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Notiziario Inaugurazione della XXXI Consulta dei Centri di Cultura dell’Università Cattolica. Cultura dell’Università Cattolica. Il dott. Mauro Salvatore, Direttore Centrale, ha presentato l’iniziativa rilevando l’importanza per la nostra Università di mantenere vivi i rapporti con le 13 realtà presenti su tutto il territorio nazionale promuovendo iniziative in stretto collegamento con le cinque sedi dell’Università. Il dott. Salvatore ha inoltre invitato i presidenti dei “Centri”, presenti all’incontro, ad utilizzare per le comunicazioni il sito dell’Università Cattolica. Subito dopo hanno preso la parola, per una breve presentazione i cinque responsabili della Formazione Permanente dell’Ateneo. Alla sessione istituzionale, hanno partecipato il Magnifico Rettore, prof. Lorenzo Ornaghi, il Direttore Amministrativo dell’Università Cattolica, dott.Antonio Cicchetti, l’Assistente Ecclesiastico Generale, Mons. Gianni Ambrosio e il Responsabile del Progetto Culturale della Conferenza Episcopale Italiana, dott.Vittorio Sozzi. Il prof. Ornaghi ha riconosciuto ai Centri di Cultura una storia e una tradizione positiva; tenuto conto delle passate esperienze ha auspicato di guardare al futuro inserendo le esperienze dei “Centri” all’interno del progetto culturale della Chiesa italiana. Il dott. Cicchetti si è detto disponibile per favorire la crescita scientifica e culturale e la piena integrazione con l’Università. Proposte sono fatte dal prof. Pasquale Gallucci, presidente del Centro di Cultura di Benevento, dal prof. Gianpaolo Barbetta, associato di Politica economica presso la Facoltà di Scienze Finanziarie ed Assicurative, dal prof. Giorgio Feliciani, ordinario di Diritto Canonico e Diritto ecclesiastico presso la Facoltà di Giurisprudenza, dal prof. Mario Molteni, ordi- COMUNICARE 46 nario di Economia aziendale presso la Facoltà di Economia e dal prof. Gualtiero Ricciardi, ordinario di Igiene generale presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia. Mons. Gianni Ambrosio ha svolto la riflessione finale sull’intensificazione del rapporto con le Chiese locali. IL FILM DEL LUNEDÌ Rosario Fiorello, nelle vesti di Johan Padan, ha inaugurato il 6 dicembre,“Il film del lunedì”, la rassegna cinematografica dedicata ai bambini ricoverati nei reparti pediatrici del Policlinico Gemelli, che si è aperto con la proiezione del film “Johan Padan a la descoverta de le Ame- riche”, il cartone animato a cui il popolare conduttore ha prestato la voce. L’iniziativa è promossa dal Segretariato Sociale della Rai e dalla Direzione del Policlinico in collaborazione con Rai Cinema e l’associazione Ali di Scorta. Dieci pomeriggi di cinema per i pazienti pediatrici che avranno luogo nella hall del Policlinico ogni lunedì fino al 14 febbraio 2005. Ciascun film sarà illustrato ai bambini ricoverati da dieci esponenti del mondo dello spettacolo, affiancati dai medici dei reparti pediatrici del Gemelli nell’insolito ruolo di presentatori. Dopo Fiorello, nel mese di dicembre interverranno il 13 dicembre Tiberio Timperi che presenterà “La freccia azzurra” e il 20 dicembre gli attori di Melevisione. Hanno inoltre già dato la loro adesione Claudio Amendola e Margot Sikabony. MERCOLEDÌ DELLA CATTOLICA Sono ripresi in aula Vito, il mercoledì dalle 13,30 alle 14,30, gli incontri culturali per gli stu- Rosario Fiorello intrattiene i piccoli pazienti prima della proiezione del film.
