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Informazioni volumi: “Le dure radici” 1967; “Metepos”1970;“Dislogia”1983, “Anastrofe” 1987 e l’ultima nel 2002 “Metamorfosi virtuali”. Secondo Cesare Milanese, il poeta Sergio De Risio, “in sintonia con la fede dei grandi poeti delle ‘Stagioni dell’illuminazione’, crede nella poesia come slancio che porta a un sentire che sta ‘al di là’ del sentire usuale e del vivere usuale”. Per meglio ricordarlo e per far capire quanto complessa e completa fosse la sua personalità ho ritenuto opportuno leggervi un brano tratto dal componimento poetico “Metamenti” (“Metamorfosi e mente” pubblicato nel delizioso, anche dal punto di vista editoriale, volume “Metamorfosi virtuali”). RICERCATORI UNIVERSITARI Sono stati nominati riercatori universitari dal 1° novembre 2004: Giovanni Camardese e Federico Tonioni, Psichiatria e Psicologia. Scrivere all’imbrunire dell’ardore vivente Ardore che si sente quanto più si spende E che si scrive nelle menti saccheggiate Contro l’eterno pallore del loro apparire Legarsi scomparire. E come il raggio per il vetro oscuro Cadendo si scompone e trasmette, Così l’eterno e solitario permutare Dell’atto permanente della scrittura Depone la natura nelle sue foglie Atterrite e ridenti. Poggiare Senza posa Inavvertito. Anche tutto l’umano è inavvertito. Sul filo di magnolia, rapito Nell’oblìo che l’inebria, Brusìo e vorticare di brame percuote e cuce nel pensiero. E dallo squarcio che percorre le dita S’assorbe a ogni altra foglia, ogni altra vita. Poco a poco divergo dalla vita Inseguo una metafora infinita. Le metafore inseguono, insegnano, ingannano Puntellano il pensiero pericolare Dove scontra il reale. Dove per esse più cercare L’amore? FUORI RUOLO Sono stati collocati fuori ruolo dal 1° novembre 2004: Paolo Preziosi, Luigi Scullica e Rita Vestri. Dal Centro Pastorale PELLEGRINAGGIO DELLE MATRICOLE 2004 AD ASSISI Sabato 6 novembre hanno partecipato circa trecento matricole della nostra sede, accompagnate da don Marco Ceccarelli, don Antonio Cecchini e da fra’ Carlo. Ecco le testimonianze di due di loro: - Dalla comunità al Tau: le matricole seguono Francesco nel suo cammino Non credo bastino semplici parole per descrivere le emozioni che ci hanno accompagnato du- rante la giornata dell’incontro ad Assisi. A partire dal viaggio in pullman: persino i più audaci chiacchieroni hanno ceduto alla stanchezza della sveglia alle 6.30. Ma quello è stato solo l’inizio di questo viaggio nella fratellanza e nell’amore. In Santa Maria degli Angeli, appena varcate le porte, abbiamo trovato tanti giovani come noi, pronti a condividere quell’esperienza nel mormorio, tra i canti, tra i sorrisi,tra le preghiere recitate in coro, tanti sguardi che si cercavano l’un l’altro e parevano dirsi COMUNICARE 40 Dopo questi illuminanti e struggenti versi porgo, anche a nome della Facoltà di Medicina e Chirurgia e di tutta l’Università Cattolica, le più sentite condoglianze all’adorata moglie Maria Antonietta, alle amate figlie Maria Giovanna e Luisa ed a parenti tutti. Martedì 26 ottobre del 2004, alle ore 20,30, in Roma ha lasciato la vita terrena un uomo esemplare, un docente appassionato, un valido studioso, un illustre collega, un poeta. Il prof. Sergio De Risio sarà sempre nei nostri cuori (Giovanni Fadda) NOMINA PRO-RETTORI Con decreto rettorale n. 1699 del 4 novembre 2004, il Rettore COLLOCATI IN QUIESCIENZA Sono stati collocati in quiescienza dal 1° novembre 2004: Pierugo Carbonin, Maurizio Maurizi, Giuseppe Giovanni Battista Tortorolo, Aldo Nac- ha confermato Pro-Rettori per il biennio accademico 2004/05 – 2005/06, i professori Luigi Campiglio, con funzioni vicarie e Maria Luisa De Natale ed è stato nominato Pro-Rettore il prof. Franco Anelli. SERVIZIO VIGILANZA E SICUREZZA INTERNA In relazione al riesame della struttura amministrativa dell’Ente, il Servizio Vigilanza e Sicurezza Interna, di cui è responsabile il sig. Antonio Scurti, afferisce alla Vice Direzione di