Libro 1.indb - Trentino Salute
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CAPITOLO I<br />
Le note che seguono mirano ad offrire in sintesi un quadro di riferimento di<br />
carattere generale che si articola su quattro piani:<br />
1. la comunicazione sul rischio come una tecnica;<br />
2. la comunicazione sul rischio come un diritto;<br />
3. la comunicazione sul rischio come una condizione per il successo della<br />
valutazione e della gestione dei rischi;<br />
4. le analogie tra la comunicazione sul rischio per la salute nel campo ambientale<br />
o lavorativo e in quello più strettamente sanitario.<br />
Quante incertezze<br />
Prima di affrontare questi 4 punti, tuttavia, vorrei ricordare che il terreno su<br />
cui si coltiva la maggior parte delle comunicazioni sul rischio è quello delle<br />
incertezze.<br />
Edgar Morin, che include l’affrontare le incertezze tra I sette saperi necessari<br />
all’educazione del futuro (Raffaello Cortina Editore, 2001), ricorda che “le scienze<br />
ci hanno fatto acquisire molte certezze, ma nel corso del XX secolo ci hanno<br />
anche rivelato innumerevoli campi di incertezza... Si dovrebbero insegnare<br />
principi di strategia che permettano di affrontare i rischi, l’inatteso e l’incerto<br />
e di modificarne l’evoluzione grazie alle informazioni acquisite nel corso dell’azione.<br />
Bisogna apprendere a navigare in un oceano di incertezze attraverso<br />
arcipelaghi di certezza”.<br />
In effetti non sono tanto le incertezze scientifiche, ancora molto numerose<br />
comunque, che fanno paura alla nostra cultura razionalista. Quasi sempre accettiamo,<br />
infatti, i limiti di specificità e sensibilità dei nostri metodi e abbiamo anche<br />
sviluppato buone tecniche per tenere sotto controllo gli errori di misura.<br />
Certo quando il paradigma interpretativo prevalente non funziona e l’ignoranza<br />
copre ogni possibile errore possiamo fare poco, ma rimaniamo fiduciosi<br />
nell’arrivo, prima o poi, di una rivoluzione scientifica.<br />
Le incertezze più salienti sono, piuttosto, quelle legate ai determinanti delle<br />
scelte politiche e individuali. Non c’è un concetto univoco che le comprenda<br />
e propongo, quindi, la classificazione di Funtowicz e Ravetz (Funtowicz S.O.,<br />
Ravetz J.R. Uncertainty and quality in science for policy, Kluwer Academic Press,<br />
1990):<br />
– l’incertezza situazionale complessiva, che caratterizza una specifica circostanza<br />
e che va gestita nel contingente. E’ la risultante di diversi componenti, in<br />
particolare dell’inadeguatezza delle informazioni disponibili rispetto alle<br />
decisioni necessarie, e può avere una intensità variabile;<br />
– l’incertezza legale-morale, che è legata alle possibili conseguenze della decisio-<br />
Provincia Autonoma di Trento<br />
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