denti e il personale della nostra sede, seguiti da un pubblico numeroso e attento. Quest’anno ai partecipanti viene data la possibilità di conseguire crediti utili ai fini delle ADE (Attività Didattiche Elettive), che costituiscono parte integrante del curriculum formativo degli studenti (almeno 15 crediti su 360 della nuova Laurea Specialistica). Il 20 ottobre è intervenuto fra’ Fiorenzo Priuli, medico dell’Ordine Ospedaliero dei Fatebenefratelli, membro dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e recentemente insignito della “Legion d’onore”, massima onorificenza francese. Egli ha parlato di “Aids in Africa e cure accessibili alla popolazione”, illustrando la sua esperienza in particolare in Togo e in Benin sin dal 1969; ha esaminato la situazione sanitaria trovata prima e dopo l’arrivo e la propagazione dell’Aids, vera pandemia, le manifestazioni fondamentali e le più comuni malattie ad esso si associano in Africa. Oltre alla descrizione dei fattori tipici che ne hanno favorito l’insorgenza e la propagazione, fra’ Lorenzo ha parlato delle sperimentazioni delle possibili barriere, dei mezzi diagnostici e delle tecniche, anche appoggiate dall’OMS, che, unite ad un impegno di moralizzazione e di scambio con le culture locali, stanno dando risultati positivi nella lotta contro l’AIDS. Il 3 novembre l’incontro è stato dedicato all’affido familiare, dei cui aspetti sociologici e giuridici hanno parlato le assistenti sociali Fulvia Flavioni e Isabella Palmieri, dei Servizi Sociali del Municipio XIX, insieme a due volontari, una sociologa, Marta Lucianelli, e un padre affidatario, Marco Bellavitis, entrambi legati a Casa Betania, una casa famiglia fondata da Silvia Terranera, ex assistente sociale del nostro Policlinico e Giuseppe Dolfini ex dipendente. Possono diventare “affidatari” gli adulti, sia coppie con o senza figli sia singoli, che lo desiderano e sono ritenuti idonei, dopo aver partecipato ad incontri formativi e preso contatti con il Centro Comunale per l’Affido “Pollicino” o con i Servizi Sociali del Municipio. Essi potranno accogliere bambini e ragazzi a casa propria per un periodo determinato, con l’impegno al mantenimento dei rapporti con la famiglia di origine, che attraversa momenti di particolare difficoltà, in funzione del rientro a casa del bambino o ragazzo. Casa Betania, una “famiglia aperta” che dalla sua nascita ospita madri e bambini in difficoltà, fornisce supporto per la crescita nella genitorialità alle famiglie di origine e alle fa- COMUNICARE 47 Incontro sull’affido familiare: da sin. Marco Bellavitis, Marta Lucianelli, Fulvia Flavioni e Isabella Palmieri. miglie adottive e anche affidatarie che, in gruppi, lavorano con un esperto. Il 10 novembre il prof. Alberto Gambino, professore di diritto privato dell’Università “Parthenope” di Napoli e docente di filosofia del diritto dell’Università “Regina Apostolorum”, ha parlato di “soggetti forti e deboli nella pratica della procreazione medicalmente assistita. Il diritto come fonte di giustizia”. Il docente ha affrontato il problema a partire dalla lettera di una madre “in potenza”, uno dei casi decisi dalla giurisprudenza italiana sulla fecondazione medicalmente assistita, per argomentare con considerazioni di tipo legislativo ma anche di filosofia del diritto. Oltre a cenni normativi si è soffermato sui “diritti” esaminando la complessità delle questioni che intervengono nel dibattito contemporaneo a proposito della legge sulla procreazione assistita Il 17 novembre il prof. Felice d’Onofrio, professore emerito della II Clinica Medica dell’Università di Napoli, ha parlato di “Giuseppe Moscati: medico, scienziato, santo”. Il prof. d’Onofrio è stato anche il relatore per il miracolo della canonizzazione di san Giuseppe Moscati di cui ha parlato come di un santo moderno e laico nel senso più pieno e alto del termine, già riconosciuto da padre Gemelli come persona e professionista in cui “si realizzava il trinomio di scienza, sapienza e attività benefica”. Il prof. d’Onofrio ha esaminato gli aspetti scientifici e di innovazione nella sua attività a Napoli, la sua partecipazione ai dibattiti più vivi degli inizi del secolo, con- Notiziario tro gli abusi nella professione medica e universitaria del tempo, la sua profondità spirituale, la passione per la verità e l’attenzione verso tutti i pazienti, descrivendolo come perfetto esempio del connubio tra scienza e fede, che di un “uomo integrale” ha fatto del medico Giuseppe Moscati “un vero santo”. Il 24 novembre è intervenuta la dott.ssa Paola Mencarini, laureata della nostra Facoltà e specializzata in Malattie infettive, che ha parlato della “organizzazione sanitaria nel Nord della Repubblica Democratica del Congo”, dove da alcuni anni sta lavorando insieme al marito, medico congolese laureato presso la nostra facoltà, in collaborazione con Memisa Belgique, un’organizzazione non governativa (ONG) di cooperazione medica missionaria. L’incontro è stato introdotto dal prof. Gualtiero Ricciardi che ha rilevato come per la nostra Università sia naturale partecipare per conoscere ma anche per cercare di risolvere, con interventi attivi, le problematiche sanitarie dei Paesi in via di sviluppo. L’infettivologa ha presentato dati riguardanti la terra congolese, fertile e ricca di ingenti risorse minerarie, dove il 48% della popolazione è in età pediatrica e dove esiste un alto tasso di fecondità e anche di mortalità, innalzatosi negli anni della guerra. Nel 1978 la Repubblica Democratica del Congo aderì alla Carta di Alma Ata, impegnandosi a garantire a tutti una assistenza medica di base. Paola Mencarini ha esposto in dettaglio l’organizzazione del sistema sanitario nazionale, organizzato in “zone sanitarie”, unità operative di pianificazione, e finanziato da risorse delle comunità locali, che si devono pagare le cure mediche, da ONG e da organizzazioni internazionali.
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