Rassegna Storica Crevalcorese - Dicembre 2011 - Comune di ...
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utilizzati come quartiere dalla Guar<strong>di</strong>a Nazionale in Epoca Napoleonica, venne<br />
organizzata la caserma della nuova forza militare, subito posta sotto la sorveglianza<br />
<strong>di</strong> sentinelle. Comandante in capo della Guar<strong>di</strong>a Nazionale <strong>Crevalcorese</strong><br />
fu eletto il sig. Giuseppe Michelini.<br />
La strategia militare a <strong>di</strong>fesa del governo e della nuova costituzione era suggerita<br />
da un volantino <strong>di</strong>ffuso a Bologna il 7 Febbraio, intitolato “ Nuovo catechismo<br />
pel 1831” che pre<strong>di</strong>cava:<br />
“Chi non potrà avere uno schioppo, prenderà una forca, un ba<strong>di</strong>le, la falce del fieno <strong>di</strong>rizzata,<br />
un bastone con una punta <strong>di</strong> ferro.<br />
Quando il nemico minaccia le frontiere, bisogna subito ritirare i viveri, i bestiami, e le munizioni<br />
nei borghi, nelle castella, e nelle città; e là, all’imboccatura <strong>di</strong> tutte le strade, coprirsi <strong>di</strong><br />
barricate, alte cinque pie<strong>di</strong>, e ripetute anche nell’interno, a cento passi <strong>di</strong>stanti uno dall’altra.<br />
Bisogna inoltre preparare nelle case dei sassi e delle pietre. Quando il nemico si presenterà, gli<br />
uomini armati si <strong>di</strong>fenderanno <strong>di</strong>etro le barricate, e le donne, i vecchj, ed i ragazzi, dalle finestre<br />
e dai tetti getteranno sul nemico i sassi, le pietre, i tegoli stessi.<br />
Il paese che sarà minacciato farà subito suonare la campana a martello; ed i paesi circonvicini,<br />
che non avranno il nemico in vista, invieranno imme<strong>di</strong>atamente tutti gli uomini armati in<br />
soccorso del paese attaccato.<br />
In questo modo nessun nemico, per forte che sia, potrà sottomettere il popolo”.<br />
Il nemico possente, addestrato ed equipaggiato, era già arrivato in soccorso<br />
della duchessa <strong>di</strong> Parma e del duca <strong>di</strong> Modena. Si trattava dell’esercito Austriaco<br />
che a Fiorenzuola d’Arda il 2 Marzo sconfisse gli insorti parmensi e tre giorni<br />
dopo a Novi quelli modenesi. Il 6 <strong>di</strong> Marzo, giorno successivo alla battaglia, la<br />
notizia della sconfitta degli insorti modenesi giunse e si <strong>di</strong>ffuse in paese per<br />
opera <strong>di</strong> un certo Petronio Accorsi, crevalcorese e volontario nei dragoni della<br />
provincia <strong>di</strong> Modena, corpo militare in cui era corso ad arruolarsi nei giorni<br />
successivi all’insurrezione.<br />
Petronio Vecchi, Priore <strong>di</strong> Crevalcore, per evitare allarmismi fra la popolazione<br />
pose il reduce sotto la custo<strong>di</strong>a del corpo <strong>di</strong> guar<strong>di</strong>a e informò imme<strong>di</strong>atamente<br />
il Governo provvisorio della Città e Provincia <strong>di</strong> Bologna, della vittoria<br />
austriaca:<br />
“il battaglione dell’arciduca <strong>di</strong> Modena arrivò jeri a Carpi <strong>di</strong>rigendosi verso Modena ma<br />
che <strong>di</strong>mostratosi coi liberali e venuto alla zuffa con questi fosse prima sconfitto, ma che <strong>di</strong>ppoi<br />
rinforzato da truppa tedesca furono i liberali respinti”;<br />
e del conseguente sviluppo della situazione :<br />
“<strong>di</strong>versi modenesi <strong>di</strong> Bomporto che hanno confirmata la avanti detta Notizia, <strong>di</strong>cendo <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>rigersi a Castelfranco per raggiungervi i liberali modenesi ivi dovuti ritirarsi per l’urto dè<br />
tedeschi “.<br />
Le notizie trasmesse al Governo Bolognese furono integrate ancora dal Priore,<br />
verso sera, da un secondo <strong>di</strong>spaccio che riportava:<br />
“6 marzo 1831.