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Rassegna Storica Crevalcorese - Dicembre 2011 - Comune di ...

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56<br />

Nella Romagna orientale ( Legazione <strong>di</strong> Ravenna) si ebbe il massimo della<br />

reazione con un processo “monstre”, promosso dal famigerato card. Rivarola,<br />

che vide centinaia <strong>di</strong> imputati e <strong>di</strong> condannati anche all’obbligo della<br />

confessione annuale (sic) e che guastò irrime<strong>di</strong>abilmente i rapporti fra la popolazione<br />

e il governo pontificio, semmai ce ne fosse stato ancora bisogno.<br />

Anche nella vicina Modena, retta dal duca austro-estense Francesco IV,<br />

scorse del sangue a partire dal 1821 quando venne ghigliottinato un prete,<br />

per supposta propaganda massonica fra alcuni allievi 7 . da ricordare anche il<br />

complotto e l’esecuzione successiva, me<strong>di</strong>ante impiccagione, <strong>di</strong> Ciro Menotti<br />

e del suo compagno V. Borelli, nel 1831.<br />

Tale situazione, durata oltre un ventennio, vide l’azione sempre più intensa<br />

dei patrioti come, “in primis”, Giuseppe Mazzini (1805-1872 ), un genovese<br />

instancabile, e Giuseppe Garibal<strong>di</strong>, pretto uomo d’azione, che era in quel<br />

tempo esule in Sudamerica dove con una sua legione italiana combatteva per<br />

la libertà dell’Uruguay.<br />

Come già detto, fra i primi era anche il padre barnabita Giuseppe “Ugo”<br />

Bassi che percorse l’Italia in lungo e in largo, ricevuto dal pontefice e da<br />

sovrani e che infiammava le folle con <strong>di</strong>scorsi patriottici a forte contenuto<br />

sociale. 8<br />

si trovavano detenuti alcuni cospiratori in attesa <strong>di</strong> processo. Sulle prime l'impresa riuscì, ottenendo<br />

la liberazione dei detenuti. Forze pontificie partite da Bologna però raggiunsero e circondarono<br />

i patrioti nella zona <strong>di</strong> Monghidoro. Catturati e processati, ventuno <strong>di</strong> essi vennero condannati<br />

a morte, ma le esecuzioni furono però “solamente” sette ed eseguite contro il muro posteriore<br />

del monastero del Corpus Domini a Bologna (via Castelfidardo) il 7 maggio 1844.<br />

7 Si trattava <strong>di</strong> don G. Andreoli, sottoposto ad inumani interrogatori alla fine dei quali ammise i<br />

fatti contestati.<br />

La domanda <strong>di</strong> grazia presentata venne respinta sulla base del fatto che l'imputato aveva inizialmente<br />

negato. Processo ed esecuzione ebbero luogo a Rubiera <strong>di</strong> Reggio.<br />

8 Subì, il Bassi, innumerevoli persecuzioni sia da parte <strong>di</strong> superiori sia <strong>di</strong> vari or<strong>di</strong>ni religiosi. dopo<br />

un periodo <strong>di</strong> esilio nelle Marche, venne espulso dallo Stato pontificio e si rifugiò nel Regno <strong>di</strong><br />

Napoli dove beneficiò della protezione <strong>di</strong> quell'arcivescovo. Rientrò dopo l'amnistia per i reati politici<br />

concessa dal neo eletto Papa Pio IX Mastai- Ferretti (precedentemente vescovo <strong>di</strong> Imola) nel<br />

1846. Il Bassi continuò, sempre fra mille contrasti con il mondo ecclesiastico, nelle affollatissime<br />

pre<strong>di</strong>cazioni. Nonostante la ricchezza dell'Or<strong>di</strong>ne, era costretto all'umiliazione della richiesta <strong>di</strong><br />

mezzi per l'acquisto <strong>di</strong> tonaca e scarpe. Nulla gli venne risparmiato, comprese insinuazioni circa<br />

rapporti risultati solo epistolari con la concitta<strong>di</strong>na marchesina Carolina Rusconi (Cento 1807-<br />

Bologna 1892). Il Nostro, all'inizio delle ostilità contro l'Austria (1848), si unì ai volontari pontifici<br />

che assistette fraternamente nella battaglia <strong>di</strong> Treviso, durante la quale rimase ferito seriamente al<br />

petto e poi partecipò alla <strong>di</strong>fesa <strong>di</strong> Venezia. Assai triste che, proprio in quei giorni, il suo superiore<br />

barnabita ottenesse dal Papa la firma dell'atto <strong>di</strong> riduzione allo stato secolare e quin<strong>di</strong> egli <strong>di</strong>ventasse<br />

<strong>di</strong>pendente dal car<strong>di</strong>nale arcivescovo <strong>di</strong> Bologna Oppizzoni: il tutto a sua insaputa. Rientrato<br />

con il Battaglione “Alto Reno” del marchese Zambeccari, al <strong>di</strong> qua del Po, a seguito del cambiamento<br />

subentrato nella condotta <strong>di</strong> Pio IX (e il sabotaggio del filoaustriaco Segretario <strong>di</strong> stato card.<br />

Antonelli e della sua cerchia <strong>di</strong> prelati conservatori), seguì con entusiasmo le truppe trasformatesi,<br />

con l'evento del febbraio 1849, da pontificie a repubblicane. Queste forze si stavano concentrando

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