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scarica - Università Cattolica del Sacro Cuore

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Così come i Re Magi riconoscono subito<br />

in Gesù il Re, anche gli uomini<br />

debbono lasciarsi guidare dalla fede<br />

e dalla voce <strong>del</strong>lo spirito nel costante<br />

avvicinamento al Cristo; il Natale<br />

sia un ulteriore motivo di ricerca <strong>del</strong><br />

Bambino di Betlemme che vive in<br />

ogni uomo in stato di bisogno<br />

Don Decio Cipolloni<br />

Fu la domanda che i Magi venuti<br />

dall’oriente, rivolsero ad Erode,<br />

pensando che nessuno meglio di lui<br />

avrebbe dovuto saperlo. Non fu così, perché<br />

era più affascinato dai fastigi <strong>del</strong>la<br />

corte e dal potere che ne gestiva la corruzione,<br />

più che dalla fede <strong>del</strong> suo popolo.<br />

Grande fu il turbamento per la paura di<br />

perdere il trono: per questo invitò i Magi,<br />

una volta trovato il Bambino ad informarlo<br />

accuratamente. Progetti esecrandi<br />

già attraversavano il suo cuore dispotico.<br />

Solo quando uscirono da Gerusalemme<br />

i Magi videro la stella. Sì perché<br />

non può risplendere la luce su chi<br />

preferisce le tenebre.<br />

Perché mai tanto interesse per un<br />

Bambino e questo lungo cammino<br />

per trovarlo? Loro infatti erano<br />

uomini di scienza già stupiti<br />

dall’armonia sublime <strong>del</strong>le costellazioni<br />

e sicuramente gratificati<br />

dalle sempre nuove conquiste.<br />

Perché nella ricerca scientifica non<br />

si può non incontrare il mistero e<br />

restare in silenzio e in riflessione.<br />

Un’inspiegabile attrattiva li spinge<br />

ad andare al di là <strong>del</strong> dato scientifico<br />

e a riconoscere i segni <strong>del</strong><br />

divino. Tra questi per loro ci fu una<br />

stella, che li guidò per vie tortuose<br />

ed impervie verso Betlemme.<br />

SPIRITUALITÀ<br />

Dov’è<br />

il nato Re<br />

La stella che splendeva nel cielo era segno<br />

<strong>del</strong>la loro fede, <strong>del</strong>la nostra, che può<br />

illuminarci ed essere come la can<strong>del</strong>a,<br />

che se non elimina la notte, illumina però<br />

i passi.<br />

Natale è indicato per noi da una stella,<br />

da una fede, che appare quando ci fidiamo<br />

di Dio, scompare quando ci facciamo<br />

detentori <strong>del</strong>la scienza, convinti di<br />

possedere la verità, senza pensare che solo<br />

da essa possiamo essere posseduti.<br />

Nel Bambino di Betlemme riconoscono<br />

il Re e gli offrono in dono l’oro, lo adorano<br />

come Dio e gli offrono l’incenso, lo<br />

contemplano come l’uomo dei dolori e<br />

gli consegnano la mirra, sedativo per<br />

ogni sofferenza.<br />

Quanti uomini e donne ai nostri giorni<br />

come i Magi, pur lontani da un’esperienza<br />

religiosa, ma retti nella loro coscienza,<br />

spinti dallo stesso desiderio di<br />

conoscere i misteri <strong>del</strong>la vita, lasciandosi<br />

guidare dalla voce <strong>del</strong>lo spirito, si<br />

stanno incamminando verso il Signore!<br />

E a noi che siamo all’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong>,<br />

ben identificabile con la città di Ge-<br />

COMUNICARE<br />

48<br />

rusalemme, perché anche essa è consacrata<br />

al Signore, al suo <strong>Sacro</strong> <strong>Cuore</strong>, che<br />

non succeda di non accorgerci di questo<br />

evento, di questa visita, di questa presenza.<br />

Sappiamo che molti sono gli uomini e<br />

le donne dedicati alla ricerca scentifica<br />

nella nostra Facoltà di Medicina. A loro<br />

il Papa ricordava nell’Anno santo che: “il<br />

problema in definitiva è sempre il rapporto<br />

tra ricerca scientifica e fede cristiana<br />

quale fondamento <strong>del</strong>l’etica. In questi<br />

termini si può cogliere meglio quale sia<br />

il nesso tra l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong> e l’esperienza<br />

<strong>del</strong>la fede in Cristo”.<br />

Questo deve essere il cammino di ogni serio<br />

ricercatore, come fu quello dei Magi.<br />

Questo dovrà essere il cammino di tutti<br />

gli operatori sanitari e di quanti in ogni<br />

specifico settore costituiscono la grande<br />

realtà <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong>, perché<br />

sappiano riconoscere il Bambino di Betlemme<br />

come uomo dei dolori, che nella<br />

moltitudine dei malati ha bisogno di guarigione,<br />

di sollievo, di comprensione umana.<br />

Non sia consentito passare oltre ai dolori<br />

<strong>del</strong>l’uomo, che ha sempre<br />

bisogno di essere affidato all’uomo<br />

grande dei dolori.<br />

Di quella mirra significata oggi<br />

dalle terapie più complesse e<br />

qualche volta inquietanti, insieme<br />

ad una dose insostituibile di<br />

umanità e di spiritualità, non sia<br />

privato mai nessun malato.<br />

Ci consenta questo Natale di<br />

metterci in ricerca <strong>del</strong> nato Re,<br />

<strong>del</strong> Bambino di Betlemme per<br />

trovarlo nel mistero <strong>del</strong>l’Eucaristia,<br />

<strong>del</strong> presepio e nella persona<br />

di ogni uomo in stato di bisogno,<br />

perché non si dica anche<br />

di noi: “venne tra la sua gente,<br />

ma i suoi non l’hanno accolto”(Gv.1,11).

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