Sede. È TORNATO ALLA CASA DEL PADRE Novembre Giuseppe Capulli, OTA, Unità farmaci antiblastici Dal Corpo Docente con affetto:“Eccomi, io ci sono, noi ci siamo”. Con i nostri cappellini gialli e le nostre bandane blu ci siamo trovati l’uno accanto all’altro ad ascoltare la storia e l’esempio di Francesco. Così dopo la santa Messa abbiamo seguito lo Spirito Santo fra i luoghi più importanti della sua vita, tra i vari saliscendi di Assisi, chi seguendo le indicazioni,chi chiedendo ad altri turisti, eccoci di nuovo tutti riuniti nella grande basilica di San Francesco, sotto il cielo stellato delle volte, abbracciati dall’esempio di Fran- ci, Paolo Orlando e Alberto Venuti. DIMISSIONI Dl 1° novembre 2004 ha lasciato la Facoltà Silvia Sterzi. cesco raffigurato dal maestro Giotto,a toccare l’amore che ha ispirato e reso possibili tanto grandi cose, come questa magnifica giornata. Ed eccoci di ritorno a Roma, con una piccola croce di legno appesa al collo, tanti sogni e una luce in più che si è accesa sulla nostra strada. (Sara Calcinaro) - Davanti al Crocifisso di San Damiano All’arrivo Santa Maria degli Angeli era già stracolma.Oltre duemila studenti occupavano ogni
spazio disponibile e già alcuni iniziavano a sedersi per terra circondando l’altare, riempiendo le navate laterali, e stringendo in un unico abbraccio la Porziuncola e l’umile luogo dove il santo ha voluto esser deposto prima di morire,“nudo sulla nuda terra”. Mi ha sorpreso vedere tanti ventenni piegare le ginocchia in preghiera sul pavimento,questa immagine mi è sembrata sulle prime quasi fuori dal mondo, ma vivendola io stesso, ho compreso come fosse incompatibile solo con quel mondo già filtrato dai media, che crediamo essere la realtà. All’improvviso mi sono reso conto che attorno a me si era creata un’atmosfera raccolta e sospesa,in cui riuscivo facilmente a raggiungere quella concentrazione necessaria alla preghiera personale; allo stesso tempo riuscivo a sentire una per una le pur tante persone che mi circondavano,potevo sentire chiaramente che anche nelle diverse intenzioni i nostri cuori e le nostre menti erano rivolte verso lo stesso Volto. Mi sono sentito in una grande famiglia. Senza quasi accorgercene abbiamo abbandonato definitivamente quella naturale predisposizione al divertimento e ci siamo addentrati nelle strade di Assisi, non come semplici turisti in gita, ma con lo spirito proprio dei pellegrini. Ad Assisi ogni pietra parla di Francesco. Il silenzio, la natura quasi assorta, i cittadini discreti e operosi,tutto ci racconta di lui, e mentre percorriamo le faticose salite e le stradine contorte sembra che svoltato l’angolo prima o poi lo si debba incontrare. Ho ancora impresso nella memoria l’immagine del crocifisso di S. Damiano, lo stesso davanti al quale tante volte ho pregato nella cappella del mio collegio, lo stesso davanti al quale tante volte ha pregato Francesco. Il Mistero che attira a Sè migliaia di pellegrini ad Assisi lo abbiamo accanto a noi,dentro di noi. Dovremmo riscoprirlo singolarmente e come comunità, nei nostri collegi, nella nostra università, perché quello spirito di unità che sembra permeare Assisi non è “lo spirito di Assisi”, ma è lo spirito della Chiesa Universale. (Pietro Spinelli) PADRE PIO VISTO DA VICINO Venendo incontro alle molte richieste di quanti desideravano farsi pellegrini alla tomba di padre Pio,siamo andati a San Giovanni Rotondo il 22 e 23 ottobre con 70 persone.Preoccupati di non andare in cerca di emozioni e, liberi da curiosità e da fanatismi, abbiamo avuto la fortuna di sostare a lungo in preghiera sulla sua tomba e soprattutto di ascoltare padre Marcellino, un diretto testimone di padre Pio che personalmente lo ha accudito negli ultimi anni della sua vita.Di nessun miracolo nè prodigio egli ci ha parlato, ma solo della sofferenza che viveva quotidianamente padre Pio, preoccupato solo di amare il Signore.Le stigmate furono la sua vergogna davanti a Dio, perché si riteneva un peccatore, una vergogna