., 2002).<br />
Altro elemento fondamentale da considerare è la disponibilità idrica: l’acqua deve essere<br />
sempre fruibile, fresca e di buona qualità. Livello produttivo, ingestione di sostanza secca, taglia<br />
dell'animale, esercizio fisico, composizione minerale ed idrica degli alimenti, temperatura e umidità<br />
ambientali e qualità dell'acqua stessa influenzano la quantità ingerita (Jacobsen, 1999).<br />
Anche il posizionamento degli abbeveratoi deve essere ben considerato perché questi non<br />
devono costituire un intralcio per gli animali e devono trovarsi lontano dalla lettiera e dalla zona di<br />
distribuzione degli alimenti, pertanto la posizione ideale si trova nella zona di passaggio tra quella<br />
di alimentazione e quella di riposo. L’altezza degli abbeveratoi deve essere in media di 0,75-0,80 m<br />
per permettere agli animali di abbeverarsi comodamente. L'acqua potrebbe essere fornita attraverso<br />
meccanismi singoli o vasche collettive opportunamente dimensionate (Rossi e Betti, 1999; Rossi e<br />
coll., 2002). La fornitura dell’acqua deve essere aumentata durante il periodo estivo quando i<br />
consumi di acqua possono addirittura raddoppiare (Jacobsen, 1999; Rossi e Gastaldo, 2005b). Il<br />
numero di abbeveratoi/capo varia in base al sistema di allevamento e, nel caso di stalle a<br />
stabulazione libera, dipende dalla tipologia di somministrazione dell’alimento: se contemporanea se<br />
ne considera uno ogni 6-8 capi; se individuale uno ogni 10-15 capi (Rossi e coll., 2002; Bertocchi,<br />
2007).<br />
Igiene, sanità e aspetti comportamentali<br />
La lettiera deve essere accuratamente mantenuta in idonee condizioni igieniche per ridurre la<br />
possibilità di contaminazioni da microrganismi, come coliformi o streptococchi, normalmente<br />
presenti nella lettiera, che possono rivelarsi responsabili di affezioni mammarie (Mariani e coll.,<br />
2004). Sulla base di queste considerazioni deve essere attentamente valutata sia la tipologia di<br />
pavimentazione che la metodologia e la frequenza di raccolta delle deiezioni (Rossi e coll., 2002).<br />
La lettiera può essere costituita da vari substrati: paglia lunga o trinciata, trucioli di legno, carta<br />
di giornale, cruschello, terra, letame maturo, sabbia o segatura; nelle cuccette può anche essere<br />
sostituita da materiali sintetici come materassini o tappetini, che secondo i risultati di vari studi,<br />
sono più igienici e necessitano di minore manutenzione (Mariani e coll., 2004; Bertoni e coll., 1999;<br />
Jacobsen, 1999; Rossi e Betti, 1999; Frazzi, 2000; Rossi e coll., 2002; Tosi e coll., 2003a; Rossi e<br />
Gastaldo, 2005a; Tuyttens, 2005; Zezza e De Paolo, 2006; Guard, 2007c; Rossi e Gastaldo, 2007).<br />
La realtà vede comunque un ampio impiego di paglia non solo perché particolarmente gradita agli<br />
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