PAPER PROVASOLI CORRETTO

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22, nella nuova formulazione che terrà verosimilmente conto anche delle elaborazioni statunitensi sul tema. Di qui l’esigenza di un appropriato e tempestivo coordinamento della legislazione interna a quella comunitaria per il perseguimento dei fini di armonizzazione. L’applicazione dello IAS 22 come sarà modificato, verosimilmente con un coordinamento al disposto degli SFAS 141 e 142, sarebbe, per l’Italia, doppiamente rivoluzionaria. Per convincersene è sufficiente raffrontare la prassi italiana prevalente di contabilizzazione delle forme più comuni di aggregazioni aziendali a quella estera che applica i principi richiamati. A tale scopo, nel seguito, dopo aver appunto esaminato gli orientamenti delle applicazioni in Italia, si inquadrano i criteri informatori delle rappresentazioni contabili delle aggregazioni di imprese negli Stati Uniti, se ne presentano i principali problemi e i possibili effetti. 2. I valori contabili nelle aggregazioni aziendali. L’esperienza italiana. Il breve excursus intorno alle prassi contabili più diffuse nelle forme più comuni di aggregazioni aziendali, intese nel senso in precedenza descritto, consente di cogliere il cambiamento proposto dai principi esteri ed internazionali. 6
Una prima operazione che merita di essere considerata per la frequenza con cui si presenta nei processi di aggregazione di imprese è il conferimento di azioni o quote rappresentative di partecipazioni di controllo. Da un punto di vista formale, tale operazione si configura come un aumento di capitale con conferimento in natura ed esclusione del diritto d’opzione. Nel profilo economico aziendale l’operazione presenta il carattere di un’acquisizione con pagamento del corrispettivo in azioni o, se si vuole, di uno scambio tra azioni della società che forma oggetto del conferimento e azioni della società conferitaria. La negoziazione tra le parti trova sintesi nella pattuizione del rapporto di cambio. In un’operazione siffatta, allo stato della regolamentazione giuridica, il consiglio di amministrazione della società conferitaria, oltre a convenire sul rapporto di cambio, propone il prezzo di emissione delle azioni al servizio del conferimento, mentre l’esperto designato dal Presidente del Tribunale valuta il conferimento e controlla che il valore complessivo delle azioni conferende non sia inferiore al valore nominale, aumentato dell’eventuale sovrapprezzo, delle azioni da emettersi a titolo di aumento del capitale della società conferitaria. In questo contesto, pertanto, la determinazione del prezzo di emissione delle azioni non è necessariamente informata all’esigenza di esprimere il fair value di ciascuna di tali azioni, né, per il complesso delle azioni emittende, all’esigenza di rappresentare il valore di mercato della partecipazione da 7
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