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Libro 1.indb - Trentino Salute

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124<br />

CAPITOLO 3<br />

La tematica – ancorché emblematica di una gravità del fenomeno infortunistico<br />

che in questo periodo di tempo non è sostanzialmente variata – ha avuto<br />

uno sviluppo divulgativo che, in modo singolare, si è diffuso in modo verticale<br />

dall’alto verso il basso, ossia dai pubblici di alto profilo fino a quelli più bassi<br />

e massificati.<br />

Con ciò si vuole dire che, la conoscenza del problema e l’entità del fenomeno,<br />

da quanto rilevato da una analisi d’ambiente fatta dalla nostra Associazione agli<br />

inizi del 1998, quale primo passo fondamentale per individuare le più appropriate<br />

strategie e politiche di comunicazione, erano assolutamente approssimative,<br />

distorte e limitate sia da parte dei media sia da parte dei parlamentari sia da<br />

parte dell’opinione pubblica.<br />

Infatti, al di là degli addetti ai lavori, dai nostri riscontri constatavamo che,<br />

a partire dai giornalisti, erano in molti a fare confusione tra pensione e rendita,<br />

ad assimilare le varie categorie di invalidi tra loro, fino a non conoscere le<br />

specifiche differenze tra i ruoli dell’INPS e dell’INAIL. Una situazione ai limiti<br />

del paradossale che, purtroppo, si rifletteva specularmente nella più assoluta<br />

ignoranza da parte della gente comune e degli stessi lavoratori, a meno che non<br />

si trattasse di vittime di incidenti sul lavoro o di loro familiari.<br />

Pertanto, abbiamo capito che, oltre alle problematiche legate alla tutela dei<br />

diritti degli infortunati sul lavoro di cui l’ANMIL si è istituzionalmente da sempre<br />

occupata, era indispensabile dedicare attenzione e impegnarsi fattivamente<br />

sul terreno della prevenzione infortunistica promuovendo differenti e specifiche<br />

azioni in base alle peculiarità dei diversi target, intraprendendo un percorso<br />

mirato, coordinato e continuativo da sviluppare nel medio-lungo termine.<br />

Di fatto, considerando l’impopolarità dell’argomento e la sua gravità abbiamo<br />

voluto puntare su linguaggi e approcci che non fossero processi d’inquisizione<br />

ma piuttosto lasciassero il destinatario del messaggio stupito, lo spingessero<br />

a conoscere meglio la tematica e a riflettere sulle varie posizioni in campo, al<br />

fine di potersi porre difronte al problema con consapevolezza e autonomia di<br />

decisione o attivazione.<br />

Provincia Autonoma di Trento<br />

Strumenti per la formazione n. 3

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