davanti alla gente,perché avrebbe suscitato quel fanatismo che sempre ha combattuto. Un pellegrinaggio ricco di conoscenze, sia nella visita accurata alla nuova Basilica, sia alla Casa sollievo della sofferenza. La visita a Monte Sant’Angelo ci ha rivelato ancora in quel Santuario il passaggio di Dio che lo ha reso luogo di misericordia e di perdono. VISITA AI PRESEPI DI NAPOLI Un’altra giornata importante è stata quella dedicata ai presepi Dal Centro Pastorale COMUNICARE 41 di Napoli, a quei laboratori artigianali che creano i meravigliosi personaggi con grande finezza artistica. La visita è stata preceduta dalla celebrazione della messa all’altare di San Giuseppe Moscati nella chiesa del Gesù Nuovo. Resta sempre emozionante questo incontro. Sappiamo di portare sulla tomba del santo medico tutti i nostri operatori sanitari, perché abbiano almeno un lembo del suo camice.Una giornata intensa vissuta dai 70 partecipanti con spirito di fede e con un interesse artistico suscitato da una guida che ci ha fatto gustare non solo le opere pregiate dei presepi, ma anche alcune pitture dell’arte napoletana. GRUPPO PHOS Tutti i lunedì alle ore 21 presso il Centro Pastorale continuano gli incontri del gruppo universitario PHOS, fondato e guidato da don Antonio Cecchini,che si propone di essere un ambito educativo alla vita cristiana adulta, dove la priorità è data all’aspetto formativo, nella consapevolezza che il giovane universitario si trova in una fase particolarmente decisiva per l’orientamento della propria vita futura, non solo per l’acquisizione delle proprie competenze professionali, ma anche in vista della formazione della propria futura famiglia e dell’assunzione delle diverse responsabilità civili e sociali. In questa prospettiva e mossi da questa preoccupazione,il punto di riferimento,oltre ad una vita interiore sempre più coltivata,è una ragionata conoscenza dei contenuti della fede e della morale cristiana, alla luce delle autorevoli indicazioni offerte dal Magistero della Chiesa, in una feconda dialettica tra fede e cultura. In questo modo la fede in Cristo è progressivamente compresa non come qualcosa di marginale o affiancata alla vita, ma come l’esplici- tarsi pieno della sua verità, cioè del suo significato autentico. Questo cammino è in atto già da sei anni e, pur nella gioiosa fatica che questo impegno comporta,vede crescere sia la quantità che la qualità di vita degli studenti o giovani medici che compiono con fedeltà questo percorso. PASTORALE SANITARIA Dal 5 al 9 ottobre si è tenuto il convegno annuale dell’A.I.Pa.S. (Associazione Italiana di Pastorale Sanitaria), al quale ha partecipato una rappresentanza della cappellania francescana dei Frati Minori, che dal 1964 opera come fraternità inserita nel Policlinico, cui Padre Agostino Gemelli, francescano e fondatore dell’Università Cattolica,ha dato il nome. In quell’occasione è stata presentata un’indagine sulle cappellanie in Italia per indicare la direzione da percorrere nell’ambito di una pastorale della salute, che vuole ampliare i suoi orizzonti operativi. Tema del convegno era “la pastorale della salute integrata nella pastorale ordinaria”. Esso ha fatto emergere la coscienza di una pastorale che è più efficace se è radicata nella spiritualità cristiana e nell’azione unitaria dei diversi carismi della Chiesa.Una pastorale “globale” che tenga conto delle varie appartenenze e sfaccettature di cultura e religione dei tanti malati che l’operatore di pastorale sanitaria “esperto di umanità” incontra nelle strutture ospedaliere. Sono state, poi, richiamate alcune linee che il cappellano, specie se sacerdote francescano,deve tenere presenti. Come frate minore “pellegrino e forestiero in questo mondo”, nel suo servizio pastorale nei reparti, molto spesso egli fa l’esperienza del “servo inutile” del Vangelo, rendendolo però ancor più “prossimo” ai malati. “Proprio la cocente sofferenza morale del sen-
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